Sandro Sabatini, intervento a Radio Sportiva, ha espresso la sua opinione relativamente all'interesse del Milan per Milenkovic e del rendimento di Kjaer. Queste le sue parole: "Su Milenkovic c'è il Milan ma anche altre squadre. Ma ai tifosi del Milan direi tenetevi stretto Kjaer, oggi non saprei chi prenderei tra i due"
Posto che ha ovviamente ragione sulla bontà di Kjaer, vorrei capire per quale ragione riconoscere la bontà di Kjaer dovrebbe precludere l’arrivo di Milenkovic (che comunque non mi fa impazzire) o di Kabak o Ajer.
Sembra che la romagnola sia indispensabile, insostituibile, immarscescibile, intoccabile, indiscutibile. Al punto che se il Milan vuole prendere un altro difensore gli addetti ai lavori pensano quasi di default “ma come? E Kjaer?!?!?” dando per scontato che sarebbe Kjaer, in questo caso, ad essere sostituito. Di Romagnoli manco si parla, che possa essere ceduto non passa nemmeno per l’anticamera del cervello a questa gente, Romagnoli c’è e questa apparentemente è l’unica certezza. Lui è lì, e come un totem di adamantio si staglia, impervio e altero, sui comuni mortali che, invece, vanno e vengono. Parafrasando il Liga “si viene e si va, come ballando, l’unica certezza è che Romagna poi resterà”.
Ma perché, Santo Dio?
Forse comincio a capire perché il capitone vuole cinque milioni: buona parte dei 3,5 milioni attuali (comunque un’oscenità, ne vale 2 si e no, che per inciso sono quelli che gli offrirei per il rinnovo, mentre Kjaer che ne vale tranquillamente tre e oltre prende 1,2 milioni) vengono usati per ungere la stampa e a lui rimane ben poco, vuole quindi cominciare a mettere via qualcosa per la sua vita post-calcistica, da lì la richiesta di cinque milioni (alla quale io risponderei con un rutto ben modulato).
Non ho altra spiegazione per la considerazione che il quarto centrale di una delle nazionali italiane peggiori della storia (a parte quella di fine anni ‘50 e quelle dal 2010 al 2017) riscuote tra gli addetti ai lavori.
