PD shock:"Il voto è un pericolo. Mettere in guardia da rischio".

Victorss

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Sindacheremo sui disastri quando avverranno.

Per ora sindachiamo su quelli perpetrati, che già mi sembra ampiamente sufficiente. Ne succede praticamente uno al giorno.

Con tutto il rispetto, non anticipiamo i tempi mandando in prescrizione il presente e passando direttamente ad un "eh, ma vedrai ...".

Infatti è quello che ho scritto qua sopra, non ero ironico se questo è il volere degli italiani ben venga. Spero facciano bene, io ci vivo in sto paese non ho interesse che vada male anche se sale il pagliaccio Baraldi. Ho dato una possibilità pure a Salvini nel governo giallo verde, mi ha deluso. Pazienza. Avanti un altro.
 
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Guarda, non discuto ulteriormente, il problema è complesso e quindi non insisto.

Ma, onestamente, se poi mi dici che adesso stiamo assolutamente meglio di prima ... Ti dò ragione su tutto senza nemmeno fiatare, ma questa sinceramente non te la passo. Prima le famiglie si potevano permettere un buco dove stare.

Provo dispiacere, ma non per le generazione di oggi, che ancora si sostentano sui risparmi dei genitori, ma su quella che adesso è adolescente.

Parlo degli indicatorei economici (che comunque scontano la crisi Lehman), poi chiaramente lo "stare meglio" implica tante variabili anche soggettive. Io sto molto peggio dei miei genitori alla mia età, per dire. Comunque sì, è un discorso complesso.
 

mandraghe

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Il declino dell'Italia nasce dopo gli anni '90.

Quello che c'era prima erano problemi gravi ma tutto sommato affrontabili, seppure con difficoltà, e si chiamavano terrorismo, mafia e malgoverno. Ma niente di paragonabile ad oggi, il tessuto economico di fondo era sano, ed anche la gente lo era.

E questo a meno che tu voglia andare ancora più indietro, e trovi solo il boom economico, che non mi sembra proprio un declino.

Testimone lo sono tutte le eccellenze che avevamo, e che gradatamente sono state distrutte negli ultimi 20 anni. Il declino di oggi è completamente scorrelato da quei problemi, è una cosa generalizzata, nata proprio con gli slogan "l'Europa grande conquista, staremo come dei signori".

Quello che avevamo prima erano grossi problemi uniti a grande ingegno e grande voglia di lavorare, adesso abbiamo solo enorme degrado a tutti i livelli.


La cosa che fa più sorridere (amaramente) è sentire gli europeisti itagliani alla Letta che dicono che se siamo messi male è perché non abbiamo seguito le richieste dell'UE. Invece è vero proprio il contrario.

Abbiamo seguito le politiche UE più di tutti. Lo dimostra il fatto che, paese unico in Europa, per quasi 30 anni abbiamo registrato avanzi primari del bilancio, certi anni perfino superiori al 10%. Abbiamo privatizzato tutto, riformato più volte le pensioni, fatto politiche restrittive per evitare impennate inflattive (ricevendone in cambio perfino periodi di deflazione), tagliato scuola e sanità, riformato il mercato del lavoro, ecc., ecc. ecc.

Ebbene in cambio abbiamo crisi di debito mai viste, disoccupazione alta, pil stagnante, esplosione del debito, ecc. Insomma dall'entrata dell'euro non c'è stato un solo indice economico che sia migliorato. Negli anni '80 la finanza era allegra e sicuramente c'erano riforme da fare. Però c'è anche il rovescio della medaglia: si produceva ricchezza, c'erano eccellenze che andavano a gonfie vele, il lavoro si trovava facilmente, si investiva in ricerca scientifica ed infrastrutture, il risparmio era alto e nonostante ciò l'accesso alla casa era facile, ed eravamo perfino la quinta potenza economica al mondo.

Oggi c'è un deserto e se le famiglie sopravvivono lo devono all'elevato tasso di risparmio degli italiani. Infatti almeno i cittadini, in barba ai soloni europei, non hanno abbandonato alcune tradizioni consolidate da decenni: la ricerca del posto fisso, la proprietà della casa e il risparmio. Cose scandalose per molti tecnocrati europei che si lagnano del fatto che in queste tre categorie siamo ai primi posti in Europa e che invece vorrebbero che gli italiani stiano in affitto, che abiurino il posto fisso e che non risparmino; tutte cose lette e rilette nelle dichiarazioni fatte da questi *******.

Praticamente siamo come un malato a cui il medico somministra una medicina da 30 anni che si rivela inefficace. Ed il dottore, invece di cercare un'altra cura, accusa il malato di non guarire. Robe allucinanti, come allucinanti sono i dementi che vanno dietro a queste follie economiche.
 

markjordan

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La cosa che fa più sorridere (amaramente) è sentire gli europeisti itagliani alla Letta che dicono che se siamo messi male è perché non abbiamo seguito le richieste dell'UE. Invece è vero proprio il contrario.

Abbiamo seguito le politiche UE più di tutti. Lo dimostra il fatto che, paese unico in Europa, per quasi 30 anni abbiamo registrato avanzi primari del bilancio, certi anni perfino superiori al 10%. Abbiamo privatizzato tutto, riformato più volte le pensioni, fatto politiche restrittive per evitare impennate inflattive (ricevendone in cambio perfino periodi di deflazione), tagliato scuola e sanità, riformato il mercato del lavoro, ecc., ecc. ecc.

Ebbene in cambio abbiamo crisi di debito mai viste, disoccupazione alta, pil stagnante, esplosione del debito, ecc. Insomma dall'entrata dell'euro non c'è stato un solo indice economico che sia migliorato. Negli anni '80 la finanza era allegra e sicuramente c'erano riforme da fare. Però c'è anche il rovescio della medaglia: si produceva ricchezza, c'erano eccellenze che andavano a gonfie vele, il lavoro si trovava facilmente, si investiva in ricerca scientifica ed infrastrutture, il risparmio era alto e nonostante ciò l'accesso alla casa era facile, ed eravamo perfino la quinta potenza economica al mondo.

Oggi c'è un deserto e se le famiglie sopravvivono lo devono all'elevato tasso di risparmio degli italiani. Infatti almeno i cittadini, in barba ai soloni europei, non hanno abbandonato alcune tradizioni consolidate da decenni: la ricerca del posto fisso, la proprietà della casa e il risparmio. Cose scandalose per molti tecnocrati europei che si lagnano del fatto che in queste tre categorie siamo ai primi posti in Europa e che invece vorrebbero che gli italiani stiano in affitto, che abiurino il posto fisso e che non risparmino; tutte cose lette e rilette nelle dichiarazioni fatte da questi *******.

Praticamente siamo come un malato a cui il medico somministra una medicina da 30 anni che si rivela inefficace. Ed il dottore, invece di cercare un'altra cura, accusa il malato di non guarire. Robe allucinanti, come allucinanti sono i dementi che vanno dietro a queste follie economiche.
esatto
sei proprio mandrake
 

gabri65

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La cosa che fa più sorridere (amaramente) è sentire gli europeisti itagliani alla Letta che dicono che se siamo messi male è perché non abbiamo seguito le richieste dell'UE. Invece è vero proprio il contrario.

Abbiamo seguito le politiche UE più di tutti. Lo dimostra il fatto che, paese unico in Europa, per quasi 30 anni abbiamo registrato avanzi primari del bilancio, certi anni perfino superiori al 10%. Abbiamo privatizzato tutto, riformato più volte le pensioni, fatto politiche restrittive per evitare impennate inflattive (ricevendone in cambio perfino periodi di deflazione), tagliato scuola e sanità, riformato il mercato del lavoro, ecc., ecc. ecc.

Ebbene in cambio abbiamo crisi di debito mai viste, disoccupazione alta, pil stagnante, esplosione del debito, ecc. Insomma dall'entrata dell'euro non c'è stato un solo indice economico che sia migliorato. Negli anni '80 la finanza era allegra e sicuramente c'erano riforme da fare. Però c'è anche il rovescio della medaglia: si produceva ricchezza, c'erano eccellenze che andavano a gonfie vele, il lavoro si trovava facilmente, si investiva in ricerca scientifica ed infrastrutture, il risparmio era alto e nonostante ciò l'accesso alla casa era facile, ed eravamo perfino la quinta potenza economica al mondo.

Oggi c'è un deserto e se le famiglie sopravvivono lo devono all'elevato tasso di risparmio degli italiani. Infatti almeno i cittadini, in barba ai soloni europei, non hanno abbandonato alcune tradizioni consolidate da decenni: la ricerca del posto fisso, la proprietà della casa e il risparmio. Cose scandalose per molti tecnocrati europei che si lagnano del fatto che in queste tre categorie siamo ai primi posti in Europa e che invece vorrebbero che gli italiani stiano in affitto, che abiurino il posto fisso e che non risparmino; tutte cose lette e rilette nelle dichiarazioni fatte da questi *******.

Praticamente siamo come un malato a cui il medico somministra una medicina da 30 anni che si rivela inefficace. Ed il dottore, invece di cercare un'altra cura, accusa il malato di non guarire. Robe allucinanti, come allucinanti sono i dementi che vanno dietro a queste follie economiche.

Che dire.

Stare in silenzio e rifletterci a lungo.
 
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La cosa che fa più sorridere (amaramente) è sentire gli europeisti itagliani alla Letta che dicono che se siamo messi male è perché non abbiamo seguito le richieste dell'UE. Invece è vero proprio il contrario.

Abbiamo seguito le politiche UE più di tutti. Lo dimostra il fatto che, paese unico in Europa, per quasi 30 anni abbiamo registrato avanzi primari del bilancio, certi anni perfino superiori al 10%. Abbiamo privatizzato tutto, riformato più volte le pensioni, fatto politiche restrittive per evitare impennate inflattive (ricevendone in cambio perfino periodi di deflazione), tagliato scuola e sanità, riformato il mercato del lavoro, ecc., ecc. ecc.

Ebbene in cambio abbiamo crisi di debito mai viste, disoccupazione alta, pil stagnante, esplosione del debito, ecc. Insomma dall'entrata dell'euro non c'è stato un solo indice economico che sia migliorato. Negli anni '80 la finanza era allegra e sicuramente c'erano riforme da fare. Però c'è anche il rovescio della medaglia: si produceva ricchezza, c'erano eccellenze che andavano a gonfie vele, il lavoro si trovava facilmente, si investiva in ricerca scientifica ed infrastrutture, il risparmio era alto e nonostante ciò l'accesso alla casa era facile, ed eravamo perfino la quinta potenza economica al mondo.

Oggi c'è un deserto e se le famiglie sopravvivono lo devono all'elevato tasso di risparmio degli italiani. Infatti almeno i cittadini, in barba ai soloni europei, non hanno abbandonato alcune tradizioni consolidate da decenni: la ricerca del posto fisso, la proprietà della casa e il risparmio. Cose scandalose per molti tecnocrati europei che si lagnano del fatto che in queste tre categorie siamo ai primi posti in Europa e che invece vorrebbero che gli italiani stiano in affitto, che abiurino il posto fisso e che non risparmino; tutte cose lette e rilette nelle dichiarazioni fatte da questi *******.

Praticamente siamo come un malato a cui il medico somministra una medicina da 30 anni che si rivela inefficace. Ed il dottore, invece di cercare un'altra cura, accusa il malato di non guarire. Robe allucinanti, come allucinanti sono i dementi che vanno dietro a queste follie economiche.

La spesa pensionistica è ancora tra le più elevate al mondo. Nell'index of economic freedom siamo dietro al Botswana. Il mercato del lavoro apriti cielo, per un minimo di flessibilità abbiamo dovuto sacrificare due innocenti giuslavoristi sull'altare delle brigate rosse. Le privatizzazioni sono state fatte coi piedi, e nella maggior parte dei casi hanno sosituito monopoli privati a monopoli pubblici. La politica media ancora direttamente il 50% del PIL (indirettamente l'80% considerando le varie partecipazioni statali in società formalmente private). Buttiamo soldi in Alitalia da decenni per tenere in piedi un'azienda decotta che copre l'8% del traffico aereo. Sto Governo poi ha acquisito quote persino di aziende di abbigliamento.
L'avanzo primario non l'abbiamo fatto perché siamo virtuosi, ma perché non esiste al mondo uno scenario alternativo in cui non possiamo permetterci un avanzo primario, dato il mostruoso volume di spesa per interessi (va contata anche quella eh, non è che non esiste). Tralasciamo le varie politiche clientelarei, quota 100, redditi e mazzi vari...
Quindi no, non abbiamo fatto neanche il 5% di quello che andrebbe fatto (che è quello che andrebbe fatto a prescindere dal ce lo chiede l'Europa). E no, il neoliberismo in Italia non si è mai visto nemmeno con il binocolo. Nemmenno le socialdemocrazie scandinave hanno un tale livbello di spesa e tassazione, con l'aggravante che qui spesa e tassazione sono gli strumenti per mantenere in piedi un sistema assistenzialista e parassitario sulle spalle di quei pochi martiri che creano la ricchezza col lavoro e l'iniziativa privata e vengono sistematicamente espoliati per sussidiare una schiera di parassiti.

e qui chiudo off topic
 

mandraghe

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La spesa pensionistica è ancora tra le più elevate al mondo. Nell'index of economic freedom siamo dietro al Botswana. Il mercato del lavoro apriti cielo, per un minimo di flessibilità abbiamo dovuto sacrificare due innocenti giuslavoristi sull'altare delle brigate rosse. Le privatizzazioni sono state fatte coi piedi, e nella maggior parte dei casi hanno sosituito monopoli privati a monopoli pubblici. La politica media ancora direttamente il 50% del PIL (indirettamente l'80% considerando le varie partecipazioni statali in società formalmente private). Buttiamo soldi in Alitalia da decenni per tenere in piedi un'azienda decotta che copre l'8% del traffico aereo. Sto Governo poi ha acquisito quote persino di aziende di abbigliamento.
L'avanzo primario non l'abbiamo fatto perché siamo virtuosi, ma perché non esiste al mondo uno scenario alternativo in cui non possiamo permetterci un avanzo primario, dato il mostruoso volume di spesa per interessi (va contata anche quella eh, non è che non esiste). Tralasciamo le varie politiche clientelarei, quota 100, redditi e mazzi vari...
Quindi no, non abbiamo fatto neanche il 5% di quello che andrebbe fatto (che è quello che andrebbe fatto a prescindere dal ce lo chiede l'Europa). E no, il neoliberismo in Italia non si è mai visto nemmeno con il binocolo. Nemmenno le socialdemocrazie scandinave hanno un tale livbello di spesa e tassazione, con l'aggravante che qui spesa e tassazione sono gli strumenti per mantenere in piedi un sistema assistenzialista e parassitario sulle spalle di quei pochi martiri che creano la ricchezza col lavoro e l'iniziativa privata e vengono sistematicamente espoliati per sussidiare una schiera di parassiti.

e qui chiudo off topic


Si si sempre colpa degli italiani. Sicuramente.
 
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