San Donato Milan: grana referendum. Milan compra il terreno

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Tuttosport in edicola riporta le news già ampiamente riferite ieri sulla nuova grana "referendum", per lo stadio a San Donato: nell’iter per la costruzione del nuovo stadio del Milan a San Donato si inserisce la richiesta di un referendum consultivo, presentata ieri mattina dal Comitato No Stadio formato da residenti del centro alle porte di Milano. «Volete voi, cittadine e cittadini di San Donato Milanese, che sul territorio comunale di San Donato Milanese venga realizzato un intervento a carattere sportivo e commerciale che includa l’insediamento di un nuovo stadio di calcio?», è il testo della domanda molto diretto che i promotori intendono sottoporre a tutti gli abitanti di San Donato. Il quesito, sostenuto da centoventi firme autenticate, è stato già depositato presso il Comune. I nodi, che stanno più a cuore ai componenti del comitato, sono quelli evidenziati anche nel corso della conferenza stampa del sindaco Francesco Squeri: viabilità, trasporti, mobilità e parcheggi soprattutto in occasione delle partite infrasettimanali in concomitanza col deflusso di quasi 20mila lavoratori dagli uffici della zona. «Siamo di fronte a una scelta importantissima ed è giusto che la popolazione possa esprimersi. Non a caso tra i sottoscrittori della proposta referendaria vi sono anche cittadini e cittadine che non hanno ancora maturato una posizione netta, a favore o meno, sullo stadio: «hanno bisogno di conoscere a fondo tutti i dati, i documenti e le opinioni», spiega Innocente Curci, uno dei referenti del comitato. Il tema è proprio questo e va al di là del merito della realizzazione del nuovo stadio. I cittadini hanno avuto la sensazione che l’iniziativa calasse dall’alto come qualcosa di obbligato senza un confronto preliminare. Ed è una dinamica che si è ripetuta spesso in questa vicenda. Ma l’approccio non cambia. Per ora è stato il Comune a parlarne in pubblico con la conferenza stampa del sindaco due settimane fa. Squeri ha organizzato anche un dibattito aperto nella serata del 13 febbraio con la possibilità dei cittadini di fare domande sul progetto. Nel frattempo la marcia di avvicinamento al possibile inizio dei lavori deve proseguire con le tappe dell’accordo di programma. Si tratta della conferenza tra i vari enti e aziende che sono chiamate in causa della realizzazione dell’opera: Regione Lombardia, Comuni confinanti (compreso quello di Milano, il cui primo cittadino Giuseppe Sala ha avuto un vivace scambio dialettico a distanza con Squeri), Ferrovie Nord, Parco Sud e Autostrade per citarne alcuni.

Secondo Pellegatti (per quello che può valere NDR), il Milan ha completato l'acquisto del terreno per la costruzione dello stadio a San Donato. Costo: 40 mln di euro.

—) Milan: tutte le news del 9 febbraio 2024. Riepilogo
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AndrasWave

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Il Sindaco si è già espresso sul fatto che qualche centinaio di persone contrarie non pregiudica la decisione presa con favore di proseguire con l’iter,ciò detto la mozione può tranquillamente essere respinta ma nel caso venisse accolta e il referendum dovesse essere fatto su 32.000 persone ad oggi i contrari saranno un migliaio….parliamo di cose oggettive perche se ci si fa spaventare da queste situazioni si fa il gioco della sinistra e di chi politicamente vuole ostacolare l’operazione,sono d’accordo con te sul fatto che nulla vada sottovalutato ma nemmeno ingigantito perché non sono queste le preoccupazioni principali…personalmente penso più alle soluzioni per la viabilità e parcheggi..
No ma poi la zona sarebbe abbastanza lontana dai palazzi residenziali, le prime strutture che confinerebbero con lo stadio sono palazzi aziendali.
Non va bene farlo in centro città come viene fatto in Inghilterra, non va bene se viene fatto in periferia (modello Bayer Monaco), lo facciamo sulla Luna?
In ogni caso sta storia del referendum credo inciderà poco, ci sono troppi vantaggi per la zona di San Donato e la maggior parte dei residenti lo sa (forse anche quelli interisti).
 

GP7

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Tuttosport in edicola riporta le news già ampiamente riferite ieri sulla nuova grana "referendum", per lo stadio a San Donato: nell’iter per la costruzione del nuovo stadio del Milan a San Donato si inserisce la richiesta di un referendum consultivo, presentata ieri mattina dal Comitato No Stadio formato da residenti del centro alle porte di Milano. «Volete voi, cittadine e cittadini di San Donato Milanese, che sul territorio comunale di San Donato Milanese venga realizzato un intervento a carattere sportivo e commerciale che includa l’insediamento di un nuovo stadio di calcio?», è il testo della domanda molto diretto che i promotori intendono sottoporre a tutti gli abitanti di San Donato. Il quesito, sostenuto da centoventi firme autenticate, è stato già depositato presso il Comune. I nodi, che stanno più a cuore ai componenti del comitato, sono quelli evidenziati anche nel corso della conferenza stampa del sindaco Francesco Squeri: viabilità, trasporti, mobilità e parcheggi soprattutto in occasione delle partite infrasettimanali in concomitanza col deflusso di quasi 20mila lavoratori dagli uffici della zona. «Siamo di fronte a una scelta importantissima ed è giusto che la popolazione possa esprimersi. Non a caso tra i sottoscrittori della proposta referendaria vi sono anche cittadini e cittadine che non hanno ancora maturato una posizione netta, a favore o meno, sullo stadio: «hanno bisogno di conoscere a fondo tutti i dati, i documenti e le opinioni», spiega Innocente Curci, uno dei referenti del comitato. Il tema è proprio questo e va al di là del merito della realizzazione del nuovo stadio. I cittadini hanno avuto la sensazione che l’iniziativa calasse dall’alto come qualcosa di obbligato senza un confronto preliminare. Ed è una dinamica che si è ripetuta spesso in questa vicenda. Ma l’approccio non cambia. Per ora è stato il Comune a parlarne in pubblico con la conferenza stampa del sindaco due settimane fa. Squeri ha organizzato anche un dibattito aperto nella serata del 13 febbraio con la possibilità dei cittadini di fare domande sul progetto. Nel frattempo la marcia di avvicinamento al possibile inizio dei lavori deve proseguire con le tappe dell’accordo di programma. Si tratta della conferenza tra i vari enti e aziende che sono chiamate in causa della realizzazione dell’opera: Regione Lombardia, Comuni confinanti (compreso quello di Milano, il cui primo cittadino Giuseppe Sala ha avuto un vivace scambio dialettico a distanza con Squeri), Ferrovie Nord, Parco Sud e Autostrade per citarne alcuni.

Secondo Pellegatti (per quello che può valere NDR), il Milan ha completato l'acquisto del terreno per la costruzione dello stadio a San Donato. Costo: 40 mln di euro.

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E' il titolo di apertura della Gazzetta online.
Direi un po' più affidabile di Skincats.
 
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Tuttosport in edicola riporta le news già ampiamente riferite ieri sulla nuova grana "referendum", per lo stadio a San Donato: nell’iter per la costruzione del nuovo stadio del Milan a San Donato si inserisce la richiesta di un referendum consultivo, presentata ieri mattina dal Comitato No Stadio formato da residenti del centro alle porte di Milano. «Volete voi, cittadine e cittadini di San Donato Milanese, che sul territorio comunale di San Donato Milanese venga realizzato un intervento a carattere sportivo e commerciale che includa l’insediamento di un nuovo stadio di calcio?», è il testo della domanda molto diretto che i promotori intendono sottoporre a tutti gli abitanti di San Donato. Il quesito, sostenuto da centoventi firme autenticate, è stato già depositato presso il Comune. I nodi, che stanno più a cuore ai componenti del comitato, sono quelli evidenziati anche nel corso della conferenza stampa del sindaco Francesco Squeri: viabilità, trasporti, mobilità e parcheggi soprattutto in occasione delle partite infrasettimanali in concomitanza col deflusso di quasi 20mila lavoratori dagli uffici della zona. «Siamo di fronte a una scelta importantissima ed è giusto che la popolazione possa esprimersi. Non a caso tra i sottoscrittori della proposta referendaria vi sono anche cittadini e cittadine che non hanno ancora maturato una posizione netta, a favore o meno, sullo stadio: «hanno bisogno di conoscere a fondo tutti i dati, i documenti e le opinioni», spiega Innocente Curci, uno dei referenti del comitato. Il tema è proprio questo e va al di là del merito della realizzazione del nuovo stadio. I cittadini hanno avuto la sensazione che l’iniziativa calasse dall’alto come qualcosa di obbligato senza un confronto preliminare. Ed è una dinamica che si è ripetuta spesso in questa vicenda. Ma l’approccio non cambia. Per ora è stato il Comune a parlarne in pubblico con la conferenza stampa del sindaco due settimane fa. Squeri ha organizzato anche un dibattito aperto nella serata del 13 febbraio con la possibilità dei cittadini di fare domande sul progetto. Nel frattempo la marcia di avvicinamento al possibile inizio dei lavori deve proseguire con le tappe dell’accordo di programma. Si tratta della conferenza tra i vari enti e aziende che sono chiamate in causa della realizzazione dell’opera: Regione Lombardia, Comuni confinanti (compreso quello di Milano, il cui primo cittadino Giuseppe Sala ha avuto un vivace scambio dialettico a distanza con Squeri), Ferrovie Nord, Parco Sud e Autostrade per citarne alcuni.

Secondo Pellegatti (per quello che può valere NDR), il Milan ha completato l'acquisto del terreno per la costruzione dello stadio a San Donato. Costo: 40 mln di euro.

—) Milan: tutte le news del 9 febbraio 2024. Riepilogo
Quattro sfigati (perché questo sono) non fermeranno il progetto. A differenza di San Siro, qui è il terreno è già stato comprato e soprattutto sorgerà in una zona completamente deserta dal punto di vista abitativo, non inciderà sulla vita quotidiana di nessuno se non il giorno delle partite per via della moltitudine di persone che utilizzeranno metro/passante per arrivarci.
 

Marilson

Milano vende moda
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Quattro sfigati (perché questo sono) non fermeranno il progetto. A differenza di San Siro, qui è il terreno è già stato comprato e soprattutto sorgerà in una zona completamente deserta dal punto di vista abitativo, non inciderà sulla vita quotidiana di nessuno se non il giorno delle partite per via della moltitudine di persone che utilizzeranno metro/passante per arrivarci.

se non riescono a fare uno stadio su quel terreno, gia' comprato, con le ragioni che hai spiegato tu, allora avremo la matematica certezza che lo stadio non si potra' fare in nessun altro luogo. Sarebbe piu' facile costruire un inceneritore, rigassificatore o deposito di scorie nucleari. L'Italia e' un paese imbarazzante
 

Franco

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Bluff ampiamente previsto quello di S. Donato
Vogliono smezzare i costi con l'Inter e farlo in una zona migliore come è San Siro.

Non butto del tutto nemmeno l' ipotesi che le società siano d' accordo per mettere il cappio al collo al Comune di Milano per farselo ristrutturare con ampi fondi pubblici

Lo stadio vogliono costruirlo nuovo perché così è più facile fare speculazione edilizia sui terreni circostanti. Ma di fondo il tuo discorso è corretto: non andranno mai fuori Milano, perché a Milano i lotti valgono di più e di conseguenza pure un certo tipo di speculazione. In tutto questo lo stadio in sé non interessa a nessuno ed è solo il pretesto per ottenere condizioni di favore per non dire di regalo.
 
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