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Ravezzani:"Il Milan ha speso più dell'Inter, ma la differenza...".
Fabio Ravezzani, dalle colonne di Tuttosport in edicola oggi, 13 febbraio, sui problemi del Milan:"A ben pensarci, l’ultimo derby è stato la sintesi perfetta delle delusioni patite dal tifoso milanista negli ultimi anni. Mi spiego: partire pieni di speranze, buoni propositi e illusioni, salvo poi restare amaramente a mani vuote. Era partito 2-0 Yongong Li, tre anni fa. Entusiasmo a mille tra i tifosi, stadio in tripudio. E poi è andato a finire in tracollo. Ricordate l’estate degli acquisti milionari? Ricordate Bonucci e Biglia? Ricordate l’Inter relegata al ruolo di comparsa sul mercato e la vulgata che voleva il nuovo Milan come la più pericolosa rivale della Juventus? E, un anno dopo, non era partito 2-0 anche Eliott? Ricordate l’estate di Caldara miglior difensore italiano in prospettiva? E Higuain miglior centravanti? Certo, nessuno pensava di poter insidiare la Juve, però un posto in Champions sembrava già prenotato. Sì, sembrava. Forse per questa ragione l’approccio del tifoso milanista all’ultimo derby è stato estrema- mente cauto. Nessuna illusione, troppe sconfitte nelle ultime stracittadine, troppe delusioni nel campionato in corso. Il pareggio sarebbe stato considerato già un mezzo miracolo. E poi, invece, riecco il Milan sul 2-0. Probabilmente i sostenitori più accorti non si sono entusiasmati troppo. Ma come non esultare e illudersi al secondo gol di Ibra, sì, proprio lui? Come non pensare che finalmente il sortilegio fosse svanito, che i ranocchi finalmente baciati dalla maglia rossonera si fossero trasformati in principi del pallone?
Anche stavolta l’illusione è durata lo spazio di un attimo e la dura realtà è tornata a spingere il milanista verso la depressione più cupa. Perché non basta giocare bene e giocare meglio per battere un avversario tecnicamente troppo superiore qual è l’Inter di oggi. Né si può credere all’analisi di Pioli che ha derubricato la sconfitta come semplice distrazione di qualcuno (Kessie, Conti). Avete mai visto un allenatore che non accusi di distrazione la propria squadra per un gol subìto? La verità è che c’è una differenza enorme tra Kessie e Brozovic quando si presentano al tiro, che Calhanoglu è una versione riuscita male di Eriksen e questo vale per la stragrande maggioranza dei confronti tra i protagonisti del derby. La triste realtà che accomuna i tanti 2-0 diventati 2-4 per il Milan è sintetizzata da un dato che non ha bisogno di ulteriori commenti: nelle ultime 5 stagioni il saldo di mercato rossonero ha registrato un passivo di 388 milioni contro i 310 dell’Inter. Con una differenza abissale: l’Inter è squadra in crescita, con calciatori giovani e destinati ad aumentare il loro valore e rendimento. Nel Milan in crescita c’è sempre e solo la compagine dirigenziale. Che costa moltissimo e negli ultimi anni è stata brava solo in un settore: far credere ai tifosi di essere sul 2-0. Poi, purtroppo. è iniziato il secondo tempo...
Fabio Ravezzani, dalle colonne di Tuttosport in edicola oggi, 13 febbraio, sui problemi del Milan:"A ben pensarci, l’ultimo derby è stato la sintesi perfetta delle delusioni patite dal tifoso milanista negli ultimi anni. Mi spiego: partire pieni di speranze, buoni propositi e illusioni, salvo poi restare amaramente a mani vuote. Era partito 2-0 Yongong Li, tre anni fa. Entusiasmo a mille tra i tifosi, stadio in tripudio. E poi è andato a finire in tracollo. Ricordate l’estate degli acquisti milionari? Ricordate Bonucci e Biglia? Ricordate l’Inter relegata al ruolo di comparsa sul mercato e la vulgata che voleva il nuovo Milan come la più pericolosa rivale della Juventus? E, un anno dopo, non era partito 2-0 anche Eliott? Ricordate l’estate di Caldara miglior difensore italiano in prospettiva? E Higuain miglior centravanti? Certo, nessuno pensava di poter insidiare la Juve, però un posto in Champions sembrava già prenotato. Sì, sembrava. Forse per questa ragione l’approccio del tifoso milanista all’ultimo derby è stato estrema- mente cauto. Nessuna illusione, troppe sconfitte nelle ultime stracittadine, troppe delusioni nel campionato in corso. Il pareggio sarebbe stato considerato già un mezzo miracolo. E poi, invece, riecco il Milan sul 2-0. Probabilmente i sostenitori più accorti non si sono entusiasmati troppo. Ma come non esultare e illudersi al secondo gol di Ibra, sì, proprio lui? Come non pensare che finalmente il sortilegio fosse svanito, che i ranocchi finalmente baciati dalla maglia rossonera si fossero trasformati in principi del pallone?
Anche stavolta l’illusione è durata lo spazio di un attimo e la dura realtà è tornata a spingere il milanista verso la depressione più cupa. Perché non basta giocare bene e giocare meglio per battere un avversario tecnicamente troppo superiore qual è l’Inter di oggi. Né si può credere all’analisi di Pioli che ha derubricato la sconfitta come semplice distrazione di qualcuno (Kessie, Conti). Avete mai visto un allenatore che non accusi di distrazione la propria squadra per un gol subìto? La verità è che c’è una differenza enorme tra Kessie e Brozovic quando si presentano al tiro, che Calhanoglu è una versione riuscita male di Eriksen e questo vale per la stragrande maggioranza dei confronti tra i protagonisti del derby. La triste realtà che accomuna i tanti 2-0 diventati 2-4 per il Milan è sintetizzata da un dato che non ha bisogno di ulteriori commenti: nelle ultime 5 stagioni il saldo di mercato rossonero ha registrato un passivo di 388 milioni contro i 310 dell’Inter. Con una differenza abissale: l’Inter è squadra in crescita, con calciatori giovani e destinati ad aumentare il loro valore e rendimento. Nel Milan in crescita c’è sempre e solo la compagine dirigenziale. Che costa moltissimo e negli ultimi anni è stata brava solo in un settore: far credere ai tifosi di essere sul 2-0. Poi, purtroppo. è iniziato il secondo tempo...