Raiola sta barando, ed il Milan, dichiarando la incedibilità di Donnarumma, ha visto finalmente le sue carte. Il famoso agente non ha offerte da portare al Milan, perché il Milan non ha intenzione di vagliarle, e soprattutto nessun club vorrà proporle, correndo il pericolo di essere sospettato di essere colluso con quello, ed anzi di aver, tramite costui, concluso accordi illeciti con un giocatore sotto contratto di terzi, in epoca vietata e senza l'autorizzazione di questi ultimi. Raiola non può accettare il rischio, reale, che il giocatore possa rimanere fermo un anno, perdendo titolarità nel club, competizioni internazionali, abitudine agonistica, esperienza e visibilità, perché ciò precluderebbe la possibilità che tra un anno, a svincolo ottenuto, qualunque club, anche acquirente il giocatore a zero, possa riconoscere un ingaggio superiore ai cinque milioni ad un giocatore di diciannove anni, di reputazione minima, dal profilo tecnico indefinito da una carriera interrotta, ad inizio della stessa e senza precedenti di riscontro. A caval donato non si guarda in bocca, certamente, ma qui dovremmo parlare del Cristo che cammina sulle acque, e non è francamente il caso. Ecco la necessità di Raiola di andare all'incontro con il club con un avvocato, agitando spettri di mobbing e condotte discriminatorie da parte del Milan, argomenti pretestuosi perché il contratto collettivo tutela il lavoratore rispetto all'obbligo del club al training per la efficienza psicofisica, al trattamento sanitario, assicurativo e previdenziale, ma non anche a condotte, quale la selezione per un evento agonistico, riservate alla mera discrezionalità degli organi tecnici del club, normalmente incensurabile. Una strada stretta, insomma, quella di Donnarumma, dopo la dichiarazione di sua incedibilità, ad oggi non revocata, una immagine pubblica ormai macchiata, uno stipendio ad oggi non aggiornato, una prospettiva professionale incertissima, ed il vago sospetto di essere al centro di un giogo costruito per favorire gli interessi privati del suo celeberrimo agente. Ma questo, ovviamente, il ragazzo non ce lo dirà mai.