Ordine:"MIlan crollato. Pioli e i successori...".

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Mi sa che hanno detto ai vari menestrelli di corte che Pioli rischia sul serio....naturalmente al suo posto qualche mezza figura, mica conte o sarri

Sisi, è così. Stanno cambiando un pò tutti versione. E questi lecchini, si sa, non hanno pensieri propri.
 
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Ordine sul CorSport:" Castello di carte? Basta appena un sospiro per farlo crollare e costringere a ricostruirlo, dotati di santa pazienza. Ecco: è proprio quello che è accaduto giovedì notte a San Siro dopo che il Milan ha incassato l’1-0 dalla Roma di De Rossi, seguito inatteso e non pronosticato delle due sfi de di campionato vinte senza tanti problemi ma in epoca Mourinho. Registrando gli umori di San Siro rimasto in angosciato silenzio e quelli di Pioli o dello stesso Leao, i discussi protagonisti della serata, la sensazione ricavata è esattamente la stessa: una mega delusione per il castello crollato (dopo i 7 successi consecutivi) e la necessità di ricominciare da capo dinanzi a una sequenza da togliere qualsiasi certezza (Sassuolo, Roma, derby e Juve). Con l’inevitabile quesito riferito alla personalità del gruppo e alla sua tenuta durante gli snodi decisivi della stagione, quando cioè si misura l’affidabilità di un team e l’abitudine a vivere serate di respiro europeo. Non è nemmeno la prima volta. I precedenti in materia sono già due: il girone di Champions concluso con la scivolata in Europa league, il quarto di coppa Italia a gennaio reso all’Atalanta per sorvolare sul quinto derby perso il primo settembre 2023. Se il ripetersi di questi “black out” chiama in causa, a parziale spiegazione, la gioventù e l’inesperienza del gruppo da un lato, dall’altro segnala la responsabilità collettiva di Stefano Pioli, guida non solo tecnica dello spogliatoio. E qui il ribollire polemico dei social nei suoi confronti non ha alcun rilievo perché di solito, dalle parti di casa Milan, hanno idee, convinzioni e piani che non coincidono mai con quelli dei tifosi da tastiera. D’altro canto Pioli stesso è consapevole che nei prossimi 20 giorni il suo destino, ora sospeso, passa attraverso le tappe fondamentali del ritorno di Europa League, il derby e la sfi da alla Juve con in palio magari il secondo posto che vuol dire partecipare alla prossima edizione di Supercoppa d’Italia. La domanda delle cento pistole resta allora la seguente: riuscirà Pioli a salvare la sua panchina e a concludere il suo contratto in scadenza a giugno 2025? Dipenderà di sicuro da questi risultati ma forse anche da un dettaglio non secondario: chi al suo posto? Dei potenziali successori, uno (Thiago Motta) è in viaggio verso Torino, l’altro (Antonio Conte) considerato scomodo e impegnativo

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Nuovo obiettivo primario per la conferma di Pioli: la qualificazione alla Supercoppa d'Italia (che con la Juve in finale di coppa è automatico anche con il terzo posto).
La qualificazione, mica vincerla.
 

Antokkmilan

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Viscido come pochi : lo ricordo ospite a milan channel a leccare il cuuulo a tutti e il giorno dopo sparare a zero sul milan.
Peggio di pellegatti, mai sopportato.
Vecchio trombone.
Pellegatti è un signore conosciuto di persona, di calcio non capisce nulla ma è una brava persona.
 

Toby rosso nero

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Ordine sul CorSport:" Castello di carte? Basta appena un sospiro per farlo crollare e costringere a ricostruirlo, dotati di santa pazienza. Ecco: è proprio quello che è accaduto giovedì notte a San Siro dopo che il Milan ha incassato l’1-0 dalla Roma di De Rossi, seguito inatteso e non pronosticato delle due sfi de di campionato vinte senza tanti problemi ma in epoca Mourinho. Registrando gli umori di San Siro rimasto in angosciato silenzio e quelli di Pioli o dello stesso Leao, i discussi protagonisti della serata, la sensazione ricavata è esattamente la stessa: una mega delusione per il castello crollato (dopo i 7 successi consecutivi) e la necessità di ricominciare da capo dinanzi a una sequenza da togliere qualsiasi certezza (Sassuolo, Roma, derby e Juve). Con l’inevitabile quesito riferito alla personalità del gruppo e alla sua tenuta durante gli snodi decisivi della stagione, quando cioè si misura l’affidabilità di un team e l’abitudine a vivere serate di respiro europeo. Non è nemmeno la prima volta. I precedenti in materia sono già due: il girone di Champions concluso con la scivolata in Europa league, il quarto di coppa Italia a gennaio reso all’Atalanta per sorvolare sul quinto derby perso il primo settembre 2023. Se il ripetersi di questi “black out” chiama in causa, a parziale spiegazione, la gioventù e l’inesperienza del gruppo da un lato, dall’altro segnala la responsabilità collettiva di Stefano Pioli, guida non solo tecnica dello spogliatoio. E qui il ribollire polemico dei social nei suoi confronti non ha alcun rilievo perché di solito, dalle parti di casa Milan, hanno idee, convinzioni e piani che non coincidono mai con quelli dei tifosi da tastiera. D’altro canto Pioli stesso è consapevole che nei prossimi 20 giorni il suo destino, ora sospeso, passa attraverso le tappe fondamentali del ritorno di Europa League, il derby e la sfi da alla Juve con in palio magari il secondo posto che vuol dire partecipare alla prossima edizione di Supercoppa d’Italia. La domanda delle cento pistole resta allora la seguente: riuscirà Pioli a salvare la sua panchina e a concludere il suo contratto in scadenza a giugno 2025? Dipenderà di sicuro da questi risultati ma forse anche da un dettaglio non secondario: chi al suo posto? Dei potenziali successori, uno (Thiago Motta) è in viaggio verso Torino, l’altro (Antonio Conte) considerato scomodo e impegnativo

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Questo cagnolino abbaiante solamente il pomeriggio della partita scriveva sul suo profilo "eheheheheh avete visto il prestanome che si fa accompagnare addirittura dagli ambasciatori e dal console USAHHH?"

L'osso lanciato dal padrone è già andato indigesto?
 
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Ordine sul CorSport:" Castello di carte? Basta appena un sospiro per farlo crollare e costringere a ricostruirlo, dotati di santa pazienza. Ecco: è proprio quello che è accaduto giovedì notte a San Siro dopo che il Milan ha incassato l’1-0 dalla Roma di De Rossi, seguito inatteso e non pronosticato delle due sfi de di campionato vinte senza tanti problemi ma in epoca Mourinho. Registrando gli umori di San Siro rimasto in angosciato silenzio e quelli di Pioli o dello stesso Leao, i discussi protagonisti della serata, la sensazione ricavata è esattamente la stessa: una mega delusione per il castello crollato (dopo i 7 successi consecutivi) e la necessità di ricominciare da capo dinanzi a una sequenza da togliere qualsiasi certezza (Sassuolo, Roma, derby e Juve). Con l’inevitabile quesito riferito alla personalità del gruppo e alla sua tenuta durante gli snodi decisivi della stagione, quando cioè si misura l’affidabilità di un team e l’abitudine a vivere serate di respiro europeo. Non è nemmeno la prima volta. I precedenti in materia sono già due: il girone di Champions concluso con la scivolata in Europa league, il quarto di coppa Italia a gennaio reso all’Atalanta per sorvolare sul quinto derby perso il primo settembre 2023. Se il ripetersi di questi “black out” chiama in causa, a parziale spiegazione, la gioventù e l’inesperienza del gruppo da un lato, dall’altro segnala la responsabilità collettiva di Stefano Pioli, guida non solo tecnica dello spogliatoio. E qui il ribollire polemico dei social nei suoi confronti non ha alcun rilievo perché di solito, dalle parti di casa Milan, hanno idee, convinzioni e piani che non coincidono mai con quelli dei tifosi da tastiera. D’altro canto Pioli stesso è consapevole che nei prossimi 20 giorni il suo destino, ora sospeso, passa attraverso le tappe fondamentali del ritorno di Europa League, il derby e la sfi da alla Juve con in palio magari il secondo posto che vuol dire partecipare alla prossima edizione di Supercoppa d’Italia. La domanda delle cento pistole resta allora la seguente: riuscirà Pioli a salvare la sua panchina e a concludere il suo contratto in scadenza a giugno 2025? Dipenderà di sicuro da questi risultati ma forse anche da un dettaglio non secondario: chi al suo posto? Dei potenziali successori, uno (Thiago Motta) è in viaggio verso Torino, l’altro (Antonio Conte) considerato scomodo e impegnativo

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Quante ****.te, poi a Roma vinciamo 2-1, rigori, passiamo noi e giù di lodi e finale già vinta e San Pioli.
 
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Striscia di vittorie = Pioli rimane sicuramente, rinnovo di contratto, chiavi di Milanello in mano.

Sconfitta contro la Roma = Pioli va via sicuramente, domani svuota l'armadietto, Conte già in viaggio verso Milano.

Boh.
 

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