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Franco Ordine sul Corsport:"A leggere in controluce il cedimento strutturale improvviso accusato dal Milan, seguito al 2-2 con la Roma, sfida comandata fino all’85’ 2-0, c’è un dato inquietante che allarma e che è la spiegazione principale dei problemi iscritti nell’agenda di Stefano Pioli. Il dato in questione è rappresentato dal numero industriale di infortuni muscolari collezionati dal 4 dicembre 2022 (inizio della preparazione post mondiale) fino ad oggi. Nell’elenco compare uno solo per trauma (Ballo Touré, operato alla spalla, dopo l’ultima amichevole di dicembre con il Psv Eindhoven). L’assenza più “pesante” denunciata è quella del portiere francese Mike Maignan, uno dei protagonisti decisivi della cavalcata tricolore della primavera 2022 (aprile-maggio). La sua ultima presenza in campionato è del 18 settembre (Milan-Napoli 1-2), tre giorni prima della sua apparizione in nazionale (Francia-Austria) e del ko muscolare al polpaccio denunciato all’intervallo. Da allora c’è stata sicuramente una ricaduta in ottobre, poi la preparazione post-mondiale interrotta a Dubai con accer- tamenti effettuati al ritorno a Milano i quali hanno certificato il protrarsi dell’inattività.
Dal 4 gennaio, ripresa del campionato col promettente 2-1 di Salerno, il Milan è costretto a fare a meno in sequenza, e a vario titolo di: 1) Messias, 2) Origi, 3) Krunic, 4) Rebic, 5) Kjaer, 6) Theo Hernandez, 7) Tomori, 8) Dest e da ultimo (9) Bennacer, infortunatosi alla vigilia della sfida col Sassuolo nella quale era squalificato. Stefano Pioli, sul punto, ha sempre difeso il suo staff esponendo faccia e petto dinanzi alle inevitabili critiche sul tema. Piuttosto il conto che non torna è il seguente: e cioè se durante la stagione 2021-2022 c’era stato un identico numero di infortuni muscolari, da gennaio 2022 la tendenza era stata completamente invertita e nel finale di stagione la splendida salute fisica del gruppo era diventata una delle qualità emergenti nello sprint scudetto punto a punto con l’Inter. Ultimo dettaglio della questione: si è parlato di una sorta di supervisore alla preparazione fisica che - dicono - non avrebbe avuto a disposizione i dati immagazzinati dallo staff degli specialisti per analizzarli. La morale è una sola: se non si elimina alla radice questo deficit, sarà più complicato recuperare il Milan di un semestre fa.
Dal 4 gennaio, ripresa del campionato col promettente 2-1 di Salerno, il Milan è costretto a fare a meno in sequenza, e a vario titolo di: 1) Messias, 2) Origi, 3) Krunic, 4) Rebic, 5) Kjaer, 6) Theo Hernandez, 7) Tomori, 8) Dest e da ultimo (9) Bennacer, infortunatosi alla vigilia della sfida col Sassuolo nella quale era squalificato. Stefano Pioli, sul punto, ha sempre difeso il suo staff esponendo faccia e petto dinanzi alle inevitabili critiche sul tema. Piuttosto il conto che non torna è il seguente: e cioè se durante la stagione 2021-2022 c’era stato un identico numero di infortuni muscolari, da gennaio 2022 la tendenza era stata completamente invertita e nel finale di stagione la splendida salute fisica del gruppo era diventata una delle qualità emergenti nello sprint scudetto punto a punto con l’Inter. Ultimo dettaglio della questione: si è parlato di una sorta di supervisore alla preparazione fisica che - dicono - non avrebbe avuto a disposizione i dati immagazzinati dallo staff degli specialisti per analizzarli. La morale è una sola: se non si elimina alla radice questo deficit, sarà più complicato recuperare il Milan di un semestre fa.
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