Capisco le riserve che qualcuno ha sul piano finanziario del Milan, dovute anche a considerazioni razionali, ma quello che si deve comprendere è che per riportare il Milan tra le squadre che oggi comandano nell'elite del calcio in Europa, non è possibile operare con un piano di rilancio "normale". Se ci avesse acquistato un imprenditore sano, sia di principi che di fatturato, non avremmo mai e poi mai avuto la possibilità di un rilancio sportivo da Milan; sicuramente avremmo avuto una società virtuosa, nel giro di qualche anno, ma saremmo stati a guardare gli altri giocare le partite che contano. Gli ultimi dieci anni di Berlusca ci hanno affossato definitivamente a livello economico e mentre noi eravamo in recessione a livello di fatturato, gli altri ci doppiavano. Per recuperare in breve tempo è l'unico modo possibile, qui non basta lo stadio di proprietà o le sponsorizzazioni delle dittarelle italiane, qui bisogna far saltare il banco e abbiamo trovato la cordata giusta per percorrere questa strada. Che poi, cosa rischiamo se il piano Li non dovesse andare a buon fine? Di diventare quello che eravamo già negli ultimi dieci anni? Una squadretta?
I Pallottas questo lo hanno capito, ma mentre noi lo stiamo facendo, gli altri lo sognano non avendo chi glielo permette. Avere dietro le spalle i cinesi, ermetici, indecifrabili, reticenti al limite dell'indisponiblità è la cosa migliore che ci poteva capitare.