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GDS in edicola: è stallo sul fronte Origi. L'attaccante guadagna 5,2 mln di euro lordi a stagione, come i big rossoneri, ma è un peso. L'agente non sta portando offerte a Casa Milan. Situazione intricata. Lui vorrebbe tornare in Inghilterra ma la trattativa col West Ham non è mai entrata nel vivo. E lo Sheffield non ha avanzato proposte ufficiali.
Saele ha l'accordo col Betis, come ampiamente riferito. Ma il Milan vuole sui 10 mln (conferme alle news di ieri). Su Tourè c'è sempre il Werder, che però lo vorrebbe in prestito. Il Milan vuole cederlo. Su Caldara il Verona, ma lo stipendio da 2,2 mln pesa.
Tuttosport sulla parabola discendente e futuro di Saele: sono giorni cruciali per Alexis Saelemaekers e per la sua permanenza al Milan. Il laterale belga è finito ai margini delle scelte di Stefano Pioli, con l’allenatore milanista che gli ha tolto quasi tutte le possibilità di poter scendere in campo nella fase di prelazione, eccezion fatta per qualche stralcio nelle amichevoli negli Stati Uniti. Dopo il rientro a Milano, Saelemaekers non si è più visto nei vari test e questa è stata la prova tangibile di come non rientri più nel programma di lavoro di Pioli. La non convocazione per la partita di lunedì sera con il Bologna è stata il sigillo della Cassazione a una situazione ormai evidente a tutti, ovvero che il belga - tra i protagonisti dello scudetto di due anni fa - non sia più un giocatore sul quale il Milan punti. Arrivato nel gennaio 2020 insieme a Kjaer e Ibrahimovic, Saelemaekers ha vissuto una parabola che ha toccato tutti i punti. Prima una sorta di oggetto misterioso, poi l’exploit nel dopo-Suso con anche alcune esternazioni in campo che ne denotavano una certa sfrontatezza (indelebile un richiamo a Ibrahimovic durante un Milan-Bologna post lockdown dove Alexis osò rimproverare Ibra per non avergli lasciato un pallone in area) fino ad arrivare alla titolarità, messa poi in discussione dal ballottaggio settimanale con Junior Messias. Poi, però, qualcosa si è inceppato già durante l’anno dello scudetto. Saelemaekers non ha più dato segnali di miglioramento e questo ha portato Pioli, soprattutto nella scorsa annata, a dover scegliere altri giocatori al suo posto, tra il solito Messias e Brahim Diaz decentrato. Saelemakers, dal canto suo, ha provato a cambiare qualcosa, ma a parte isolati exploit come il gol dello 0-4 contro il Napoli nell’ultimo campionato, non ha mai invertito del tutto la rotta. Adesso si trova a un punto morto in quel di Milanello, dove ha davanti Christian Pulisic, Samuel Chukwueze e Luka Romero. Troppi, e nemmeno l’ipotesi di un ritorno a fare il terzino destro scalda lo staff tecnico. Pioli, quando ha parlato di giocatori che devono rimanere contenti, si riferiva anche a lui, ma il fatto è che di offerte reali - al Milan - non ne sono arrivate. Il Betis Siviglia ha sondato per un prestito, il West Ham (che sembrava interessato a Origi, salvo poi sparire) non lo considera una priorità e il rischio è quello che il 1º settembre, Alexis sia ancora un giocatore sempre ai margini del Milan. E per arrivare a gennaio, è comunque lunga.
Saele ha l'accordo col Betis, come ampiamente riferito. Ma il Milan vuole sui 10 mln (conferme alle news di ieri). Su Tourè c'è sempre il Werder, che però lo vorrebbe in prestito. Il Milan vuole cederlo. Su Caldara il Verona, ma lo stipendio da 2,2 mln pesa.
Tuttosport sulla parabola discendente e futuro di Saele: sono giorni cruciali per Alexis Saelemaekers e per la sua permanenza al Milan. Il laterale belga è finito ai margini delle scelte di Stefano Pioli, con l’allenatore milanista che gli ha tolto quasi tutte le possibilità di poter scendere in campo nella fase di prelazione, eccezion fatta per qualche stralcio nelle amichevoli negli Stati Uniti. Dopo il rientro a Milano, Saelemaekers non si è più visto nei vari test e questa è stata la prova tangibile di come non rientri più nel programma di lavoro di Pioli. La non convocazione per la partita di lunedì sera con il Bologna è stata il sigillo della Cassazione a una situazione ormai evidente a tutti, ovvero che il belga - tra i protagonisti dello scudetto di due anni fa - non sia più un giocatore sul quale il Milan punti. Arrivato nel gennaio 2020 insieme a Kjaer e Ibrahimovic, Saelemaekers ha vissuto una parabola che ha toccato tutti i punti. Prima una sorta di oggetto misterioso, poi l’exploit nel dopo-Suso con anche alcune esternazioni in campo che ne denotavano una certa sfrontatezza (indelebile un richiamo a Ibrahimovic durante un Milan-Bologna post lockdown dove Alexis osò rimproverare Ibra per non avergli lasciato un pallone in area) fino ad arrivare alla titolarità, messa poi in discussione dal ballottaggio settimanale con Junior Messias. Poi, però, qualcosa si è inceppato già durante l’anno dello scudetto. Saelemaekers non ha più dato segnali di miglioramento e questo ha portato Pioli, soprattutto nella scorsa annata, a dover scegliere altri giocatori al suo posto, tra il solito Messias e Brahim Diaz decentrato. Saelemakers, dal canto suo, ha provato a cambiare qualcosa, ma a parte isolati exploit come il gol dello 0-4 contro il Napoli nell’ultimo campionato, non ha mai invertito del tutto la rotta. Adesso si trova a un punto morto in quel di Milanello, dove ha davanti Christian Pulisic, Samuel Chukwueze e Luka Romero. Troppi, e nemmeno l’ipotesi di un ritorno a fare il terzino destro scalda lo staff tecnico. Pioli, quando ha parlato di giocatori che devono rimanere contenti, si riferiva anche a lui, ma il fatto è che di offerte reali - al Milan - non ne sono arrivate. Il Betis Siviglia ha sondato per un prestito, il West Ham (che sembrava interessato a Origi, salvo poi sparire) non lo considera una priorità e il rischio è quello che il 1º settembre, Alexis sia ancora un giocatore sempre ai margini del Milan. E per arrivare a gennaio, è comunque lunga.