Ordine:"Non è solo colpa di Pioli"

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quesito a cui bisogna rispondere
oggi è il seguente: Milan, è tutta colpa solo ed esclusivamente di Stefa-
no Pioli? La risposta è naturalmente no. Ma bisogna argomentarla perché
possa diventare in qualche modo convincente. E allora ecco il primo interrogativo retorico: per caso ha lasciato fuori dalla serata di Parigi qualcuno meritevole di giocare titolare dal primo minuto? Anche qui risposta scontata: no.
Nel senso che l’incipit di Krunic è stato da incubo, ammonizione guadagnato dopo uno stop improbabile e duelli
persi in pochi minuti, poi - riscaldato il
suo motore diesel - è salito leggermente di livello ma Adli è un’altra musica,
un’altra cifra tecnica e temperamentale.
Seconda critica, fondata: in 3 sfide di
Champions 0 gol realizzati dai rossoneri. Dicono: colpa del club che ha inseguito inutilmente Taremi e poi dovuto
accontentarsi al volo Jovic durante l’ul-
tima ora di mercato. Qui la discussione
si fa più calcistica. Spremere Giroud, in
queste ultime ore, è diventata l’unica soluzione perché Okafor è rimasto a Milanello e Jovic si ferma durante il riscaldamento. Ecco allora il problema numero uno del Milan di oggi e di quello di ieri: la lista dell’infermeria. Quanto a Giroud l’osservazione è piuttosto elementare: bisogna portargli i palloni utili in attacco.
A Parigi uno solo, tra l’altro anche con il
contagiri sbagliato (da Pulisic): troppo
poco come produzione collettiva, dun-
que. E immaginare che Leao possa fare
tutto da solo, è un altro tragico errore.
Non è MBappè, bisogna saperlo.
Ma l’accusa più comune, e nello stes-
so punto, più acuminata è la seguen-
te: aver votato la squadra a un calcio
eccessivamente coraggioso subendo le
conseguenze, come è accaduto rovinosamente contro l’Inter nel derby di settembre. L’osservazione qui è di impostazione: il Milan non può parcheggiare il
pullman davanti a Maignan, ha allestito il suo mercato puntando a calciatori capaci di tesserare trame di gioco, di
palleggiare. Non può tornare indietro:
non ne ha le caratteristiche, tra l’altro
perché nell’uno contro uno, basta per-
dere un duello difensivo per creare una
voragine. Piuttosto è il caso di considerare lo stato di forma di alcuni esponenti, protagonisti di primo piano: per
esempio Theo Hernandez, oppure Pulisic o Reijnders costretto a non saltare nemmeno una partita dal 19 agosto
tra campionato, Champions e naziona-
le orange, oppure il contributo per ora
inesistente di Okafor e Chukwueze. Là
dove invece Stefano Pioli deve sicura-
mente migliorare è nella comunicazione, specie dopo qualche sconfitta pe-
sante (già nel derby dell’1 a 5 lo
presero in giro per la frase “nei
primi 7 minuti abbiamo coman-
dato il gioco”).
Nella notte parigina c’è stato
un corto circuito perché l’ana-
lisi di Davide Calabria, riportata a metà, poteva suggerire l’idea di una critica rivolta
ai suoi sodali. E invece le parole
scandite dal capitano meritavano
applausi e adesione totale. Tornati
in albergo, tra Pioli e il suo capita-
no, c’è stato un velocissimo chiarimento. La conclusione è la seguente: a questo gruppo darebbe una mano preziosa la presenza stabile, con qualunque ruolo, di
Ibra.
 
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Lineker10

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quesito a cui bisogna rispondere
oggi è il seguente: Milan, è tutta colpa solo ed esclusivamente di Stefa-
no Pioli? La risposta è naturalmente no. Ma bisogna argomentarla perché
possa diventare in qualche modo convincente. E allora ecco il primo interrogativo retorico: per caso ha lasciato fuori dalla serata di Parigi qualcuno meritevole di giocare titolare dal primo minuto? Anche qui risposta scontata: no.
Nel senso che l’incipit di Krunic è stato da incubo, ammonizione guadagnato dopo uno stop improbabile e duelli
persi in pochi minuti, poi - riscaldato il
suo motore diesel - è salito leggermente di livello ma Adli è un’altra musica,
un’altra cifra tecnica e temperamentale.
Seconda critica, fondata: in 3 sfide di
Champions 0 gol realizzati dai rossoneri. Dicono: colpa del club che ha inseguito inutilmente Taremi e poi dovuto
accontentarsi al volo Jovic durante l’ul-
tima ora di mercato. Qui la discussione
si fa più calcistica. Spremere Giroud, in
queste ultime ore, è diventata l’unica soluzione perché Okafor è rimasto a Milanello e Jovic si ferma durante il riscaldamento. Ecco allora il problema numero uno del Milan di oggi e di quello di ieri: la lista dell’infermeria. Quanto a Giroud l’osservazione è piuttosto elementare: bisogna portargli i palloni utili in attacco.
A Parigi uno solo, tra l’altro anche con il
contagiri sbagliato (da Pulisic): troppo
poco come produzione collettiva, dun-
que. E immaginare che Leao possa fare
tutto da solo, è un altro tragico errore.
Non è MBappè, bisogna saperlo.
Ma l’accusa più comune, e nello stes-
so punto, più acuminata è la seguen-
te: aver votato la squadra a un calcio
eccessivamente coraggioso subendo le
conseguenze, come è accaduto rovinosamente contro l’Inter nel derby di settembre. L’osservazione qui è di impostazione: il Milan non può parcheggiare il
pullman davanti a Maignan, ha allestito il suo mercato puntando a calciatori capaci di tesserare trame di gioco, di
palleggiare.
Non può tornare indietro:
non ne ha le caratteristiche, tra l’altro
perché nell’uno contro uno, basta per-
dere un duello difensivo per creare una
voragine. Piuttosto è il caso di considerare lo stato di forma di alcuni esponenti, protagonisti di primo piano: per
esempio Theo Hernandez, oppure Pulisic o Reijnders costretto a non saltare nemmeno una partita dal 19 agosto
tra campionato, Champions e naziona-
le orange, oppure il contributo per ora
inesistente di Okafor e Chukwueze. Là
dove invece Stefano Pioli deve sicura-
mente migliorare è nella comunicazione, specie dopo qualche sconfitta pe-
sante (già nel derby dell’1 a 5 lo
presero in giro per la frase “nei
primi 7 minuti abbiamo coman-
dato il gioco”).
Nella notte parigina c’è stato
un corto circuito perché l’ana-
lisi di Davide Calabria, riportata a metà, poteva suggerire l’idea di una critica rivolta
ai suoi sodali. E invece le parole
scandite dal capitano meritavano
applausi e adesione totale. Tornati
in albergo, tra Pioli e il suo capita-
no, c’è stato un velocissimo chiarimento. La conclusione è la seguente: a questo gruppo darebbe una mano preziosa la presenza stabile, con qualunque ruolo, di
Ibra.
Giocatori per tessere trame di gioco??? ma dove???
Ma li ha mai visti i giocatori che sanno palleggiare?

Noi abbiamo tutti portatori di palla. L'emblema è Musah che stoppa la palla a testa bassa come un giocatore degli amatori e fa i passaggi di stinco come nell'occasione del goal annullato al PSG.

Uno dei nostri problemi, tra i tanti, è proprio che quando si alza il livello della partita facciamo errori tecnici clamorosi, roba da calcio dilettantistico, altro che palleggiatori. Da un lato vogliamo alzare i ritmi per difenderci (tattica suicida secondo me ma cosi la vede Pioli), dall'altro pero i ritmi alti non sappiamo gestirli tecnicamente.
 
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Giocatori per tessere trame di gioco??? ma dove???
Ma li ha mai visti i giocatori che sanno palleggiare?

Noi abbiamo tutti portatori di palla. L'emblema è Musah che stoppa la palla a testa bassa come un giocatore degli amatori e fa i passaggi di stinco come nell'occasione del goal annullato al PSG.

Uno dei nostro problemi, tra i tanti, è proprio che quandi si alza il livello della partita facciamo errori tecnico clamorosi, roba da calcio dilettantistico, altro che palleggiatori.
Con Pioli non siamo stati mai una squadra di pallegiatori, per caratteristiche e scelta. Da sempre. Forse solo nel secondo anno, quando schieravamo il turco, Tonali e Isma. Ma in casa eravamo abulici. Infatti abbiamo fatto il record dei punti in trasferta quell'anno (49 se non erro).
 
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quesito a cui bisogna rispondere
oggi è il seguente: Milan, è tutta colpa solo ed esclusivamente di Stefa-
no Pioli? La risposta è naturalmente no. Ma bisogna argomentarla perché
possa diventare in qualche modo convincente. E allora ecco il primo interrogativo retorico: per caso ha lasciato fuori dalla serata di Parigi qualcuno meritevole di giocare titolare dal primo minuto? Anche qui risposta scontata: no.
Nel senso che l’incipit di Krunic è stato da incubo, ammonizione guadagnato dopo uno stop improbabile e duelli
persi in pochi minuti, poi - riscaldato il
suo motore diesel - è salito leggermente di livello ma Adli è un’altra musica,
un’altra cifra tecnica e temperamentale.
Seconda critica, fondata: in 3 sfide di
Champions 0 gol realizzati dai rossoneri. Dicono: colpa del club che ha inseguito inutilmente Taremi e poi dovuto
accontentarsi al volo Jovic durante l’ul-
tima ora di mercato. Qui la discussione
si fa più calcistica. Spremere Giroud, in
queste ultime ore, è diventata l’unica soluzione perché Okafor è rimasto a Milanello e Jovic si ferma durante il riscaldamento. Ecco allora il problema numero uno del Milan di oggi e di quello di ieri: la lista dell’infermeria. Quanto a Giroud l’osservazione è piuttosto elementare: bisogna portargli i palloni utili in attacco.
A Parigi uno solo, tra l’altro anche con il
contagiri sbagliato (da Pulisic): troppo
poco come produzione collettiva, dun-
que. E immaginare che Leao possa fare
tutto da solo, è un altro tragico errore.
Non è MBappè, bisogna saperlo.
Ma l’accusa più comune, e nello stes-
so punto, più acuminata è la seguen-
te: aver votato la squadra a un calcio
eccessivamente coraggioso subendo le
conseguenze, come è accaduto rovinosamente contro l’Inter nel derby di settembre. L’osservazione qui è di impostazione: il Milan non può parcheggiare il
pullman davanti a Maignan, ha allestito il suo mercato puntando a calciatori capaci di tesserare trame di gioco, di
palleggiare. Non può tornare indietro:
non ne ha le caratteristiche, tra l’altro
perché nell’uno contro uno, basta per-
dere un duello difensivo per creare una
voragine. Piuttosto è il caso di considerare lo stato di forma di alcuni esponenti, protagonisti di primo piano: per
esempio Theo Hernandez, oppure Pulisic o Reijnders costretto a non saltare nemmeno una partita dal 19 agosto
tra campionato, Champions e naziona-
le orange, oppure il contributo per ora
inesistente di Okafor e Chukwueze. Là
dove invece Stefano Pioli deve sicura-
mente migliorare è nella comunicazione, specie dopo qualche sconfitta pe-
sante (già nel derby dell’1 a 5 lo
presero in giro per la frase “nei
primi 7 minuti abbiamo coman-
dato il gioco”).
Nella notte parigina c’è stato
un corto circuito perché l’ana-
lisi di Davide Calabria, riportata a metà, poteva suggerire l’idea di una critica rivolta
ai suoi sodali. E invece le parole
scandite dal capitano meritavano
applausi e adesione totale. Tornati
in albergo, tra Pioli e il suo capita-
no, c’è stato un velocissimo chiarimento. La conclusione è la seguente: a questo gruppo darebbe una mano preziosa la presenza stabile, con qualunque ruolo, di
Ibra.
Partiamo dal presupposto che il primo pioli non era affatto fissato con questo calcio, il nostro primo 4231 era un modulo ordinato ma per certi versi più scolastico.
C'erano più qualità media e equilibrio nell'11 e un signor centravanti, seppur al tramonto della carriera.

Pioli integralista col calcio 1vs1 lo è diventato con gli anni e i poteri vistisi aumentare questa estate ne hanno gonfiato a dismisura l'ego.

Ad ogni modo ve lo dico io , mio modesto parere, ovviamente , quello che sta succedendo alla squadra : pioli ha preso questo gruppo che era ancora giovane e i ragazzi assorbivano come delle spugne.
Ma i giocatori sono fondamentalmente pigri e dopo un pò non gli va più di sbattersi e sudare.
Questa squadra ha passato la fase della giovinezza e ora è nella fase della maturità.
Di correre , pressare, sudare e sbattersi per 90 minuti e per tutta la settimana non va più, a maggior ragione se vedono che l'altra squadra di milano si sbatte meno e vince di più.
Gli infortuni che ci tartassano e le relative esperienze in nazionale dei nostri ragazzi ormai diventati adulti ne hanno aumentato la varietà di vedute sul modo di intendere e fare calcio.


Tradotto in parole povere : il ciclo pioli era finito a gennaio scorso per la presa e la capacità di convincimento che il mister aveva e ha sui ragazzi.
Lo dicevo a gennaio scorso e lo ripeto con forza ora.
Non è un vero e proprio ammutinamento ma poco ci manca.

Non vi sorprendete di quanto sto scrivendo : ho visto i calciatori mollare sacchi per dinamiche simili.
Il milan di sacchi era la giovinezza, quello di capello la maturità.
I calciatori erano stufi della metodologia e del calcio di sacchi perchè li faceva faticare troppo e si sono praticamente ammutinati, berlusconi tra la squadra e il mister scelse ovviamente la prima.
 

Lineker10

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Con Pioli non siamo stati mai una squadra di pallegiatori, per caratteristiche e scelta. Da sempre. Forse solo nel secondo anno, quando schieravamo il turco, Tonali e Isma. Ma in casa eravamo abulici. Infatti abbiamo fatto il record dei punti in trasferta quell'anno (49 se non erro).
Esatto. Ma eravamo fortissimi negli uno contro uno, dove giocatori come Tonali Kessie e Bennacer erano difficili da mettere sotto.

Ora siamo il nulla, se abbiamo di fronte avversari di livello ci scappano via da tutte le parti negli uno contro uno.
 
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Con Pioli non siamo stati mai una squadra di pallegiatori, per caratteristiche e scelta. Da sempre. Forse solo nel secondo anno, quando schieravamo il turco, Tonali e Isma. Ma in casa eravamo abulici. Infatti abbiamo fatto il record dei punti in trasferta quell'anno (49 se non erro).

sono le caratteristiche che vuole Pioli, inutile lamentarci. Tutti i giocatori da noi sono portatori di palla. Lacuna che segnalo dall'anno scorso, quando si notava una totale assenza di palleggio sulla trequarti vs media dati altre squadre (anche il Monza faceva molto meglio di noi). Ma poi è emblematico che uno dei pochi che sa minimamente palleggiare come Adlì, venga cacciato in estate da Pinoli. La dice lunga sulla guida tecnica. Continuo a sostenere che il più grande errore sia stato continuare con questo incapace in panchina
 
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Esatto. Ma eravamo fortissimi negli uno contro uno, dove giocatori come Tonali Kessie e Bennacer erano difficili da mettere sotto.

Ora siamo il nulla, se abbiamo di fronte avversari di livello ci scappano via da tutte le parti negli uno contro uno.
Si, soprattutto Kessie. Già lo scorso anno si è vista la netta differenza. Lui era da rinnovare al 100%.
 

-Lionard-

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oggi è il seguente: Milan, è tutta colpa solo ed esclusivamente di Stefa-
no Pioli? La risposta è naturalmente no. Ma bisogna argomentarla perché
possa diventare in qualche modo convincente. E allora ecco il primo interrogativo retorico: per caso ha lasciato fuori dalla serata di Parigi qualcuno meritevole di giocare titolare dal primo minuto? Anche qui risposta scontata: no.
Nel senso che l’incipit di Krunic è stato da incubo, ammonizione guadagnato dopo uno stop improbabile e duelli
persi in pochi minuti, poi - riscaldato il
suo motore diesel - è salito leggermente di livello ma Adli è un’altra musica,
un’altra cifra tecnica e temperamentale.
Seconda critica, fondata: in 3 sfide di
Champions 0 gol realizzati dai rossoneri. Dicono: colpa del club che ha inseguito inutilmente Taremi e poi dovuto
accontentarsi al volo Jovic durante l’ul-
tima ora di mercato. Qui la discussione
si fa più calcistica. Spremere Giroud, in
queste ultime ore, è diventata l’unica soluzione perché Okafor è rimasto a Milanello e Jovic si ferma durante il riscaldamento. Ecco allora il problema numero uno del Milan di oggi e di quello di ieri: la lista dell’infermeria. Quanto a Giroud l’osservazione è piuttosto elementare: bisogna portargli i palloni utili in attacco.
A Parigi uno solo, tra l’altro anche con il
contagiri sbagliato (da Pulisic): troppo
poco come produzione collettiva, dun-
que. E immaginare che Leao possa fare
tutto da solo, è un altro tragico errore.
Non è MBappè, bisogna saperlo.
Ma l’accusa più comune, e nello stes-
so punto, più acuminata è la seguen-
te: aver votato la squadra a un calcio
eccessivamente coraggioso subendo le
conseguenze, come è accaduto rovinosamente contro l’Inter nel derby di settembre. L’osservazione qui è di impostazione: il Milan non può parcheggiare il
pullman davanti a Maignan, ha allestito il suo mercato puntando a calciatori capaci di tesserare trame di gioco, di
palleggiare. Non può tornare indietro:
non ne ha le caratteristiche, tra l’altro
perché nell’uno contro uno, basta per-
dere un duello difensivo per creare una
voragine. Piuttosto è il caso di considerare lo stato di forma di alcuni esponenti, protagonisti di primo piano: per
esempio Theo Hernandez, oppure Pulisic o Reijnders costretto a non saltare nemmeno una partita dal 19 agosto
tra campionato, Champions e naziona-
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inesistente di Okafor e Chukwueze. Là
dove invece Stefano Pioli deve sicura-
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Nella notte parigina c’è stato
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lisi di Davide Calabria, riportata a metà, poteva suggerire l’idea di una critica rivolta
ai suoi sodali. E invece le parole
scandite dal capitano meritavano
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no, c’è stato un velocissimo chiarimento. La conclusione è la seguente: a questo gruppo darebbe una mano preziosa la presenza stabile, con qualunque ruolo, di
Ibra.
Troppo comodo così. Maldini lo scorso anno si è preso i peggiori insulti per aver prima rinnovato con raddoppio di stipendio il signor Pioli e poi per averlo difeso pubblicamente dopo 5 pere in casa contro il Sassuolo. Il ringraziamento di questo signore è stato un tradimento orchestrato con Furlani e pure una patetica conferenza stampa estiva in cui ha preso le distanze ("Discutevamo anche se non eravamo d'accordo" detto da uno che il grande calcio lo ha visto forse in tv). E' stato nominato Super Coach e gli è stato fatto scegliere pure il team manager. E adesso si invoca la condivisione delle colpe? Eh no, spiaze ma non funziona così. Il bonus simpatia Pioli se lo è giocato abbandonando al loro destino Maldini e Massara che nel 2020 rischiarono il posto per salvarlo. Lo shitstorm che si sta prendendo è solo karma. Tutta salute.
 
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ha ragione Ordine nel senso che non è solo colpa di Pioli.
Questa squadra non ha giocatori che si legano tatticamente, sembra proprio una squadra "sbagliata".
Poi Pioli ci mette ovviamente del suo con la sua atalanta 2.0 e il calcio rugby.

Ordine col suo articolo azzecca il problema vero, ma scrive un sacco di fregnacce senza senso per spiegarlo.
 

bobbylukr

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no Pioli? La risposta è naturalmente no. Ma bisogna argomentarla perché
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Nel senso che l’incipit di Krunic è stato da incubo, ammonizione guadagnato dopo uno stop improbabile e duelli
persi in pochi minuti, poi - riscaldato il
suo motore diesel - è salito leggermente di livello ma Adli è un’altra musica,
un’altra cifra tecnica e temperamentale.
Seconda critica, fondata: in 3 sfide di
Champions 0 gol realizzati dai rossoneri. Dicono: colpa del club che ha inseguito inutilmente Taremi e poi dovuto
accontentarsi al volo Jovic durante l’ul-
tima ora di mercato. Qui la discussione
si fa più calcistica. Spremere Giroud, in
queste ultime ore, è diventata l’unica soluzione perché Okafor è rimasto a Milanello e Jovic si ferma durante il riscaldamento. Ecco allora il problema numero uno del Milan di oggi e di quello di ieri: la lista dell’infermeria. Quanto a Giroud l’osservazione è piuttosto elementare: bisogna portargli i palloni utili in attacco.
A Parigi uno solo, tra l’altro anche con il
contagiri sbagliato (da Pulisic): troppo
poco come produzione collettiva, dun-
que. E immaginare che Leao possa fare
tutto da solo, è un altro tragico errore.
Non è MBappè, bisogna saperlo.
Ma l’accusa più comune, e nello stes-
so punto, più acuminata è la seguen-
te: aver votato la squadra a un calcio
eccessivamente coraggioso subendo le
conseguenze, come è accaduto rovinosamente contro l’Inter nel derby di settembre. L’osservazione qui è di impostazione: il Milan non può parcheggiare il
pullman davanti a Maignan, ha allestito il suo mercato puntando a calciatori capaci di tesserare trame di gioco, di
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non ne ha le caratteristiche, tra l’altro
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esempio Theo Hernandez, oppure Pulisic o Reijnders costretto a non saltare nemmeno una partita dal 19 agosto
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Nella notte parigina c’è stato
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ai suoi sodali. E invece le parole
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no, c’è stato un velocissimo chiarimento. La conclusione è la seguente: a questo gruppo darebbe una mano preziosa la presenza stabile, con qualunque ruolo, di
Ibra.

Fine a una settimana fa in testa alla classifica da soli.
Quindi tutte le altre squadre fanno più pena di noi, giusto Ordine?
 
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