San Siro: c'è il prezzo. 197 mln. Milan e Inter...

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CorSera: Il prezzo c’è, 197 milioni per acquistare lo stadio di San Siro e l’area attorno. Se sarà anche considerato giusto si vedrà: la cifra è stata comunicata informalmente dal Comune di Milano a Inter e Milan che dovranno comunque eseguire un accesso agli atti per leggere la relazione dell’Agenzia delle Entrate. Ma il problema non sembra tanto il quantum: l’investimento stadio naturalmente è ingente e per questo per l’Inter la manifestazione di interesse è stata firmata direttamente dai rappresentanti della proprietà, Oaktree, ma l’acquisto dell’area è compensato dal risparmio sull’affitto (10 milioni l’anno) e inoltre dovrebbe essere dedotto il costo della demolizione di San Siro che sembra che resterà a carico del Comune. La trattativa verterà sul quando e sul come, nel senso che i club procederanno all’acquisto solo quando avranno le garanzie sui permessi e sui tempi per costruire ciò che gli interessa. Riepiloghiamo: il piano prevede che l’attuale San Siro venga rifunzionalizzato, ovvero che sia mantenuta una parte di secondo anello e reinserita in un nuovo progetto con altri edifici e verde. A fianco sarà costruito il nuovo stadio. «Spero che questa sia la volta buona» ha detto il sindaco di Milano Beppe Sala a margine di un convengo a Palazzo Marino. «Questa è l’ultima chance». Il progetto, lo sa bene il sindaco, sarà comunque divisivo («Impossibile mettere tutti d’accordo su questo tema» aggiunge), ma lo spauracchio è lo stadio Flaminio a Roma, ovvero un San Siro abbandonato dalle squadre che resta sotto utilizzato e quindi problematico da gestire. In attesa di capire se l’iter che i club e il Comune si trovano di fronte sarà pieno di ostacoli, il Milan tiene sempre vivo dunque il progetto San Donato (nel quale ha già investito 40 milioni). L’acquisto di San Siro andrà comunque perfezionato entro il prossimo novembre (il sindaco segnala una tempistica precisa «entro le vacanze dell’anno prossimo»), prima cioè che scatti il famoso vincolo della Soprintendenza: se l’impianto passa dal pubblico a una proprietà privata diventa possibile il vincolo «light» che consente appunto di lasciare intatta solo una vestigia dell’attuale San Siro.


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CorSera: Il prezzo c’è, 197 milioni per acquistare lo stadio di San Siro e l’area attorno. Se sarà anche considerato giusto si vedrà: la cifra è stata comunicata informalmente dal Comune di Milano a Inter e Milan che dovranno comunque eseguire un accesso agli atti per leggere la relazione dell’Agenzia delle Entrate. Ma il problema non sembra tanto il quantum: l’investimento stadio naturalmente è ingente e per questo per l’Inter la manifestazione di interesse è stata firmata direttamente dai rappresentanti della proprietà, Oaktree, ma l’acquisto dell’area è compensato dal risparmio sull’affitto (10 milioni l’anno) e inoltre dovrebbe essere dedotto il costo della demolizione di San Siro che sembra che resterà a carico del Comune. La trattativa verterà sul quando e sul come, nel senso che i club procederanno all’acquisto solo quando avranno le garanzie sui permessi e sui tempi per costruire ciò che gli interessa. Riepiloghiamo: il piano prevede che l’attuale San Siro venga rifunzionalizzato, ovvero che sia mantenuta una parte di secondo anello e reinserita in un nuovo progetto con altri edifici e verde. A fianco sarà costruito il nuovo stadio. «Spero che questa sia la volta buona» ha detto il sindaco di Milano Beppe Sala a margine di un convengo a Palazzo Marino. «Questa è l’ultima chance». Il progetto, lo sa bene il sindaco, sarà comunque divisivo («Impossibile mettere tutti d’accordo su questo tema» aggiunge), ma lo spauracchio è lo stadio Flaminio a Roma, ovvero un San Siro abbandonato dalle squadre che resta sotto utilizzato e quindi problematico da gestire. In attesa di capire se l’iter che i club e il Comune si trovano di fronte sarà pieno di ostacoli, il Milan tiene sempre vivo dunque il progetto San Donato (nel quale ha già investito 40 milioni). L’acquisto di San Siro andrà comunque perfezionato entro il prossimo novembre (il sindaco segnala una tempistica precisa «entro le vacanze dell’anno prossimo»), prima cioè che scatti il famoso vincolo della Soprintendenza: se l’impianto passa dal pubblico a una proprietà privata diventa possibile il vincolo «light» che consente appunto di lasciare intatta solo una vestigia dell’attuale San Siro.
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CorSera: Il prezzo c’è, 197 milioni per acquistare lo stadio di San Siro e l’area attorno. Se sarà anche considerato giusto si vedrà: la cifra è stata comunicata informalmente dal Comune di Milano a Inter e Milan che dovranno comunque eseguire un accesso agli atti per leggere la relazione dell’Agenzia delle Entrate. Ma il problema non sembra tanto il quantum: l’investimento stadio naturalmente è ingente e per questo per l’Inter la manifestazione di interesse è stata firmata direttamente dai rappresentanti della proprietà, Oaktree, ma l’acquisto dell’area è compensato dal risparmio sull’affitto (10 milioni l’anno) e inoltre dovrebbe essere dedotto il costo della demolizione di San Siro che sembra che resterà a carico del Comune. La trattativa verterà sul quando e sul come, nel senso che i club procederanno all’acquisto solo quando avranno le garanzie sui permessi e sui tempi per costruire ciò che gli interessa. Riepiloghiamo: il piano prevede che l’attuale San Siro venga rifunzionalizzato, ovvero che sia mantenuta una parte di secondo anello e reinserita in un nuovo progetto con altri edifici e verde. A fianco sarà costruito il nuovo stadio. «Spero che questa sia la volta buona» ha detto il sindaco di Milano Beppe Sala a margine di un convengo a Palazzo Marino. «Questa è l’ultima chance». Il progetto, lo sa bene il sindaco, sarà comunque divisivo («Impossibile mettere tutti d’accordo su questo tema» aggiunge), ma lo spauracchio è lo stadio Flaminio a Roma, ovvero un San Siro abbandonato dalle squadre che resta sotto utilizzato e quindi problematico da gestire. In attesa di capire se l’iter che i club e il Comune si trovano di fronte sarà pieno di ostacoli, il Milan tiene sempre vivo dunque il progetto San Donato (nel quale ha già investito 40 milioni). L’acquisto di San Siro andrà comunque perfezionato entro il prossimo novembre (il sindaco segnala una tempistica precisa «entro le vacanze dell’anno prossimo»), prima cioè che scatti il famoso vincolo della Soprintendenza: se l’impianto passa dal pubblico a una proprietà privata diventa possibile il vincolo «light» che consente appunto di lasciare intatta solo una vestigia dell’attuale San Siro.


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A Novembre 2025 il Milan avrà già chiuso la pratica a San Donato.
 
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Sono convinto che sceglieranno San Siro
Mi sembra abbastanza scontato. Fare lo stadio a San Donato comporterebbe una spesa stimata di 1,2 miliardi, che sicuramente salirebbe, più chissà quanto per i costi per il finanziamento. Mettiamo che si arrivi a 2 miliardi. Se lo stadio nuovo, pronti via iniziasse a produrre da subito entrate extra per 100 milioni all’anno(praticamente impossibile), ci vorrebbero 20 anni per andare in pari.
Anche in ottica rivendita immediata del club subito dopo il via libera definitivo, l’operazione non avrebbe senso. Con due miliardi qui a Milano si sono rifatti e si stanno rifacendo interi quartieri. Non avrebbe nessun senso per un investitore spendere cifre simili, o addirittura superiori, per comprarsi un club di calcio(che di utili ne produce praticamente zero) e strutture progettate da altri a San Donato.
 

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CorSera: Il prezzo c’è, 197 milioni per acquistare lo stadio di San Siro e l’area attorno. Se sarà anche considerato giusto si vedrà: la cifra è stata comunicata informalmente dal Comune di Milano a Inter e Milan che dovranno comunque eseguire un accesso agli atti per leggere la relazione dell’Agenzia delle Entrate. Ma il problema non sembra tanto il quantum: l’investimento stadio naturalmente è ingente e per questo per l’Inter la manifestazione di interesse è stata firmata direttamente dai rappresentanti della proprietà, Oaktree, ma l’acquisto dell’area è compensato dal risparmio sull’affitto (10 milioni l’anno) e inoltre dovrebbe essere dedotto il costo della demolizione di San Siro che sembra che resterà a carico del Comune. La trattativa verterà sul quando e sul come, nel senso che i club procederanno all’acquisto solo quando avranno le garanzie sui permessi e sui tempi per costruire ciò che gli interessa. Riepiloghiamo: il piano prevede che l’attuale San Siro venga rifunzionalizzato, ovvero che sia mantenuta una parte di secondo anello e reinserita in un nuovo progetto con altri edifici e verde. A fianco sarà costruito il nuovo stadio. «Spero che questa sia la volta buona» ha detto il sindaco di Milano Beppe Sala a margine di un convengo a Palazzo Marino. «Questa è l’ultima chance». Il progetto, lo sa bene il sindaco, sarà comunque divisivo («Impossibile mettere tutti d’accordo su questo tema» aggiunge), ma lo spauracchio è lo stadio Flaminio a Roma, ovvero un San Siro abbandonato dalle squadre che resta sotto utilizzato e quindi problematico da gestire. In attesa di capire se l’iter che i club e il Comune si trovano di fronte sarà pieno di ostacoli, il Milan tiene sempre vivo dunque il progetto San Donato (nel quale ha già investito 40 milioni). L’acquisto di San Siro andrà comunque perfezionato entro il prossimo novembre (il sindaco segnala una tempistica precisa «entro le vacanze dell’anno prossimo»), prima cioè che scatti il famoso vincolo della Soprintendenza: se l’impianto passa dal pubblico a una proprietà privata diventa possibile il vincolo «light» che consente appunto di lasciare intatta solo una vestigia dell’attuale San Siro.


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Non ci credo finché non vedrò l'area di San Siro recintata.
 
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