- Registrato
- 6 Agosto 2012
- Messaggi
- 228,074
- Reaction score
- 38,507
Franco Ordine dal CorSport in edicola:
Accadde anche ai primi di novembre del 2024, la notte magica del Bernabeu di Madrid stregato dalle sequenze irresistibili del Milan di Fonseca (3 a 1). Sembrò ai più quella l’alba del nuovo Milan dopo l’illusione vissuta nel derby di settembre come il bivio per il tecnico portoghese già sotto pressione, discusso e molto chiacchierato. Qualche giorno dopo il viaggio in Spagna, a Cagliari capitò la vera doccia gelata: una volta sotto, due volte sopra fi no a farsi raggiungere (3 a 3) da una stoccata di Zappa in serata di particolare vena. Ci risiamo. Sabato prossimo c’è a San Siro proprio il Cagliari, occasione utile per capire se quella di Riyad è stata una “sbornia” di grande Milan oppure se è possibile immaginare la Supercoppa d’Italia conquistata come l’inizio di un nuovo capitolo. Di diverso c’è la presenza rumorosa di un nuovo condottiero sulla panchina che conosce benissimo il precedente storico e sembra riuscito nell’impresa di parlare, effi cacemente, più alla testa del suo gruppo oltre che al cuore di un paio di decisivi protagonisti, Leao e Theo Hernandez per intendersi. Perché gli altri, a cominciare da Fofana per fi nire all’autentico tesoro di stile e di talento, Pulisic non si erano mai sottratti alle responsabilità nè ai comportamenti virtuosi. Per questo motivo, molto pratico, gli esami che nel calcio come nella vita non fi niscono mai, cominciano adesso per Sergio Conceiçao, già capace - come racconta Leao - di trasmettere «una energia travolgente». Perché il mese di gennaio può diventare il trampolino di lancio per scalare qualche posizione di classifica (Cagliari, Como e Parma più la Juve le prossime tappe), mettere in sicurezza la qualificazione Champions (Girona e Dinamo Zagabria di Fabio Cannavaro gli appuntamenti) oppure trasformare il blitz nel deserto in un miraggio, capace di far vedere quello che non c’è. è vero: questa volta sembra sia intervenuta la chimica indispensabile tra il tecnico e la rosa al completo. Anche gli esclusi di Fonseca, per esempio Calabria (coinvolto nella premiazione dal capitano Maignan), Tomori (recuperato alla causa e cancellato dalla lista delle probabili cessioni sul mercato), sono diventati protagonisti recuperando così lo spirito che questa squadra non ha mai avuto se non quando, le sfi de doc lungo la loro strada (Inter prima e poi Real Madrid) lo sollecitavano naturalmente. Leao, Theo e tutti gli altri hanno imboccato una strada dalla quale non si può tornare più indietro. Qui e ora avremo modo anche di collaudare le capacità di Conceiçao non solo nel motivare la truppa ma nel gestire l’indispensabile turn over per aff rontare 6 sfi de in 18 giorni, una sorta di maratona calcistica. Fofana e Reijnders, proprio a Riad, hanno segnalato qualche legittima stanchezza, Abraham ha offerto una vitalità sotto porta che Morata non ha ancora espresso e la nuova coppia di pilastri difensivi, Tomori e Thiaw non possono certo giocarle tutte".
Accadde anche ai primi di novembre del 2024, la notte magica del Bernabeu di Madrid stregato dalle sequenze irresistibili del Milan di Fonseca (3 a 1). Sembrò ai più quella l’alba del nuovo Milan dopo l’illusione vissuta nel derby di settembre come il bivio per il tecnico portoghese già sotto pressione, discusso e molto chiacchierato. Qualche giorno dopo il viaggio in Spagna, a Cagliari capitò la vera doccia gelata: una volta sotto, due volte sopra fi no a farsi raggiungere (3 a 3) da una stoccata di Zappa in serata di particolare vena. Ci risiamo. Sabato prossimo c’è a San Siro proprio il Cagliari, occasione utile per capire se quella di Riyad è stata una “sbornia” di grande Milan oppure se è possibile immaginare la Supercoppa d’Italia conquistata come l’inizio di un nuovo capitolo. Di diverso c’è la presenza rumorosa di un nuovo condottiero sulla panchina che conosce benissimo il precedente storico e sembra riuscito nell’impresa di parlare, effi cacemente, più alla testa del suo gruppo oltre che al cuore di un paio di decisivi protagonisti, Leao e Theo Hernandez per intendersi. Perché gli altri, a cominciare da Fofana per fi nire all’autentico tesoro di stile e di talento, Pulisic non si erano mai sottratti alle responsabilità nè ai comportamenti virtuosi. Per questo motivo, molto pratico, gli esami che nel calcio come nella vita non fi niscono mai, cominciano adesso per Sergio Conceiçao, già capace - come racconta Leao - di trasmettere «una energia travolgente». Perché il mese di gennaio può diventare il trampolino di lancio per scalare qualche posizione di classifica (Cagliari, Como e Parma più la Juve le prossime tappe), mettere in sicurezza la qualificazione Champions (Girona e Dinamo Zagabria di Fabio Cannavaro gli appuntamenti) oppure trasformare il blitz nel deserto in un miraggio, capace di far vedere quello che non c’è. è vero: questa volta sembra sia intervenuta la chimica indispensabile tra il tecnico e la rosa al completo. Anche gli esclusi di Fonseca, per esempio Calabria (coinvolto nella premiazione dal capitano Maignan), Tomori (recuperato alla causa e cancellato dalla lista delle probabili cessioni sul mercato), sono diventati protagonisti recuperando così lo spirito che questa squadra non ha mai avuto se non quando, le sfi de doc lungo la loro strada (Inter prima e poi Real Madrid) lo sollecitavano naturalmente. Leao, Theo e tutti gli altri hanno imboccato una strada dalla quale non si può tornare più indietro. Qui e ora avremo modo anche di collaudare le capacità di Conceiçao non solo nel motivare la truppa ma nel gestire l’indispensabile turn over per aff rontare 6 sfi de in 18 giorni, una sorta di maratona calcistica. Fofana e Reijnders, proprio a Riad, hanno segnalato qualche legittima stanchezza, Abraham ha offerto una vitalità sotto porta che Morata non ha ancora espresso e la nuova coppia di pilastri difensivi, Tomori e Thiaw non possono certo giocarle tutte".
