Il lavoro più clamoroso che allegri ha fatto su questo gruppo squadra è tattico e mentale.
Ora la squadra è pensante, passatemi il termine, laddove per anni era selvaggia.
Le situazioni e i momenti in campo vengono letti e non commettiamo più la miriade di errori tecnici che si commettevano lo scorso anno.
Il giocatore in campo ha ben in mente il concetto di passaggio da fare e da non fare e la giocata non è mai forzata.
In gergo calcistico la giocata forzata è una giocata che non c'è e ha bassa percentuale di riuscita.
Di passaggi forzati a memoria ricordo solo uno strampalato passaggio orizzontale di tomori, pochi minuti dopo che eravamo andati in svantaggio, che viene intercettato dagli avversari e a momenti ci vanno in porta.
L'altro lato della medaglia è che la partita per i tifosi neutrali sarà brutta e non piacevole, me ne rendo conto.
Ma gli antidoti a questo rischio saranno la fase di possesso di qualità e i dribbling dei nostri giocatori di talento.
Il tatticismo di allegri forse si è incastrato alla perfezione col talento di alcuni nostri giocatori.
Ma resta il rimpianto di cosa sarebbe stato theo in questo impianto tattico.
Voti medio-alti per tutti ieri, con modric sugli scudi.
E' lui l'allenatore in campo, la mente.
Chiudo con un parallelismo che vi faccio da settimane : questo milan approccia le partite come l'inter di simone inzaghi.
Modulo simile, gestione dei momenti e della palla simili.
L'avversario perde e si chiede perchè è stato cosi fesso a perdere.