Pioli:"Il mio calcio evoluto, i terzini, il riposo, lo scudetto...".

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Jino

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Al contrario di tanti io non ho mai avuto niente contro Pioli, ma ormai è palese che pensi di essere un guru...

Comunque basta guardare una partita di Pioli a Bologna , una di Pioli alla Lazio....e guardare il Pioli di adesso per capire che si, è un allenatore che ha saputo evolversi e non rimanere ancorato in un'idea di calcio.

E per me è evidente che è questo che l'ha portato dove l'ha portato altrimenti sarebbe stato un tecnico da squadre che devono salvarsi.

Questo suo fare il guru ci ha permesso di fare delle autentiche partite perfette, robe da stropicciarsi gli occhi....allo stesso tempo a volte ci fa fare delle partite imbarazzanti in cui a volte ti chiedi, ma il calcio è cosi difficile?!
 

Gunnar67

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Pioli dixit: ""La mia idea di gioco? Semplice. Se l'avversario è aggressivo e vuole toglierci subito il possesso, viene con tanti uomini e noi abbiamo una parità numerica alta, un 3vs3 o un 4vs4 a seconda delle scelte. Dobbiamo saperla sfruttare, si può andare subito là. Se non accettano questo e ci lasciano giocare, proviamo a controllare la partita".
Hahahahaha. Ecco la vera "Idea" di gioco di Pioli....
C'e' il derby. Si dicono balle simili per una settimana. Poi si va in campo. Dopo 5 minuti l'inda ne ha giá infilato infilato uno, con il solito centrocampista che ha un nome difficile da pronunciare, proprio non gli entra in testa. Lui riflette, sposta Calabria in mediana e Theo all'attacco. Arriva la seconda pera... Poi la terza.... Game over, fino alla successiva intervista delirante.
 

Antokkmilan

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Comunque basta guardare una partita di Pioli a Bologna , una di Pioli alla Lazio....e guardare il Pioli di adesso per capire che si, è un allenatore che ha saputo evolversi e non rimanere ancorato in un'idea di calcio.

E per me è evidente che è questo che l'ha portato dove l'ha portato altrimenti sarebbe stato un tecnico da squadre che devono salvarsi.

Questo suo fare il guru ci ha permesso di fare delle autentiche partite perfette, robe da stropicciarsi gli occhi....allo stesso tempo a volte ci fa fare delle partite imbarazzanti in cui a volte ti chiedi, ma il calcio è cosi difficile?!
Sono d’accordo con te. Un allenatore che non si evolve non arriva al Milan a vincere lo scudo, poi chiaramente ci sono comunque i casi rari; imputo a pioli il carattere che non è di ferro, ma soprattutto il suo modo di stravolgere la formazione che a volte come dici tu ma era davvero così difficile non arrivarci?

Poi un altra cosa che non mi è piaciuta( leggendo l’Intervista completa) che lui dice: se l’avversario è aggressivo e vuole toglierci il possesso, viene con tanti uomini e noi abbiamo una parità numerica alta, un 3vs3 o un 4vs4; dobbiamo saperla sfruttare. Ma se non accettano questo è ci lasciano giocare, proviamo a controllare la partita. Ecco qui è la chiave della disfatta contro l’Inter, anzi le chiami visto che abbiamo sempre perso adottando questa tattica inutile contro di loro.
 

Antokkmilan

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Pioli dixit: ""La mia idea di gioco? Semplice. Se l'avversario è aggressivo e vuole toglierci subito il possesso, viene con tanti uomini e noi abbiamo una parità numerica alta, un 3vs3 o un 4vs4 a seconda delle scelte. Dobbiamo saperla sfruttare, si può andare subito là. Se non accettano questo e ci lasciano giocare, proviamo a controllare la partita".
Hahahahaha. Ecco la vera "Idea" di gioco di Pioli....
C'e' il derby. Si dicono balle simili per una settimana. Poi si va in campo. Dopo 5 minuti l'inda ne ha giá infilato infilato uno, con il solito centrocampista che ha un nome difficile da pronunciare, proprio non gli entra in testa. Lui riflette, sposta Calabria in mediana e Theo all'attacco. Arriva la seconda pera... Poi la terza.... Game over, fino alla successiva intervista delirante.
Qui sono d’accordo ho scritto le stesse identiche cose.
 

Dexter

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Pioli a Il Nuovo Calcio:"L'evoluzione del mio calcio? Certamente c'è stata un'evoluzione, deriva dalla passione con cui affronti ogni giorno il campo, dalla curiosità che ti porta ad aggiornarti, a vedere tante cose. Sono vent'anni che alleno prime squadre, se penso come lavoravamo allora con il mio staff...ci sono stati cambiamenti su qualsiasi aspetto, sulla parte tecnico-tattica, sulla preparazione fisica, sulla comunicazione, sul rapporto coi giocatori, i giocatori stessi sono completamente differenti, anche da me come calciatore. Adesso sono preparatissimi, chiedono molto, pretendo- no tanto, a volte anche troppo, in termini di conoscenze".

"La giornata tipo a Milanello? Si comincia dalla colazione obbligatoria insieme, un'ora prima dell'inizio tutti nello spogliatoio, attivazione individuale secondo piani personalizzati, coi preparatori o da soli. Compresa la prevenzione. Prima di entrare in campo i ragazzi svolgono una parte aerobica sul tapis-roulant, quindi si esce e via. Riscaldamento tecnico? Quasi mai. Gli aspetti legati alle gestualità col pallone, come detto, li facciamo prima o dopo la sessione, quasi sempre dopo, a dire il vero. Considerate comunque che di settimane standard da sette giorni durante la stagione ce ne sono pochissime. Le prime tre dell'anno, ad esempio, ma già dopo la prima sosta per le nazionali abbiamo 7 partite in 21 giorni. Abbiamo fatto bene in preparazione e in questo periodo, siamo partiti presto, rosa quasi completa, lo sapevamo... volevamo un inizio del genere".

"I terzini dentro il campo? Da dove è nata questa idea? Dalla preparazione dei miei colleghi italiani. Dalla soluzione di giocare uomo su uomo di diversi avversari, soluzione che ti obbliga a trovare contromosse. Se affronti squadre che lavorano a uomo, devi pensare a come creare loro difficoltà, in caso contrario non ti resta che vincere tutti gli 1vs1. La prima volta che l'abbiamo fatto è stata contro l'Atalanta, abbiamo usato Calabria e Theo molto 'dentro' per portare via i loro esterni. E' chiaro che prendo spunto anche da quello che fanno in campo internazionale, Guardiola ha adottato spesso questa soluzione. L'importante per me è che i giocatori sappiano cosa devono fare. Sono contenti di farlo. E abbiano le caratteristiche giuste, Calabria nasce mezzala. Se avessi esterni bassi di sola corsa, farei altro probabilmente. I giocatori vanno messi dentro un'organizzazione, dentro a dei principi, a dei concetti... che ti permettono di avere un determinato equilibrio. Dopo che è nata l'idea, si usano i video, si va sul campo e quando percepisci che la sentono loro è fatta".

"Strategia per noi significa che studiamo a fondo l'avversario, valutiamo cosa ci propone in termini di spazi da sfruttare, dove possiamo creare delle superiorità o delle parità numeriche e prepariamo la gara. Non vuol dire che ci adattiamo a chi affrontiamo, ma che lo consideriamo per capire come, secondo i nostri principi, possiamo essere pericolosi. Lo studio è meticoloso, minuzioso. Dobbiamo sapere tutto, ad esempio come vengono a prenderti sulla palla dal fondo, con quanti uomini, in parità, in inferiorità... Che poi, vista la nostra filosofia, saranno sempre in inferiorità numerica. Noi abbiamo il portiere che ci regala l'uomo in più. Quindi giochiamo sempre di principio. Però c'è un altro aspetto importante, imparare a contare. Contare per capire se siamo in parità numerica, in inferiorità o superiorità. In parità (e inferiorità, ndr) non possiamo attaccare in quella zona, dobbiamo girare palla, andare sull'altro lato del campo o da un'altra parte. Questo nel possesso. In non possesso, in parità si aggredisce, in inferiorità no. Tornando a quando abbiamo palla noi, se ci contrastano uomo su uomo significa che abbiamo, come già detto, un 3vs 3 o un 4vs4 in zona offensiva. Quindi possiamo sfruttarlo. Abbiamo elementi offensivi con determinate caratteristiche, li abbiamo voluti così proprio per questo. Comunque, ogni avversario, pur scegliendo la parità numerica, lavora in modo differente. Noi, in sede di preparazione alla partita dobbiamo saperlo. Ad esempio, il Torino veniva 1vs1, ma ti lasciava libero il portiere. Maignan ha avuto 8 di possesso palla individuale, una cosa incredibile. Allora abbiamo aperto i centrali e lui avanzava. Lo spazio esterno non era dei terzini ma dei centrali. Studiamo cinque gare degli avversari di staff, io guardo l'ultima. Prendiamo in esame come ci aggrediscono, come fanno le uscite sui terzini, sul vertice basso, dove concedono parità e dove inferiorità in modo da capire in quali settori possiamo prevalere. Pensiamo di preparare bene la partita a tal punto che quando gli avversari propongono qualcosa di diverso, lo intuiamo immediatamente. Poi sai, c'è il videoanalista in tribuna e io, durante l'incontro, mi occupo solo della tattica. Niente proteste, niente distrazioni. La mia concentrazione deve essere totale. Se su un esterno basso pensiamo esca un interno di centrocampo e poi lo fa un quinto, tanto per fare un esempio, lo intuiamo subito. E soprattutto il giocatore in questione e i compagni sanno come comportarsi. Ormai hanno fatto un percorso con noi sanno riconoscere certi spazi e cosa fanno gli avversari. Non deve essere un problema. Devi aver pronto un piano A, il B e pure il C".

"La mia idea di gioco? Semplice. Se l'avversario è aggressivo e vuole toglierci subito il possesso, viene con tanti uomini e noi abbiamo una parità numerica alta, un 3vs3 o un 4vs4 a seconda delle scelte. Dobbiamo saperla sfruttare, si può andare subito là. Se non accettano questo e ci lasciano giocare, proviamo a controllare la partita".

"Juve favorita perchè non ha le coppe? Il torneo sarà molto competitivo, le squadre che possono competere per le posizioni di vertice sono quelle. E non giocare in settimana aiuta. Molto. Scendere in campo ogni tre giorni ti consuma a livello mentale all'inizio, poi durante la stagione anche per quanto riguarda il fisico! Dopo la pausa per le nazionali, c'è stato il derby, poi la preparazione della gara con il Newcastle, quindi il Verona.. c'è uno dispendio notevole di energie. Per certi versi, quindi, i bianconeri sono i veri favoriti".

"Il riposo? Credo che la gestione del riposo sia fondamentale. Quando posso, concedo volentieri un day-off. E apprezzatissimo, non perché i ragazzi non fanno niente, ma perché recuperano e tornano ad allenarsi con una voglia diversa. Preferisco un allenamento in meno, ma quello dopo fatto al massimo, che due mezze sedute al risparmio. A proposito, dimenticavo: ho cancellato anche le doppie sedute. Avere una squadra poco reattiva il giorno successivo mi serve a poco"
Un autentico delirio. Giusto due considerazioni: la prima é che quando parla di evoluzione mi vien da ridere, in quanto sono 18-19 anni di carriera che gioca allo stesso identico modo (male, bene, stabilite voi), e l'evoluzione c'é stata SOLO post scudetto, il momento nel quale ha deciso di diventare un visionario del calcio.

Il secondo appunto é quando ammette "Non vuol dire che ci adattiamo a chi affrontiamo"... Lo avevamo capito con l' Inter e in tante altre occasioni.

Dall' intervista in generale si intuisce come i giocatori possano spesso andare in confusione con tutti questi accorgimenti da scienziato del calcio. Ha confermato tante "dicerie"
 

Jino

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Pioli dixit: ""La mia idea di gioco? Semplice. Se l'avversario è aggressivo e vuole toglierci subito il possesso, viene con tanti uomini e noi abbiamo una parità numerica alta, un 3vs3 o un 4vs4 a seconda delle scelte. Dobbiamo saperla sfruttare, si può andare subito là. Se non accettano questo e ci lasciano giocare, proviamo a controllare la partita".
Hahahahaha. Ecco la vera "Idea" di gioco di Pioli....
C'e' il derby. Si dicono balle simili per una settimana. Poi si va in campo. Dopo 5 minuti l'inda ne ha giá infilato infilato uno, con il solito centrocampista che ha un nome difficile da pronunciare, proprio non gli entra in testa. Lui riflette, sposta Calabria in mediana e Theo all'attacco. Arriva la seconda pera... Poi la terza.... Game over, fino alla successiva intervista delirante.

Nei derby Simone Inzaghi li vince perchè non si fa mai e dico MAI portare fuori dai movimenti studiati da Pioli.

Esempio? Quando prende palla largo Theo non va mai a prenderlo Dumfries, va a prenderlo la mezz'ala sempre. Perchè? Perchè cosi non permette mai che Leao possa andare a fare l'uno contro uno con il braccetto dell'Inter. Idem l'altra fascia.

L'Inter contro di noi non gioca mai ad uomo, l'Inter contro di noi non lascia mai spazio dietro la linea difensiva, l'Inter contro di noi difende gli spazi. Quindi per quanto noi ci si possa muovere non liberiamo mai gli spazi giusti, loro difendono le zone e stanno appposto.

Per batterli l'unica sarebbe fare un calcio più statico, ognuno sulla sua posizione, vincere li davanti duelli uno contro uno in modo da obbligarli a rompere le linee.
 
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Pioli a Il Nuovo Calcio:"L'evoluzione del mio calcio? Certamente c'è stata un'evoluzione, deriva dalla passione con cui affronti ogni giorno il campo, dalla curiosità che ti porta ad aggiornarti, a vedere tante cose. Sono vent'anni che alleno prime squadre, se penso come lavoravamo allora con il mio staff...ci sono stati cambiamenti su qualsiasi aspetto, sulla parte tecnico-tattica, sulla preparazione fisica, sulla comunicazione, sul rapporto coi giocatori, i giocatori stessi sono completamente differenti, anche da me come calciatore. Adesso sono preparatissimi, chiedono molto, pretendo- no tanto, a volte anche troppo, in termini di conoscenze".

"La giornata tipo a Milanello? Si comincia dalla colazione obbligatoria insieme, un'ora prima dell'inizio tutti nello spogliatoio, attivazione individuale secondo piani personalizzati, coi preparatori o da soli. Compresa la prevenzione. Prima di entrare in campo i ragazzi svolgono una parte aerobica sul tapis-roulant, quindi si esce e via. Riscaldamento tecnico? Quasi mai. Gli aspetti legati alle gestualità col pallone, come detto, li facciamo prima o dopo la sessione, quasi sempre dopo, a dire il vero. Considerate comunque che di settimane standard da sette giorni durante la stagione ce ne sono pochissime. Le prime tre dell'anno, ad esempio, ma già dopo la prima sosta per le nazionali abbiamo 7 partite in 21 giorni. Abbiamo fatto bene in preparazione e in questo periodo, siamo partiti presto, rosa quasi completa, lo sapevamo... volevamo un inizio del genere".

"I terzini dentro il campo? Da dove è nata questa idea? Dalla preparazione dei miei colleghi italiani. Dalla soluzione di giocare uomo su uomo di diversi avversari, soluzione che ti obbliga a trovare contromosse. Se affronti squadre che lavorano a uomo, devi pensare a come creare loro difficoltà, in caso contrario non ti resta che vincere tutti gli 1vs1. La prima volta che l'abbiamo fatto è stata contro l'Atalanta, abbiamo usato Calabria e Theo molto 'dentro' per portare via i loro esterni. E' chiaro che prendo spunto anche da quello che fanno in campo internazionale, Guardiola ha adottato spesso questa soluzione. L'importante per me è che i giocatori sappiano cosa devono fare. Sono contenti di farlo. E abbiano le caratteristiche giuste, Calabria nasce mezzala. Se avessi esterni bassi di sola corsa, farei altro probabilmente. I giocatori vanno messi dentro un'organizzazione, dentro a dei principi, a dei concetti... che ti permettono di avere un determinato equilibrio. Dopo che è nata l'idea, si usano i video, si va sul campo e quando percepisci che la sentono loro è fatta".

"Strategia per noi significa che studiamo a fondo l'avversario, valutiamo cosa ci propone in termini di spazi da sfruttare, dove possiamo creare delle superiorità o delle parità numeriche e prepariamo la gara. Non vuol dire che ci adattiamo a chi affrontiamo, ma che lo consideriamo per capire come, secondo i nostri principi, possiamo essere pericolosi. Lo studio è meticoloso, minuzioso. Dobbiamo sapere tutto, ad esempio come vengono a prenderti sulla palla dal fondo, con quanti uomini, in parità, in inferiorità... Che poi, vista la nostra filosofia, saranno sempre in inferiorità numerica. Noi abbiamo il portiere che ci regala l'uomo in più. Quindi giochiamo sempre di principio. Però c'è un altro aspetto importante, imparare a contare. Contare per capire se siamo in parità numerica, in inferiorità o superiorità. In parità (e inferiorità, ndr) non possiamo attaccare in quella zona, dobbiamo girare palla, andare sull'altro lato del campo o da un'altra parte. Questo nel possesso. In non possesso, in parità si aggredisce, in inferiorità no. Tornando a quando abbiamo palla noi, se ci contrastano uomo su uomo significa che abbiamo, come già detto, un 3vs 3 o un 4vs4 in zona offensiva. Quindi possiamo sfruttarlo. Abbiamo elementi offensivi con determinate caratteristiche, li abbiamo voluti così proprio per questo. Comunque, ogni avversario, pur scegliendo la parità numerica, lavora in modo differente. Noi, in sede di preparazione alla partita dobbiamo saperlo. Ad esempio, il Torino veniva 1vs1, ma ti lasciava libero il portiere. Maignan ha avuto 8 di possesso palla individuale, una cosa incredibile. Allora abbiamo aperto i centrali e lui avanzava. Lo spazio esterno non era dei terzini ma dei centrali. Studiamo cinque gare degli avversari di staff, io guardo l'ultima. Prendiamo in esame come ci aggrediscono, come fanno le uscite sui terzini, sul vertice basso, dove concedono parità e dove inferiorità in modo da capire in quali settori possiamo prevalere. Pensiamo di preparare bene la partita a tal punto che quando gli avversari propongono qualcosa di diverso, lo intuiamo immediatamente. Poi sai, c'è il videoanalista in tribuna e io, durante l'incontro, mi occupo solo della tattica. Niente proteste, niente distrazioni. La mia concentrazione deve essere totale. Se su un esterno basso pensiamo esca un interno di centrocampo e poi lo fa un quinto, tanto per fare un esempio, lo intuiamo subito. E soprattutto il giocatore in questione e i compagni sanno come comportarsi. Ormai hanno fatto un percorso con noi sanno riconoscere certi spazi e cosa fanno gli avversari. Non deve essere un problema. Devi aver pronto un piano A, il B e pure il C".

"La mia idea di gioco? Semplice. Se l'avversario è aggressivo e vuole toglierci subito il possesso, viene con tanti uomini e noi abbiamo una parità numerica alta, un 3vs3 o un 4vs4 a seconda delle scelte. Dobbiamo saperla sfruttare, si può andare subito là. Se non accettano questo e ci lasciano giocare, proviamo a controllare la partita".

"Juve favorita perchè non ha le coppe? Il torneo sarà molto competitivo, le squadre che possono competere per le posizioni di vertice sono quelle. E non giocare in settimana aiuta. Molto. Scendere in campo ogni tre giorni ti consuma a livello mentale all'inizio, poi durante la stagione anche per quanto riguarda il fisico! Dopo la pausa per le nazionali, c'è stato il derby, poi la preparazione della gara con il Newcastle, quindi il Verona.. c'è uno dispendio notevole di energie. Per certi versi, quindi, i bianconeri sono i veri favoriti".

"Il riposo? Credo che la gestione del riposo sia fondamentale. Quando posso, concedo volentieri un day-off. E apprezzatissimo, non perché i ragazzi non fanno niente, ma perché recuperano e tornano ad allenarsi con una voglia diversa. Preferisco un allenamento in meno, ma quello dopo fatto al massimo, che due mezze sedute al risparmio. A proposito, dimenticavo: ho cancellato anche le doppie sedute. Avere una squadra poco reattiva il giorno successivo mi serve a poco"
Ci spieghi il 5-1 contro l'Inter. Nessuno gli fa una domanda del genere?

Comunque avevano ragioni gli antichi: chi sa se li tiene per se le cose, chi non sa cerca di insegnarli agli altri.
 

Zenos

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Pioli a Il Nuovo Calcio:"L'evoluzione del mio calcio? Certamente c'è stata un'evoluzione, deriva dalla passione con cui affronti ogni giorno il campo, dalla curiosità che ti porta ad aggiornarti, a vedere tante cose. Sono vent'anni che alleno prime squadre, se penso come lavoravamo allora con il mio staff...ci sono stati cambiamenti su qualsiasi aspetto, sulla parte tecnico-tattica, sulla preparazione fisica, sulla comunicazione, sul rapporto coi giocatori, i giocatori stessi sono completamente differenti, anche da me come calciatore. Adesso sono preparatissimi, chiedono molto, pretendo- no tanto, a volte anche troppo, in termini di conoscenze".

"La giornata tipo a Milanello? Si comincia dalla colazione obbligatoria insieme, un'ora prima dell'inizio tutti nello spogliatoio, attivazione individuale secondo piani personalizzati, coi preparatori o da soli. Compresa la prevenzione. Prima di entrare in campo i ragazzi svolgono una parte aerobica sul tapis-roulant, quindi si esce e via. Riscaldamento tecnico? Quasi mai. Gli aspetti legati alle gestualità col pallone, come detto, li facciamo prima o dopo la sessione, quasi sempre dopo, a dire il vero. Considerate comunque che di settimane standard da sette giorni durante la stagione ce ne sono pochissime. Le prime tre dell'anno, ad esempio, ma già dopo la prima sosta per le nazionali abbiamo 7 partite in 21 giorni. Abbiamo fatto bene in preparazione e in questo periodo, siamo partiti presto, rosa quasi completa, lo sapevamo... volevamo un inizio del genere".

"I terzini dentro il campo? Da dove è nata questa idea? Dalla preparazione dei miei colleghi italiani. Dalla soluzione di giocare uomo su uomo di diversi avversari, soluzione che ti obbliga a trovare contromosse. Se affronti squadre che lavorano a uomo, devi pensare a come creare loro difficoltà, in caso contrario non ti resta che vincere tutti gli 1vs1. La prima volta che l'abbiamo fatto è stata contro l'Atalanta, abbiamo usato Calabria e Theo molto 'dentro' per portare via i loro esterni. E' chiaro che prendo spunto anche da quello che fanno in campo internazionale, Guardiola ha adottato spesso questa soluzione. L'importante per me è che i giocatori sappiano cosa devono fare. Sono contenti di farlo. E abbiano le caratteristiche giuste, Calabria nasce mezzala. Se avessi esterni bassi di sola corsa, farei altro probabilmente. I giocatori vanno messi dentro un'organizzazione, dentro a dei principi, a dei concetti... che ti permettono di avere un determinato equilibrio. Dopo che è nata l'idea, si usano i video, si va sul campo e quando percepisci che la sentono loro è fatta".

"Strategia per noi significa che studiamo a fondo l'avversario, valutiamo cosa ci propone in termini di spazi da sfruttare, dove possiamo creare delle superiorità o delle parità numeriche e prepariamo la gara. Non vuol dire che ci adattiamo a chi affrontiamo, ma che lo consideriamo per capire come, secondo i nostri principi, possiamo essere pericolosi. Lo studio è meticoloso, minuzioso. Dobbiamo sapere tutto, ad esempio come vengono a prenderti sulla palla dal fondo, con quanti uomini, in parità, in inferiorità... Che poi, vista la nostra filosofia, saranno sempre in inferiorità numerica. Noi abbiamo il portiere che ci regala l'uomo in più. Quindi giochiamo sempre di principio. Però c'è un altro aspetto importante, imparare a contare. Contare per capire se siamo in parità numerica, in inferiorità o superiorità. In parità (e inferiorità, ndr) non possiamo attaccare in quella zona, dobbiamo girare palla, andare sull'altro lato del campo o da un'altra parte. Questo nel possesso. In non possesso, in parità si aggredisce, in inferiorità no. Tornando a quando abbiamo palla noi, se ci contrastano uomo su uomo significa che abbiamo, come già detto, un 3vs 3 o un 4vs4 in zona offensiva. Quindi possiamo sfruttarlo. Abbiamo elementi offensivi con determinate caratteristiche, li abbiamo voluti così proprio per questo. Comunque, ogni avversario, pur scegliendo la parità numerica, lavora in modo differente. Noi, in sede di preparazione alla partita dobbiamo saperlo. Ad esempio, il Torino veniva 1vs1, ma ti lasciava libero il portiere. Maignan ha avuto 8 di possesso palla individuale, una cosa incredibile. Allora abbiamo aperto i centrali e lui avanzava. Lo spazio esterno non era dei terzini ma dei centrali. Studiamo cinque gare degli avversari di staff, io guardo l'ultima. Prendiamo in esame come ci aggrediscono, come fanno le uscite sui terzini, sul vertice basso, dove concedono parità e dove inferiorità in modo da capire in quali settori possiamo prevalere. Pensiamo di preparare bene la partita a tal punto che quando gli avversari propongono qualcosa di diverso, lo intuiamo immediatamente. Poi sai, c'è il videoanalista in tribuna e io, durante l'incontro, mi occupo solo della tattica. Niente proteste, niente distrazioni. La mia concentrazione deve essere totale. Se su un esterno basso pensiamo esca un interno di centrocampo e poi lo fa un quinto, tanto per fare un esempio, lo intuiamo subito. E soprattutto il giocatore in questione e i compagni sanno come comportarsi. Ormai hanno fatto un percorso con noi sanno riconoscere certi spazi e cosa fanno gli avversari. Non deve essere un problema. Devi aver pronto un piano A, il B e pure il C".

"La mia idea di gioco? Semplice. Se l'avversario è aggressivo e vuole toglierci subito il possesso, viene con tanti uomini e noi abbiamo una parità numerica alta, un 3vs3 o un 4vs4 a seconda delle scelte. Dobbiamo saperla sfruttare, si può andare subito là. Se non accettano questo e ci lasciano giocare, proviamo a controllare la partita".

"Juve favorita perchè non ha le coppe? Il torneo sarà molto competitivo, le squadre che possono competere per le posizioni di vertice sono quelle. E non giocare in settimana aiuta. Molto. Scendere in campo ogni tre giorni ti consuma a livello mentale all'inizio, poi durante la stagione anche per quanto riguarda il fisico! Dopo la pausa per le nazionali, c'è stato il derby, poi la preparazione della gara con il Newcastle, quindi il Verona.. c'è uno dispendio notevole di energie. Per certi versi, quindi, i bianconeri sono i veri favoriti".

"Il riposo? Credo che la gestione del riposo sia fondamentale. Quando posso, concedo volentieri un day-off. E apprezzatissimo, non perché i ragazzi non fanno niente, ma perché recuperano e tornano ad allenarsi con una voglia diversa. Preferisco un allenamento in meno, ma quello dopo fatto al massimo, che due mezze sedute al risparmio. A proposito, dimenticavo: ho cancellato anche le doppie sedute. Avere una squadra poco reattiva il giorno successivo mi serve a poco"
Calcio Evoluto significa passare da 7 a 15 minuti buoni contro l'inter?
 
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