Ordine:"Fonseca genio incompreso o fortunato?".

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Franco Ordine da Il Giornale in edicola:

Chissà se è un genio incompreso Paulo Fonseca oppure si tratta di uno di quei “generali” (evocati da Napoleone) assistiti dalla fortuna. Una fortuna sfacciata magari. Nel bel mezzo di una sfida che sembrava prima spianata (Bruges sotto di un gol e in dieci) a capo del primo tempo, decide sul pareggio successivo di sostituire Leao reduce da una prova di buon spessore (oltre a Loftus Cheek anonimo) per fare spazio a Okafor e Chukwueze che nel giro di qualcheminuto ribaltano la serata milanista regalando i primi tre punti in Champions league e condannando il coraggioso Bruges a una dura sconfitta. Con le (nuove) ali si vola, verrebbe da dire. E infatti grazie ai due assist serviti dai panchinari, Reijnders consegna al tabellino la sua prima doppietta europea. Sfiorata anche l’impresa epica con il gol di Camarda, appena entrato, dopo una girata di testa in piena area di rigore, sul cioccolatino servito da Theo Hernandez. Il var glielo cancella per fuorigioco di altri due sodali ma San Siro continua a cantare il suo cognome. Dev’essere un predestinato questo ragazzo che può contare già sul debutto in serie A e in Champions diventa il più giovane italiano a esordire. Il clima di San Siro (quasi 60 mila paganti) non aiuta (curva in silenzio per gli striscioni sequestrati) il Milan disegnato col 4-3-3 più volte richiesto dalla critica. La verità è che il Bruges, giovanissimo, ha gamba e coraggio nel contrattaccare appena entra in possesso di palla a metà campo. A quel punto bisogna chiedere aiuto oltre che a Maignan (due volte devia sulle stilettate di Tsolis) anche alla traversa scheggiata da Ordonez con una sassata dalla distanza. Per scrollarsi di dosso il polipo belga, il Milan utilizza una sola corsia: quella di sinistra dove Leao sembra in serata ispirata. Rafa sprinta una, due, cinque volte procurando qualche pensiero alla difesa belga (il portiere Mignolet rimedia col ginocchio su Pulisic). Poi tocca al “mago” americano, Christian Pulisic, estrarre all’improvviso l’asso dal cilindro: su calcio d’angolo inventa una traiettoria velenosa, sfiorata da Gabbia, che beffa tutta la difesa rivale. Nel giro di successivi 5 minuti cambia la scena: il Bruges perde anche il centrocampista Onyedika per un’entrata assassina sulla caviglia di Reijnders e resta in 10. Cominciata male, la frazione finisce meglio per un Milan poco efficace, monotematico nell’attacco, con Fofana moscio e Loftus Cheek fuori dal gioco. Imbarazzante anche l’inizio della ripresa lungo la quale il Brugge costruisce con i due nuovi arrivati (Vetlsen e Sabbe) la giocata con cui arriva il pareggio. A quel punto Fonseca decide la mossa rischia-tutto: fuori Leao e Loftus-Cheek, dentro Okafor e Chukwueze. E sono proprio loro due, già decisivi con l’Udinese, a preparare il nuovo sorpasso milanista con i due sigilli di Reijnders servito comodo a centro area. Alla fine c’è anche quel minuto e mezzo di gloria per Camarda.Milan: cosa volevi di più?


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Franco Ordine da Il Giornale in edicola:

Chissà se è un genio incompreso Paulo Fonseca oppure si tratta di uno di quei “generali” (evocati da Napoleone) assistiti dalla fortuna. Una fortuna sfacciata magari. Nel bel mezzo di una sfida che sembrava prima spianata (Bruges sotto di un gol e in dieci) a capo del primo tempo, decide sul pareggio successivo di sostituire Leao reduce da una prova di buon spessore (oltre a Loftus Cheek anonimo) per fare spazio a Okafor e Chukwueze che nel giro di qualcheminuto ribaltano la serata milanista regalando i primi tre punti in Champions league e condannando il coraggioso Bruges a una dura sconfitta. Con le (nuove) ali si vola, verrebbe da dire. E infatti grazie ai due assist serviti dai panchinari, Reijnders consegna al tabellino la sua prima doppietta europea. Sfiorata anche l’impresa epica con il gol di Camarda, appena entrato, dopo una girata di testa in piena area di rigore, sul cioccolatino servito da Theo Hernandez. Il var glielo cancella per fuorigioco di altri due sodali ma San Siro continua a cantare il suo cognome. Dev’essere un predestinato questo ragazzo che può contare già sul debutto in serie A e in Champions diventa il più giovane italiano a esordire. Il clima di San Siro (quasi 60 mila paganti) non aiuta (curva in silenzio per gli striscioni sequestrati) il Milan disegnato col 4-3-3 più volte richiesto dalla critica. La verità è che il Bruges, giovanissimo, ha gamba e coraggio nel contrattaccare appena entra in possesso di palla a metà campo. A quel punto bisogna chiedere aiuto oltre che a Maignan (due volte devia sulle stilettate di Tsolis) anche alla traversa scheggiata da Ordonez con una sassata dalla distanza. Per scrollarsi di dosso il polipo belga, il Milan utilizza una sola corsia: quella di sinistra dove Leao sembra in serata ispirata. Rafa sprinta una, due, cinque volte procurando qualche pensiero alla difesa belga (il portiere Mignolet rimedia col ginocchio su Pulisic). Poi tocca al “mago” americano, Christian Pulisic, estrarre all’improvviso l’asso dal cilindro: su calcio d’angolo inventa una traiettoria velenosa, sfiorata da Gabbia, che beffa tutta la difesa rivale. Nel giro di successivi 5 minuti cambia la scena: il Bruges perde anche il centrocampista Onyedika per un’entrata assassina sulla caviglia di Reijnders e resta in 10. Cominciata male, la frazione finisce meglio per un Milan poco efficace, monotematico nell’attacco, con Fofana moscio e Loftus Cheek fuori dal gioco. Imbarazzante anche l’inizio della ripresa lungo la quale il Brugge costruisce con i due nuovi arrivati (Vetlsen e Sabbe) la giocata con cui arriva il pareggio. A quel punto Fonseca decide la mossa rischia-tutto: fuori Leao e Loftus-Cheek, dentro Okafor e Chukwueze. E sono proprio loro due, già decisivi con l’Udinese, a preparare il nuovo sorpasso milanista con i due sigilli di Reijnders servito comodo a centro area. Alla fine c’è anche quel minuto e mezzo di gloria per Camarda.Milan: cosa volevi di più?


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Quanta filosofia per una palla che rotola.
Il milanologo maligno ordine.
 

kipstar

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è calcio. non stiamo parlando dei massimi sistemi.....eh....
 

Fiume in piena

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Fonseca ha dimostrato di avere due palle grosse così nelle ultime 2 partite.
E la sorte gli ha dato ragione.
Fare scelte impopolari e, in più, portare a casa i risultati, è merito doppio
 
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Ce la sta provando tutta a fare il parafulmine con scelte impopolari e cercando di prendersi tutte le colpe di un intero club calcistico che procede totalmente a caso e in piena anarchia, ma finchè il campo dice bene, "rovina i piani" di dirigenti e giocatori.
Fonseca sta mettendo in chiaro alcuni acquisti totalmente sbagliati dalla dirigenza, alcune mancate prese di posizione non fatte dalla società e alcuni atteggiamenti (da sempre) sbagliati di alcuni giocatori.
E' un parafulmine che non funziona.
 

Milanmaxi

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A me Fonseca non è mai piaciuto. Io preferivo un profilo tipo Conte, magari mi facevo andare bene anche Motta o Sarri. Ma gente come Lopetegui e Fonseca, mai.

Stavo chiedendo il suo esonero già prima dell’inizio del campionato.

Devo dire che al meno sembra uno con la palle. Ovviamente le prestazioni stanno deludendo, ma mi sembra che sia uno coraggioso che fa scelte giuste. Non si vede solo da come sta gestendo i vari “big”, da come ha reagito dopo il fattaccio di Firenze… ma anche dal fatto di aver dato minuti (e non solo quelli del recupero) a Camarda.
 

Dexter

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A me sembra che quando Leao é fuori i giocatori si impegnino di più, ma magari é solo un'impressione dettata dal fatto che si gioca in 11, non saprei
 
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