Si e il 19 di oggi lavoreà dopo 5 anni perchè Tizio occupa ancora il posto e di conseguenza il 19enne a lavoro a 24 anni dovrà andare anch'esso in pensione 5 anni dopo.
Ma è possibile che sia così dura capire che questo è un gioco dei 4 cantoni? E più si va avanti negli anni più il lavoro verrà automatizzato con conseguente perdita di posti lavoro e aggravio di disoccupazione (totale giovani e non)
Il passato insegna che col progresso la giornata lavorativa ha ridotto drasticamente le ore lavorative, passando da 16 a 12 poi a 8 ore lavorative con la rivoluzione industriale, con questa rivoluzione tecnologica/robotica le ore già dovrebbero scendere a 5 giornaliere per poter dare occupazione a tutti. Mettiamoci poi l'esplosione demografica e la frittata è fatta.
Non c'è molto da stare allegri per i giovani d'oggi... o si effettua una veloce ridistribzione delle ricchezze alla faccia della globalizzazione mondiale dei mercati finanziari ecc. o si andrà incontro davvero ad una catastrofe umanitaria con conseguenze spaventose (rivoluzioni/guerre) Guardate che di questo passo tra una decina di anni la terra avrà 10 miliardi di esseri umani che avranno fame e qui si pensa a mandare in pensione le persone sempre più tardi!
Ecco, questo è un argomento sul quale mi sento di intervenire. La nostra struttura di vita a livello di società non ha tenuto il passo del progresso. Sempre più ci sarà lavoro automatizzato, robot e quant'altro. Già adesso Amazzonne vende e distribuisce in catene di alta automazione, e ti portano a casa il prodotto con i droni. Un tempo ci sarebbe voluto una catena di distribuzione, impiegati, etc. Quindi che vuol dire, sempre in meno lavoreremo e tutti diventeremo poveri a causa della scarsità di lavoro? Ovviamente sbagliato. Il problema è che, parallelamente, il poco lavoro, statisticamente parlando, deve essere retribuito meglio. Lavoro meno, vado in pensione prima e guadagno di più. Colpa invece del concomitante strapotere delle multinazionali, conglomerati economici, lobbies e via discorrendo, che invece accentrano la ricchezza nella schifoseria manageriale dei nuovi ayatollah della finanza. Invece di alzare i tetti salariali, i mega-manegers i soldi se li tengono tutti per sé, lo stipendio del lavoratore è stato abbassato perché c'è abbondanza di forza lavoro, e la direzione intrapresa è completamente opposta. Chi si spacca la schiena in un campo di pomodori non arriva a fine mese, chi fa il manager combinando disastri e standosene comodamente seduto davanti a un monitor, passa il fine settimana sulla sua barca. Al limite, arriveremo al punto in cui tutto il lavoro sarà svolto da macchine, e l'intera popolazione sarà disoccupata, salvo i già citati mega-managers e coloro che producono le macchine che sostituiscono gli umani. Urge una revisione cosmica della visione economica del mondo, altrimenti ci schianteremo contro un muro.