Sacchi:"Milan, derby poco convincente. Con la Lazio...".

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Arrigo Sacchi dalla GDS in edicola sul Milan:"I rossoneri, dopo la vittoria poco convincente nel derby, hanno ritrovato gioco e spirito, travolgendo in Coppa Italia per 4-0 la Lazio di Sarri. Il team di Pioli è riapparso come da mesi non si vedeva. La Lazio veniva da una brillante vittoria in trasferta (3-0) sull’ostica Fiorentina. Quindi un test difficile, che avrebbe permesso di valutare la vittoria rossonera di tre giorni prima e avrebbe potuto dare la spinta per ritrovare il filo del gioco. Anche il collettivo, che in un recente passato aveva permesso al Milan di stupire tutti e di raggiungere la vetta del campionato. I rossoneri hanno annichilito gli uomini di Sarri grazie a un pressing feroce, attuato da una squadra tornata corta, compatta e sinergica. Il pressing, dimenticato negli ultimi mesi, ha permesso di portare via molti palloni e compiere ripartenze letali con i vari Leao, Diaz, Messias e il cecchino Giroud. Abbiamo ammirato un collettivo dove le distanze fra i vari reparti erano ridotte, il Milan ha giocato da squadra con tutti i vantaggi che ne derivano: uno per uno uguale uno, uno per dieci uguale dieci. Solo in questo modo si aumentano autostima, forza, comunicazione e soluzioni. Finalmente si è vista una formazione attenta, pensante, intelligente e con collaborazione continua. Efficaci le tempistiche, gli attacchi negli spazi, il movimento continuo di tutti gli undici, con un possesso-palla più ordinato e al quale tutti hanno partecipato. Anche la linea difensiva era precisa, così come le diagonali, i raddoppi, i posizionamenti preventivi che hanno permesso di evitare rischi. Quali sono i motivi per cui i rossoneri non riuscivano più a giocare in questo modo? Forse la trappola del successo: ritenersi già arrivati o pensare che vincere fosse la cosa più semplice. O forse i molti infortunati, anche se il carattere, la modestia, la generosità e il collettivo avrebbero potuto compensare le tante assenze e pure l’inesperienza e la giovinezza di molti. Credo che l’etica del lavoro, della volontà e del gioco possano permettere di raggiungere traguardi che andrebbero ben oltre gli investimenti economici attuati dal club. A Pioli il compito di far crescere i giovani nei concetti di gioco e di squadra, in modo da formare un collettivo che abbia una identità forte. E in effetti il bravo Stefano sta cercando di dare uno stile di gioco senza rinunciare alle proprie idee di ottimo stratega. Del resto, per convincere i giocatori dovrà essere lui il primo ad essere convinto. Buon lavoro".
 

Blu71

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Arrigo Sacchi dalla GDS in edicola sul Milan:"I rossoneri, dopo la vittoria poco convincente nel derby, hanno ritrovato gioco e spirito, travolgendo in Coppa Italia per 4-0 la Lazio di Sarri. Il team di Pioli è riapparso come da mesi non si vedeva. La Lazio veniva da una brillante vittoria in trasferta (3-0) sull’ostica Fiorentina. Quindi un test difficile, che avrebbe permesso di valutare la vittoria rossonera di tre giorni prima e avrebbe potuto dare la spinta per ritrovare il filo del gioco. Anche il collettivo, che in un recente passato aveva permesso al Milan di stupire tutti e di raggiungere la vetta del campionato. I rossoneri hanno annichilito gli uomini di Sarri grazie a un pressing feroce, attuato da una squadra tornata corta, compatta e sinergica. Il pressing, dimenticato negli ultimi mesi, ha permesso di portare via molti palloni e compiere ripartenze letali con i vari Leao, Diaz, Messias e il cecchino Giroud. Abbiamo ammirato un collettivo dove le distanze fra i vari reparti erano ridotte, il Milan ha giocato da squadra con tutti i vantaggi che ne derivano: uno per uno uguale uno, uno per dieci uguale dieci. Solo in questo modo si aumentano autostima, forza, comunicazione e soluzioni. Finalmente si è vista una formazione attenta, pensante, intelligente e con collaborazione continua. Efficaci le tempistiche, gli attacchi negli spazi, il movimento continuo di tutti gli undici, con un possesso-palla più ordinato e al quale tutti hanno partecipato. Anche la linea difensiva era precisa, così come le diagonali, i raddoppi, i posizionamenti preventivi che hanno permesso di evitare rischi. Quali sono i motivi per cui i rossoneri non riuscivano più a giocare in questo modo? Forse la trappola del successo: ritenersi già arrivati o pensare che vincere fosse la cosa più semplice. O forse i molti infortunati, anche se il carattere, la modestia, la generosità e il collettivo avrebbero potuto compensare le tante assenze e pure l’inesperienza e la giovinezza di molti. Credo che l’etica del lavoro, della volontà e del gioco possano permettere di raggiungere traguardi che andrebbero ben oltre gli investimenti economici attuati dal club. A Pioli il compito di far crescere i giovani nei concetti di gioco e di squadra, in modo da formare un collettivo che abbia una identità forte. E in effetti il bravo Stefano sta cercando di dare uno stile di gioco senza rinunciare alle proprie idee di ottimo stratega. Del resto, per convincere i giocatori dovrà essere lui il primo ad essere convinto. Buon lavoro".

Quanto parla, si godesse la pensione.
 

Lineker10

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Secondo me il buon Arrigo è tornato a tifare Milan seriamente dopo tanti anni.
Ne parla adesso con un trasporto incredibile.

Ovviamente quello che dice è perfetto. Si vede che si specchia in questo Milan.
 
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Arrigo Sacchi dalla GDS in edicola sul Milan:"I rossoneri, dopo la vittoria poco convincente nel derby, hanno ritrovato gioco e spirito, travolgendo in Coppa Italia per 4-0 la Lazio di Sarri. Il team di Pioli è riapparso come da mesi non si vedeva. La Lazio veniva da una brillante vittoria in trasferta (3-0) sull’ostica Fiorentina. Quindi un test difficile, che avrebbe permesso di valutare la vittoria rossonera di tre giorni prima e avrebbe potuto dare la spinta per ritrovare il filo del gioco. Anche il collettivo, che in un recente passato aveva permesso al Milan di stupire tutti e di raggiungere la vetta del campionato. I rossoneri hanno annichilito gli uomini di Sarri grazie a un pressing feroce, attuato da una squadra tornata corta, compatta e sinergica. Il pressing, dimenticato negli ultimi mesi, ha permesso di portare via molti palloni e compiere ripartenze letali con i vari Leao, Diaz, Messias e il cecchino Giroud. Abbiamo ammirato un collettivo dove le distanze fra i vari reparti erano ridotte, il Milan ha giocato da squadra con tutti i vantaggi che ne derivano: uno per uno uguale uno, uno per dieci uguale dieci. Solo in questo modo si aumentano autostima, forza, comunicazione e soluzioni. Finalmente si è vista una formazione attenta, pensante, intelligente e con collaborazione continua. Efficaci le tempistiche, gli attacchi negli spazi, il movimento continuo di tutti gli undici, con un possesso-palla più ordinato e al quale tutti hanno partecipato. Anche la linea difensiva era precisa, così come le diagonali, i raddoppi, i posizionamenti preventivi che hanno permesso di evitare rischi. Quali sono i motivi per cui i rossoneri non riuscivano più a giocare in questo modo? Forse la trappola del successo: ritenersi già arrivati o pensare che vincere fosse la cosa più semplice. O forse i molti infortunati, anche se il carattere, la modestia, la generosità e il collettivo avrebbero potuto compensare le tante assenze e pure l’inesperienza e la giovinezza di molti. Credo che l’etica del lavoro, della volontà e del gioco possano permettere di raggiungere traguardi che andrebbero ben oltre gli investimenti economici attuati dal club. A Pioli il compito di far crescere i giovani nei concetti di gioco e di squadra, in modo da formare un collettivo che abbia una identità forte. E in effetti il bravo Stefano sta cercando di dare uno stile di gioco senza rinunciare alle proprie idee di ottimo stratega. Del resto, per convincere i giocatori dovrà essere lui il primo ad essere convinto. Buon lavoro".
Non si può sempre dominare l'avversario.
Sacchi aveva top giocatori che lui ha messo in condizione di diventare una squadra ed è chiaro ne venisse fuori uno schiacciasassi.
Noi abbiamo valori e giochiamo da squadra ma non abbiamo fenomeni e delle volte giochiamo contro compagini al nostro livello o, addirittura, superiori.

Il derby ci ha visto vincitori sul lungo ma non ci ha visti padroni del campo e del gioco per 90'.

Aggiungerei poi che nel calcio moderno è difficile essere al top fisico ogni partita.
Si gioca troppo.
 

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Anche il Milan di Sacchi non giocava sempre bene, ma riusciva con una palla inattiva o un tiro da fuori di Donadoni o Ancelotti a vincere anche quando non meritavamo.

Questa squadra non ha ne tiro da fuori ne palle inattive. Resteremo sempre a metà del guado se non completiamo il modo di fare gol.
 
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Arrigo Sacchi dalla GDS in edicola sul Milan:"I rossoneri, dopo la vittoria poco convincente nel derby, hanno ritrovato gioco e spirito, travolgendo in Coppa Italia per 4-0 la Lazio di Sarri. Il team di Pioli è riapparso come da mesi non si vedeva. La Lazio veniva da una brillante vittoria in trasferta (3-0) sull’ostica Fiorentina. Quindi un test difficile, che avrebbe permesso di valutare la vittoria rossonera di tre giorni prima e avrebbe potuto dare la spinta per ritrovare il filo del gioco. Anche il collettivo, che in un recente passato aveva permesso al Milan di stupire tutti e di raggiungere la vetta del campionato. I rossoneri hanno annichilito gli uomini di Sarri grazie a un pressing feroce, attuato da una squadra tornata corta, compatta e sinergica. Il pressing, dimenticato negli ultimi mesi, ha permesso di portare via molti palloni e compiere ripartenze letali con i vari Leao, Diaz, Messias e il cecchino Giroud. Abbiamo ammirato un collettivo dove le distanze fra i vari reparti erano ridotte, il Milan ha giocato da squadra con tutti i vantaggi che ne derivano: uno per uno uguale uno, uno per dieci uguale dieci. Solo in questo modo si aumentano autostima, forza, comunicazione e soluzioni. Finalmente si è vista una formazione attenta, pensante, intelligente e con collaborazione continua. Efficaci le tempistiche, gli attacchi negli spazi, il movimento continuo di tutti gli undici, con un possesso-palla più ordinato e al quale tutti hanno partecipato. Anche la linea difensiva era precisa, così come le diagonali, i raddoppi, i posizionamenti preventivi che hanno permesso di evitare rischi. Quali sono i motivi per cui i rossoneri non riuscivano più a giocare in questo modo? Forse la trappola del successo: ritenersi già arrivati o pensare che vincere fosse la cosa più semplice. O forse i molti infortunati, anche se il carattere, la modestia, la generosità e il collettivo avrebbero potuto compensare le tante assenze e pure l’inesperienza e la giovinezza di molti. Credo che l’etica del lavoro, della volontà e del gioco possano permettere di raggiungere traguardi che andrebbero ben oltre gli investimenti economici attuati dal club. A Pioli il compito di far crescere i giovani nei concetti di gioco e di squadra, in modo da formare un collettivo che abbia una identità forte. E in effetti il bravo Stefano sta cercando di dare uno stile di gioco senza rinunciare alle proprie idee di ottimo stratega. Del resto, per convincere i giocatori dovrà essere lui il primo ad essere convinto. Buon lavoro".
si riferisce chiaramente ad ibrahimovic.
 

JoKeR

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Anche il Milan di Sacchi non giocava sempre bene, ma riusciva con una palla inattiva o un tiro da fuori di Donadoni o Ancelotti a vincere anche quando non meritavamo.

Questa squadra non ha ne tiro da fuori ne palle inattive. Resteremo sempre a metà del guado se non completiamo il modo di fare gol.
Vero, l’ultimo gol su azione da fuori che ricordo è quello di Ibra a Bologna.. e prima quello di Benna.
 
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Viene troppo poco sottolineato.
Se mancano certe tipologia di gol diventa difficile poter competere.

Non facciamo neanche i gol sporchi, quelli da rimpalli, quelli da deviazione, niente.

Berlusconi ha forgiato molte menti con il suo: " vincere è convincere".per adesso pensiamo a vincere, che Se non convinciamo non su offende nessuno.
 
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