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Sacchi:"Milan prigioniero di troppo malintesi. Non bastano i soldi".
Editoriale di Arrigo Sacchi sulla Gazzetta dello Sport in edicola oggi, 19 dicembre 2017:"Il Milan aveva illuso tutti con la roboante campagna acquisti. Ora sono tutti sul banco degli imputati. Ma non si vince solo con i soldi, servono anche idee, gioco, volontà, generosità ed altro. Il Milan a Verona aveva iniziato bene, poi è stato un fuoco di paglia. Precedentemente, come sempre aveva pagato l'allenatore. La società ha optato per Gattuso, per la sua grinta e per il suo senso di appartenenza. Ma entrambi appaiono vittime di una missione impossibile. Il club è più importante della squadra e quest'ultime conta più del singolo. La società è fondamentale, Berlusconi col suo grande carisma fece comprendere a tutti quanto fosse serio il suo progetto. E se il presidente non è di alto livello, rischia di circondarsi di collaboratori modesti che non creano coinvolgimento: In tal modo, l’obiettivo risulta fuori portata, l’assunzione dell’allenatore non sarà ottimale o si ingaggeranno giocatori inadatti al proprio gioco. Un club dovrebbe acquistare calciatori idonei e uomini affidabili, generosi intelligenti e con entusiasmo. Poi devono essere funzionali, complementari e compatibili tra loro. Il Milan, pur acquistando undici calciatori nuovi, non ha seguito la scaletta di cui sopra. E poi la bocciatura dell'Uefa e le relative voci incidono in modo negativo. Anche Bonucci e Biglia hanno perso autostima. Tutti, dirigenti ed allenatore dovrebbero fare autocritica. Come diceva William Shakespeare:"Chi perde la dignità, è un miserabile tutta la vita". Che non vada a finire così.
Editoriale di Arrigo Sacchi sulla Gazzetta dello Sport in edicola oggi, 19 dicembre 2017:"Il Milan aveva illuso tutti con la roboante campagna acquisti. Ora sono tutti sul banco degli imputati. Ma non si vince solo con i soldi, servono anche idee, gioco, volontà, generosità ed altro. Il Milan a Verona aveva iniziato bene, poi è stato un fuoco di paglia. Precedentemente, come sempre aveva pagato l'allenatore. La società ha optato per Gattuso, per la sua grinta e per il suo senso di appartenenza. Ma entrambi appaiono vittime di una missione impossibile. Il club è più importante della squadra e quest'ultime conta più del singolo. La società è fondamentale, Berlusconi col suo grande carisma fece comprendere a tutti quanto fosse serio il suo progetto. E se il presidente non è di alto livello, rischia di circondarsi di collaboratori modesti che non creano coinvolgimento: In tal modo, l’obiettivo risulta fuori portata, l’assunzione dell’allenatore non sarà ottimale o si ingaggeranno giocatori inadatti al proprio gioco. Un club dovrebbe acquistare calciatori idonei e uomini affidabili, generosi intelligenti e con entusiasmo. Poi devono essere funzionali, complementari e compatibili tra loro. Il Milan, pur acquistando undici calciatori nuovi, non ha seguito la scaletta di cui sopra. E poi la bocciatura dell'Uefa e le relative voci incidono in modo negativo. Anche Bonucci e Biglia hanno perso autostima. Tutti, dirigenti ed allenatore dovrebbero fare autocritica. Come diceva William Shakespeare:"Chi perde la dignità, è un miserabile tutta la vita". Che non vada a finire così.