Romagnoli a Sky:"Duecento partite vogliono dire tante cose, le vedo come un punto di partenza e non di arrivo. Spero di farne altre 200, spero di diventare il più forte e di essere ricordato come un vincente. Sarò sempre orgoglioso di essere il capitano del Milan e darò sempre il mio massimo, ogni partita"
L'intervista completa a Sky:"Mi sento un centrale, a diciotto anni non potevo dire di no a giocare terzino. Feci abbastanza bene, fu un'esperienza importante per me ed un passo importante nella mia carriera".
Sull'esperienza alla Samp e con Mihajlovic: "La Sampdoria la ricordo con grandissima emozione, Mihajlovic per me è stato molto importante. Devo ringraziarlo perché mi ha voluto fortemente alla Samp e al Milan, ha fatto spendere tanti soldi per me, mi ha fatto giocare anche quando facevo qualche errore".
Sull'arrivo al Milan: "Ho detto sì al primo istante, è bastata una chiamata del mister. Tutto il resto lo ha fatto Galliani col mio ex procuratore. Il Milan vuol dire campioni, trofei vittorie, mi sono sentito sempre parte di una famiglia. Sono arrivato molto giovane, sono qui da sei anni e non posso chiedere di meglio, è stato subito amore a prima vista".
Su Alessandro Nesta e la 13: "Nesta per me è il più grande difensore della storia, italiano e non solo. La 13 era disponibile, mi sono sentito di prenderla, senza problemi, con molta leggerezza".
Sulla Supercoppa vinta: "Il primo trofeo non si scorda mai, negli anni abbiamo potuto vincerne altri, come la finale di Coppa Italia persa ai supplementari. Ne ho perse tre, spero di rimediare nei prossimi anni. Il primo trofeo comunque è stato molto importante".
Su Montella e Gattuso: "Mi dispiacque il suo esonero ma il calcio va così, poi arrivò Rino, una persona vera come Sinisa, un vero uomo. Con lui arrivarono i risultati e le soddisfazioni, fu un anno veramente fondamentale per noi. Quel Milan è stato lo specchio del suo allenatore, un Milan sempre pronto a battagliare".
Sui gol al fotofinish nel 2018: "Quei gol furono importanti, arrivarono in situazioni difficili, ci permisero di rimanere in scia Champions anche se poi è finita com'è finita, è stato uno dei momenti più belli della mia carriera fino adesso".
Sulla fascia da capitano: "Eravamo in tournée in America, Gattuso mi toccò il braccio e dissi subito sì. Essere capitano di una squadra così gloriosa a 23 anni può essere solo motivo di orgoglio. La fascia del Milan in pochi la indossano, l'hanno indossata i più forti al mondo, è una spinta per fare sempre meglio".
Su Pioli: "E' uno di noi. Una persona che fa le cose in gruppo, ha voluto tanto che questo gruppo potesse crescere. Non dobbiamo fermarci, siamo all'inizio, niente è scritto. Dobbiamo essere bravi a sfruttare il momento e fare il meglio possibile".
Su Ibrahimovic: "Ha aggiunto fame di vittorie, mentalità e gol che all'inizio ci mancavano".
Sullo scudetto: "Il nostro obiettivo è e rimane la Champions, il campionato è ancora lungo, è ancora presto per fare previsioni. Giochiamo ogni partita al massimo per arrivare la Champions, poi vediamo".
Sul carattere: "Fuori dal campo sono molto tranquillo, anche timido. Mi piace tenermi dentro le cose, ho mantenuto sempre le stesse amicizie, a Milano però ho trovato il mio ambiente ideale".
Sul futuro: "Mi trovo benissimo al Milan, è stato subito amore a prima vista, mi trovo molto bene a Milano, ho un contratto fino al 2022, manca ancora tanto, poi vedremo. Finché starò qui darò sempre il massimo".
Sull'obiettivo personale: "Il mio sogno è di diventare il più forte di tutti, di vincere e di essere ricordato come un vincente. Ogni giocatore lavora per questo. Punto ad essere un vincente e a vincere il più possibile".
Romagnoli a MTV:"
Credo fosse il 22 dicembre tra Roma e Milan. Entrai al posto di Totti perchè Marquinhos fu espulso. Era il sogno di qualsiasi bambino che vuole diventare calciatore e col senno di poi credo sia stato un segno del destino.”
Su Sinisa.
“Lo reputo un uomo incredibile. Una persona sincera, che ha fatto tanto per me e che mi ha voluto prima alla Sampdoria e al Milan. Una persona importante per me. Sinisa quell’anno fece tanto e ha lasciato un bellissimo ricordo. Anche Brocchi fu bravo a prendere una squadra importante e dimostrò coraggio. Dobbiamo ringraziare entrambi per quello che hanno dato"
Su Mexes.
“E’ un calciatore che ho visto spesso sin dalle giovanili nella Roma. Un calciatore forte, con cui ho legato subito. Mi ha dato grande fiducia e coraggio”
Sul primo derby vinto.
“Dopo aver perso quello di andata per gol di Guarin, ci rifacemmo alla grande nel derby di ritorno con Bacca, Alex e Niang. E’ stato bello vincere così, dominando e fu emozionante”
Sul gol all’Alessandria.
“Ricordo una palla prolungata sul secondo palo e riuscii a fare gol e poi andammo in finale. E’ un bel ricordo”
Sulla finale di Coppa Italia.
“Giocammo una grande partita contro la Juventus ma perdemmo 1-0. Rimase l’amaro in bocca perchè fummo protagonisti di una bella prestazione”
Sulla Supercoppa a Doha.
“Giocammo anche lì una grande bella partita, abbiamo creato tanto con tante occasioni. Presi anche una traversa. Nella lotteria dei rigori siamo stati bravi e abbiamo vinto”
Sul gol nel derby.
“Gioie e dolori in quel derby perchè feci gol e pareggiano all’ultimo ma mi feci male nel segnare la rete dell’1-2. La ricordo bene per un motivo ma anche male per un altro. Bello e emozionate, un derby strano ma bellissimo”
Sulla partita con la Lazio in Coppa Italia.
“Fu una partita bellissima sia quella di andata che quella di ritorno. Sono un tesserato del Milan e darò sempre tutto per questa maglia ma sono anche un tifoso della Lazio e credo sia giusto dirlo. Decisi di non esultare per la mia fede ma sono stato molto contento per quello che avevamo fatto. Fu un momento molto emozionante. Un gruppo bello, una serata fredda e una squadra trascinata da Rino. Fu un momento molto bello come quando segnai due gol all’ultimo minuto con Genoa e Udinese”
Sul gol al Genoa.
“Ero partito in fuorigioco su lancio di Abate e rimasi fuori dall’azione. Poi nel momento in cui Radu respinse la palla, ci ho pensato ed è andata bene. E’ uscito un grandissimo gol e fu voluto”
Sul gol all’Udinese.
“Recuperai la palla, poi ci fu il contropiede. Suso la diede a me ma non avevo spazio quindi gliela ridai, lui poi me la riconsegno e tirai cercando di spaccare la porta. Fu molto bello e fu un gol importante per il nostro cammino. Lo stadio scoppiò”
Su Baresi.
“E’ un istituzione del calcio mondiale. Uno dei difensori più importanti della storia del calcio. Una persona che ha dato tantissimo per questo club e per questo paese. Quando l’incontro ho un po’ di soggezione. Sono solo orgoglioso di vestire una fascia che hanno indossato gente come lui e Paolo”
Su Maldini.
“Anche con lui all’inizio avevo un po’ di timore. Un calciatore fenomenale e che ha vinto tantissimo anche se dispiace che non ha mai vinto un mondiale o un europeo. Una persona incredibile e bellissima. E’ stato fondamentale per il Milan”
Su Gattuso.
“Una persona vera e diretta. Ho avuto un bellissimo rapporto. Un grande lavoratore che cambiò il nostro modo di lavorare. Fu un anno e mezzo intenso e dispiace che non arrivò la Champions League. E’ una bellissima persona”
Su Pioli.
“Ha preso il Milan in una situazione non facile. Giampaolo è un allenatore molto bravo ma non andò bene. Pioli ha compattato la squadra e il gruppo e ha portato idee che stanno funzionando”
Sulla nazionale.
“E’ un tratto importante della mia storia. Ancora non ho scritto nulla con questa maglia ma spero fi farlo presto. Ricordo l’esordio con piacere”
Su Kjaer.
“Simon è fortissimo. E’ arrivato qui in punta di piedi e si è subito imposto. Ha dato tranquillità al reparto e a tutta la squadra. C’è grande sintonia e ci siamo subito trovati. E’ stato un acquisto più che azzeccato”
Sull’infortunio.
“E’ stato un recupero lungo. Ho lavorato tanto e mi sono impegnato. Potevo forse rientrare prima ma mi sono preparato al meglio per il derby”
Le prossime 200.
“Spero di farle il prima possibile e con qualche presenza europea in più"