Ordine:"Milan, quando il mercato non porta effetti".

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Franco Ordine dal CorSport sul mercato del Milan:"Il giorno in cui il Napoli scava un baratro tra la sua andatura da formula uno e quella dell’inseguitore Milan che pare più da provinciale di lusso, i fari di critica e tifoseria restano puntati sugli eff etti viziosi del calcio-mercato estivo e sulla resa delle due pedine più attese. Riferimento esplicito a De Ketelaere e Origi, entrambi belgi di origine diversa, uno giovanissimo e proveniente dal Bruges, l’altro reduce da qualche acciacco di troppo vissuto con il Liverpool. Bene: entrambi hanno off erto fi n qui alla causa rossonera uno scarso addizionale. Appena un gol dall’attaccante, contro il Monza, zero dal giovanotto costato una piccola fortuna (35 milioni) con qualche promettente assist nelle ore del suo debutto a San Siro (contro il Bologna). Se per CDK la parola d’ordine, una sorta di luogo comune ripetuto come una cantilena, è “portate pazienza”, per Origi non è il caso di ripeterla. Letta la carta d’identità e verifi cato il talento dell’ex Bruges, si può capire. A condizione però che non costituisca un alibi anche da gennaio prossimo quando scadranno i termini tradizionali del periodo di adattamento. Per Origi, forse, la spiegazione è diversa. Immaginarlo prima punta per un attaccante a cui piace giocare in punta di piedi, toccare più volte il pallone, tentare assoli, è impresa complicata. Fin qui allora la contabilità è defi citaria specie se si considera, nel verso giusto, la mancata sostituzione di Kessie e Romagnoli. Il resto della compagnia arrivata in estate è tutta non giudicabile. E non solo per la giovane età di taluni ma anche per il loro ridotto apprendistato. Thiaw ha giocato solo un tempo a Cremona da titolare (e non certo da meritare censure) dopo qualche meritorio spezzone (Verona), Vrankx si è visto per una manciata di minuti (contro la Samp) mentre Dest, responsabile del rigore contro il Napoili, si è già fermato ai box di un infortunio muscolare dopo un tempo con lo Zagabria. C’è una sola spiegazione, condivisibile, che Pioli può sventolare e non certo per sottrarsi alle sue responsabilità. Origi è arrivato acciaccato, ha impiegato un mese per rimettersi in salute, CDK ha bussato a Milanello in agosto, senza un solo giorno di preparazione collettiva, così per gli altri tre, non certo titolari ma reclutati per l’inevitabile turn over di una stagione stressante. Nel frattempo Adli, acquistato un anno prima, è ancora un mistero glorioso: una partita da titolare a Verona, deludente e niente più. Troppo poco per resistere al passo di Osimhen e soci"

Ordine anche su Il Giornale:"Il problema principe del Milan attuale, che viaggia con le gomme sgonfie a pochi giorni dalla sosta mondiale, è il Napoli. E i suoi ritmi insostenibili fin qui che fanno immaginare una conclusione record della stagione tipo la Juve di Antonio Conte con i suoi 100 e passa punti di qualche anno fa. Questo per spiegare al volo gli 8 punti in meno dei campioni d’Italia rispetto a Spalletti, distacco che ha creato una voragine e dato fiato alle critiche oltre che speranze alle inseguitrici della zona Champions. Per decifrare invece le cause strutturali che possono spiegare il rallentamento rossonero al cospetto di rivali di non grandissimo spessore basterebbe incrociare i dati calcistici registrati già con Empoli, Verona e Spezia oltre che con la Cremonese con quelli della passata stagione. Stessa resa, stessi problemi: non può essere solo una coincidenza. Accadde anche un campionato fa tanto è vero che la contabilità attuale della classifica recita un meno 2 non certamente catastrofico. Allora bisogna puntare sulle cause di questo scadimento complessivo che è prima fisico oltre che tecnico. Al primo posto c’è il numero industriale di infortuni di lunga durata (Maignan, Ibrahimovic, Saelemaekers, Florenzi, Calabria, Dest) seguito dalla conseguenza pratica: per sopperire alle assenze, Pioli ha dovuto «spolpare» altri esponenti del gruppo (tipo Leao) che sono arrivati a fine corsa senza più benzina. A questo deficit avrebbe dovuto sopperire il mercato estivo puntato su 3 ragazzi arrivati l’ultimo giorno (Dest, Vranckx, Thiaw) più Adli, Pobega e i due belgi. E qui cominciano le dolenti note. Perché Kessiè e Romagnoli non sono stati sostituiti e in cambio sono arrivati il celebrato (prima del tempo) CDK e Origi sul quale Pioli stesso aveva puntato per riparare alla prolungata preparazione post-operatoria di Ibrahimovic. In partite, complicate, come quella di Cremona la giocata decisiva di un solista avrebbe potuto schiodare la 0 a 0. Qui sono venuti meno i titolari del talento necessario. De Ketelaere, che tutti aspettano con fiducia sempre più ridotta, è indecifrabile non sul piano tecnico ma nei gesti e nell’atteggiamento. Ogni volta che subentra, in qualsiasi condizione di risultato, sembra che debba attraversare una selva oscura. Non ha una bussola e continua a osservare la panchina per ricevere qualche dritta. La sosta mondiale può giovargli, forse. A gennaio sarà indispensabile recuperare il suo talento oltre a quello di Ibra".




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