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Come riportato dalla GDS in edicola, Pioli Maldini e Massara sono sotto esame. I milioni del 4° posto fondamentali: se saltano, nessuno è al sicuro. A meno che in Europa non si riesca ad arrivare fino in fondo.
La distri-buzione delle colpe è un esercizio sempre complesso ma al momento nessuno al Milan è al di sopra dei sospetti. Tanti giocatori hanno deluso, soprattutto per personalità: molti eroi dello scudetto hanno abbassato il livello (Tomori, Kalulu, Leao) e nessuno sembra avere lo spirito per guidare i compagni quando conta. Stefano Pioli non sta riuscendo a impedire il ripresentarsi dei problemi di gennaio, di nuovo improvvisamente sul tavolo. Il suo Milan sbaglia spesso approccio e non reagisce quando va in difficoltà. Paolo Maldini e Ricky Massara hanno visto le loro scelte estive deludere alla prova del campo. De Ketelaere e Origi, gli uomini di peso arrivati dal mercato, sono riserve poco utilizzate... e quando giocano, fanno nulla per far cambiare opinione a Pioli. Nel gruppo dei giovani portati a Milano, solo Thiaw ha trovato spazio. La proprietà, infine, è di fronte a un bilancio non semplice della sua estate. L’area tecnica ha avuto un budget da circa 40 milioni, superiore a quello della concorrenza in rapporto agli incassi da cessione. Sufficienti o pochi per i «due o tre acquisti importanti» di cui parlava Paolo Maldini a maggio?
I CONTI Pensieri da sosta... e anche per questo gli allenatori ripetono che vincere prima di una pausa conta doppio: quando giocano le nazionali, non c’è una partita dietro l’angolo a cui pensare. Il Milan, almeno, si è guadagnato il diritto di non avere respiro da inizio aprile. Al ritorno, subito la prima sfida contro il Napoli. Tra il 12 e il 18 aprile, l’andata e ritorno per i quarti di Champions. A fine mese, la trasferta con la Roma che promette di essere fondamentale per il quarto posto, una partita da almeno 30 milioni. Il Milan nel 2021-22, eliminato ai gruppi, incassò 44 milioni di premi Uefa, tra rendimento, market pool e ranking storico. Quest’anno è già intorno a 75, più 23 di botteghino a cui aggiungere il proba- bile incasso da 9 milioni di Milan-Napoli. L’Europa League, al contrario, garantisce in media una quindicina di milioni, botteghino escluso. Anche senza considerare le variazioni nei contratti con gli sponsor, il quinto posto porterebbe un mancato guadagno molto importante: 30 milioni per cominciare, più gli ampi, possibili extra.
Il destino, ora, è in mano a Stefano Pioli e alla squadra. Il Milan visto con il Tottenham è una squadra presente, lucida, capace di giocarsela ad alto livello. La squadra del campionato è molto diversa. «Non mi aspettavo questa prestazione. Dobbiamo tutti fare di più - ha detto Pioli a Udine -. Quando una squadra gioca così, vuol dire che l’allenatore ha lavorato male». Pioli alla ripresa cambiera sicuramente qualcosa e invertire l’ordine dei risultati sarebbe fondamentale per il progetto. La crescita Il Milan, nell’anno dello scudetto, ha fatto crescere tanti calciatori e si è proposto come un modello di club coraggioso, capace di valorizzare i giovani. La crescita nella visibilità internazionale ha tenuto il passo. Anche per questo, interrompere il ciclo virtuoso con un anno lontano dalla Champions sarebbe un bruttissimo inizio per la gestione RedBird. Al contrario, il quarto posto darebbe forza al progetto. Se poi il derby italiano spingesse il Milan in semifinale, questa strana e complessa stagione post-scudetto avrebbe la magia delle grandi campagne europee del passato. Tutto o niente, a due terzi del film il finale è ancora misterioso. E aprile, che si prepara a entrare in scena, in questa storia avrà molto da dire.
La distri-buzione delle colpe è un esercizio sempre complesso ma al momento nessuno al Milan è al di sopra dei sospetti. Tanti giocatori hanno deluso, soprattutto per personalità: molti eroi dello scudetto hanno abbassato il livello (Tomori, Kalulu, Leao) e nessuno sembra avere lo spirito per guidare i compagni quando conta. Stefano Pioli non sta riuscendo a impedire il ripresentarsi dei problemi di gennaio, di nuovo improvvisamente sul tavolo. Il suo Milan sbaglia spesso approccio e non reagisce quando va in difficoltà. Paolo Maldini e Ricky Massara hanno visto le loro scelte estive deludere alla prova del campo. De Ketelaere e Origi, gli uomini di peso arrivati dal mercato, sono riserve poco utilizzate... e quando giocano, fanno nulla per far cambiare opinione a Pioli. Nel gruppo dei giovani portati a Milano, solo Thiaw ha trovato spazio. La proprietà, infine, è di fronte a un bilancio non semplice della sua estate. L’area tecnica ha avuto un budget da circa 40 milioni, superiore a quello della concorrenza in rapporto agli incassi da cessione. Sufficienti o pochi per i «due o tre acquisti importanti» di cui parlava Paolo Maldini a maggio?
I CONTI Pensieri da sosta... e anche per questo gli allenatori ripetono che vincere prima di una pausa conta doppio: quando giocano le nazionali, non c’è una partita dietro l’angolo a cui pensare. Il Milan, almeno, si è guadagnato il diritto di non avere respiro da inizio aprile. Al ritorno, subito la prima sfida contro il Napoli. Tra il 12 e il 18 aprile, l’andata e ritorno per i quarti di Champions. A fine mese, la trasferta con la Roma che promette di essere fondamentale per il quarto posto, una partita da almeno 30 milioni. Il Milan nel 2021-22, eliminato ai gruppi, incassò 44 milioni di premi Uefa, tra rendimento, market pool e ranking storico. Quest’anno è già intorno a 75, più 23 di botteghino a cui aggiungere il proba- bile incasso da 9 milioni di Milan-Napoli. L’Europa League, al contrario, garantisce in media una quindicina di milioni, botteghino escluso. Anche senza considerare le variazioni nei contratti con gli sponsor, il quinto posto porterebbe un mancato guadagno molto importante: 30 milioni per cominciare, più gli ampi, possibili extra.
Il destino, ora, è in mano a Stefano Pioli e alla squadra. Il Milan visto con il Tottenham è una squadra presente, lucida, capace di giocarsela ad alto livello. La squadra del campionato è molto diversa. «Non mi aspettavo questa prestazione. Dobbiamo tutti fare di più - ha detto Pioli a Udine -. Quando una squadra gioca così, vuol dire che l’allenatore ha lavorato male». Pioli alla ripresa cambiera sicuramente qualcosa e invertire l’ordine dei risultati sarebbe fondamentale per il progetto. La crescita Il Milan, nell’anno dello scudetto, ha fatto crescere tanti calciatori e si è proposto come un modello di club coraggioso, capace di valorizzare i giovani. La crescita nella visibilità internazionale ha tenuto il passo. Anche per questo, interrompere il ciclo virtuoso con un anno lontano dalla Champions sarebbe un bruttissimo inizio per la gestione RedBird. Al contrario, il quarto posto darebbe forza al progetto. Se poi il derby italiano spingesse il Milan in semifinale, questa strana e complessa stagione post-scudetto avrebbe la magia delle grandi campagne europee del passato. Tutto o niente, a due terzi del film il finale è ancora misterioso. E aprile, che si prepara a entrare in scena, in questa storia avrà molto da dire.
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