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GDS: Inter e Milan rimangono fiduciose sul progetto del nuovo stadio di San Siro, nonostante le indagini giudiziarie sull'urbanistica milanese stiano rallentando i processi politici. Le discussioni in Giunta e Consiglio comunale sono state posticipate a settembre, riducendo i tempi per finalizzare l'iter. Il progetto, per essere approvato, deve superare l'ostacolo del vincolo storico sul secondo anello dello stadio attuale, che scatterà il 10 novembre, impedendone la demolizione.
A dare speranza ai club, però, sono arrivate anche buone notizie: il TAR della Lombardia ha respinto la richiesta di sospensione della vendita presentata dal comitato "Sì Meazza" e la UEFA ha bocciato lo stadio attuale per gli Europei del 2032. Questo rafforza l'idea che Milano necessiti di un impianto moderno e all'avanguardia.
Il progetto deve superare il voto del Consiglio comunale, dove il sindaco Beppe Sala ha l'appoggio di 31 consiglieri su 48. La situazione è delicata, con almeno sei voti contrari previsti all'interno della maggioranza, anche se potrebbero arrivare dei rinforzi dall'opposizione.
I due club sono convinti di aver presentato un progetto all'avanguardia, firmato dal noto architetto Norman Foster e dallo studio Manica. Il nuovo stadio, da circa 70.000 posti, dovrebbe sorgere nel Parco dei Capitani e nel parcheggio dell'attuale impianto, che manterrebbe una parte della Curva Sud e della tribuna arancione. Le società sperano che prevalga il "bene di Milano".
Un'importante delibera del 16 giugno 2000 del Comune di Milano definisce lo stadio di San Siro come un bene pubblico, parte del patrimonio indisponibile, complicando i piani di Milan e Inter di acquistare l'area e ristrutturarla.
Questo documento, ancora in vigore, stabilisce che lo stadio può essere concesso in uso ma non venduto, a meno che non cessino le funzioni sportive o non sia garantita la sua funzione pubblica.
La possibilità di vendita dello stadio incontra anche ostacoli politici, richiedendo 25 voti favorevoli per l'approvazione, con la maggioranza che ha perso consensi a causa di consiglieri contrari.
La situazione attuale mette a rischio i progetti di Milan e Inter, rallentando il processo decisionale e aggiungendo un nuovo capitolo alla lunga vicenda legata al futuro di San Siro.
A dare speranza ai club, però, sono arrivate anche buone notizie: il TAR della Lombardia ha respinto la richiesta di sospensione della vendita presentata dal comitato "Sì Meazza" e la UEFA ha bocciato lo stadio attuale per gli Europei del 2032. Questo rafforza l'idea che Milano necessiti di un impianto moderno e all'avanguardia.
Il progetto deve superare il voto del Consiglio comunale, dove il sindaco Beppe Sala ha l'appoggio di 31 consiglieri su 48. La situazione è delicata, con almeno sei voti contrari previsti all'interno della maggioranza, anche se potrebbero arrivare dei rinforzi dall'opposizione.
I due club sono convinti di aver presentato un progetto all'avanguardia, firmato dal noto architetto Norman Foster e dallo studio Manica. Il nuovo stadio, da circa 70.000 posti, dovrebbe sorgere nel Parco dei Capitani e nel parcheggio dell'attuale impianto, che manterrebbe una parte della Curva Sud e della tribuna arancione. Le società sperano che prevalga il "bene di Milano".
Un'importante delibera del 16 giugno 2000 del Comune di Milano definisce lo stadio di San Siro come un bene pubblico, parte del patrimonio indisponibile, complicando i piani di Milan e Inter di acquistare l'area e ristrutturarla.
Questo documento, ancora in vigore, stabilisce che lo stadio può essere concesso in uso ma non venduto, a meno che non cessino le funzioni sportive o non sia garantita la sua funzione pubblica.
La possibilità di vendita dello stadio incontra anche ostacoli politici, richiedendo 25 voti favorevoli per l'approvazione, con la maggioranza che ha perso consensi a causa di consiglieri contrari.
La situazione attuale mette a rischio i progetti di Milan e Inter, rallentando il processo decisionale e aggiungendo un nuovo capitolo alla lunga vicenda legata al futuro di San Siro.

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