Orsini sul Fatto Quotidiano oggi
"L’oracolo Kissinger. È troppo presto per stabilire chi abbia vinto la guerra.
Chi abbia vinto la guerra in Ucraina è la domanda del momento.
La prima risposta è quella di Kissinger, secondo cui la Russia ha perso la guerra.
Questa tesi è condivisa dai falchi italiani e, alla fine dell’articolo, capiremo perché.
La seconda risposta non piace affatto ai nostri falchi, ma è dotata di maggiore forza logica ed evidenza empirica: l’Ucraina non ha vinto la guerra.
Procediamo con ordine.
La guerra a cui assistiamo non è una guerra tra due Stati; è la guerra tra un singolo Stato, la Russia, e trentuno Stati, vale a dire i trenta Stati che compongono la Nato più l’Ucraina.
Non tutti gli Stati della Nato sono coinvolti nello stesso modo, ma costituiscono ugualmente un blocco anti-russo relativamente compatto.
Svolta una simile premessa, la conclusione di Kissinger è dubbia per una serie di ragioni.
Nessuno ha mai visto uno Stato battuto annettere le regioni più ricche e strategicamente importanti del Paese vincitore.
Israele vinse la guerra e prese i territori altrui.
Non si è mai visto nemmeno uno Stato sconfitto minacciare la disintegrazione dello Stato vincitore con la bomba atomica.
In sintesi, se l’Ucraina avesse vinto la guerra contro la Russia dovrebbe essere nella condizione, almeno potenziale, di sottrarle una parte del territorio nazionale e di spazzarla via con la sua superiorità tecnologico-militare.
C’è di più.
L’Ucraina, a differenza della Russia, è collassata economicamente ed è già uno “Stato fallito” in senso tecnico. L’Ucraina è in bancarotta e sopravvive grazie ai soldi dei Paesi Nato.
Gli Stati Uniti e l’Unione europea danno a Kiev la gran parte dei soldi per pagare gli stipendi dei soldati.
Si aggiunga che i soldati ucraini non hanno armi e nemmeno addestramento: ricevono entrambi dai Paesi Nato.
In sintesi, l’Ucraina non ha armi, non ha soldi e non ha addestramento.
Non si capisce come uno Stato in simili condizioni possa essere dichiarato vincitore di una guerra.
Davanti alla tragedia che abbiamo davanti agli occhi, ci sembra ozioso discettare su chi stia vincendo.
E allora perché se ne parla così tanto in Italia?
Le ragioni principali sono due.
La prima ha a che vedere con la lezione di Auguste Comte e Vilfredo Pareto: in tutte le comunità umane e in tutti i periodi storici, la dimensione emotiva dell’uomo prevale sempre su quella razionale.
Gli uomini sono condannati a essere sempre più illogici che logici a causa delle passioni da cui sono dominati.
La risposta di Kissinger è quella che appaga maggiormente l’irrazionalità, l’illogicità e l’emotività dei falchi italiani che dominano i media. È sempre emotivamente esaltante pensare di essere i vincitori.
Come insegna Pareto, una teoria può avere successo pur essendo falsa se appaga un sentimento collettivo.
La seconda ragione per cui la risposta di Kissinger ha tanto successo è che consente al fronte bellicista di Mario Draghi di dire che la sua politica muscolare in Ucraina ha contribuito alla sconfitta della Russia.
I falchi italiani possono dire: “L’Italia è sull’orlo di una crisi economica gravissima a causa della guerra, e l’Europa rischia la guerra nucleare, però l’Ucraina ha sconfitto la Russia”.
Chi scrive si augura di cuore che l’Ucraina abbia vinto la guerra, ma bisogna ammettere che si tratterebbe di una vittoria ben strana.
Forse è presto per stabilire chi abbia vinto la guerra, ma non è mai tardi per iniziare a ragionare logicamente."