Grazie a questo simpatico figuro e le sue follie le mie ultime due giornate lavorative sono state un inferno, ho il telefono rovente, mannaggia a lui.
Spendo due paroline di riassunto se a qualcuno interessasse.
Con la combinazione referendum farsa + mobilitazione parziale, Putin sta di fatto ammettendo il fallimento totale della fase 1 della guerOPERAZIONE MILITARE SPECIALE (perdonate...), e l'inizio di una fase nuova.
Vediamo i due punti nel dettaglio.
1) Capitolo referendum: Shoigu ha detto a Putin chiaramente che, nel breve e medio periodo, questa guerra è persa e le cose possono cambiare solo se implode l'europa con un inverno particolarmente freddo e i prezzi del gas alle stelle (da vedere, il prezzo del gas è direttamente legato al successo dell'iniziativa russa in ucraina, se i russi le prendono il gas scende) e comunque gli ucraini non cederebbero di schianto come in molti credono, oppure bisogna tenere duro per 9-12 mesi (vi spiego più in basso il perchè questa tempistica) e sperare di cristallizzare tutto quando arrivano i coscritti.
Ergo, se si spaccia in qualche modo all'opinione pubblica (al resto del mondo è inutile provare, nessuno riconoscerà un referendum in punta di baionetta con esercito occupante, precedente troppo pericoloso per tutti Cina compresa) che quelle regioni occupate sono parte integrante della federazione russa, si può giustificare all'opinione pubblica la minaccia di strike nucleari quando (non se, QUANDO) gli ucraini ci entreranno dentro come il burro.
Inutile sottolineare che lo strike nucleare è un bluff, è stato rimarcato 50 volte e come tutte le deterrenze funziona quando fai silenzio; se ne parli, "hai in mano un 2 e un 9".
2) Capitolo mobilitazione parziale: alla Russia mancano gli uomini da prima linea, è un dato di fatto da mesi.
Gli ucraini hanno saggiamente eliminato (con la ovvia consulenza nato) le unità migliori dell'esercito russo in questi mesi, e concentrato le superstiti nella difesa di Kherson (in attesa che facciano saltare i rifornimenti idrici alla Crimea di Nova Kakhovka e i ponti sul dnepr che taglieranno fuori Kherson).
Durante l'offensiva di Kharkiv ad esempio è saltata la Prima Divisione Corazzata, una delle unità di elite più importanti dell'esercito moscovita e piena di Spetsnatz.
Questa "prima ondata" di coscritti (150-200k secondo le analisi, la stima di shoigu di 300k è ovvia propaganda) non arriverà comunque sul campo prima di un periodo di inquadramento (4-6 mesi) e soprattutto di riaddestramento (3 mesi circa), perchè hanno fatto la leva magari anni e anni fa.
Comunque sia, non essendo professionisti o volontari e combattendo su suolo straniero, il loro morale sarà chiaramente piu basso di quello ucraino e la loro competenza operativa non li rende di fatto impiegabili in prima linea se non a costo di farne purissima carne da cannone.
Morti gratuite di coscritti riluttanti che il regime putiniano non può permettersi, visto che l'opinione pubblica questa volta ne terrebbe conto.
Comunque vada, prima di Marzo è estremamente improbabile che arrivi un numero di uomini sufficiente a riequilibrare almeno i rapporti di forza (magari verranno mandati prima quei 20-30k tra gli operativi delle ultime classi di leva, ancora "freschi"), e gli ucraini hanno ancora maggiore incentivo a continuare ad attaccare nel frattempo.
Sul capitolo negoziati, andranno avanti.
Che trovino un accordo soddisfacente per entrambe le parti è però sempre più improbabile: gli Ucraini sono all'offensiva e hanno il vento in poppa, i russi sono in difficoltà e stanno mobilitando una popolazione riluttante.
L'unica opzione praticabile è che gli ucraini accettino di rinunciare alla Crimea che è etnicamente russa (quindi rispetterebbe il principio wilsoniano di autodeterminazione) e magari realizzino una sorta di codominio ucraino-russo (sul modello bosnia erzegovina tra bosgnacchi e serbi) sulle porzioni di Donetsk e Luhansk occupate dalle repubbliche separatiste prima dell'invasione di febbraio.
Instaurando di fatto una repubblica-cuscinetto bicefala (in seno all'ucraina o meno) in cui per costituzione il potere è condiviso tra un primo ministro ucraino e un presidente russo (esempio), sulla falsariga di quanto accade per esempio in Libano.
Comunque sia, confermate le enormi difficoltà russe: a Samarcanda, la Cina e l'India si sono ormai smarcate e hanno iniziato la loro OPA sulla ex zona d'influenza asiatica della Russia, che tra imminente smembramento del CSTO e Kazakistan che opta saggiamente per diventare una colonia USA/Cinese, Armenia invasa dall'avanguardia panturca azera (con l'ovvia benedizione di Erdogan) e Tajiki e Kirghizi che finalmente si sentono liberi di mettersi le mani addosso in barba alla sbiadita influenza moscovita residua.
La Russia ha già perso la sua guerra: tocca solo capire se riuscirà quantomeno a "pareggiare" la pace, venderla bene all'opinione pubblica e, soprattutto, capire a chi andranno le spoglie caucasiche e centroasiatiche dell'ex impero sovietico.
Null'altro che l'accelerazione di un processo che, anche solo per purissime ragioni demografiche, avrebbe comunque consegnato la russia ad una progressiva perdita di influenza nei prossimi 20 anni.
Il sermone è finito andate in pace, mi tocca tornare a lavoro mannaggia a Putin.