Ordine:"Che succede a CDK? Serve che si svegli".

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Franco Ordine dal CorSport in edicola:"Charles De Ketelaere è come una bevanda con le bollicine. Al primo sorso ti inebria, al secondo e terzo cominci a valutarne la qualità. Appena sgabbia dai blocchi di Zaga- bria, il giovane belga sembra promettere una serata da ricordare perché firma un paio di tocchi leggeri entrando nel vivo della manovra rossonera. E invece, col tempo, invece di salire sulla scalinata della sfida, eccolo discendere lenta-mente fino a farsi ammonire a inizio della seconda frazione e a imboccare lo spogliatoio appena Leao mette a segno quella prodigiosa cavalcata con gol finale del 2 a 0. Cosa succede a questo ragazzo? Ecco l’interrogativo col quale Pioli e Maldini tornano dal viaggio in Croazia che consente di avvicinarsi alla possibile qualificazione. Sarà indispensabile arpionare un punto nel prossimo spareggio di inizio novembre con il Salisburgo per rivedere le stelle degli ottavi di finale,otto anni dopo la qualificazione precedente. La spiegazione ufficiale è la seguente: bisogna lasciargli tutto il tempo necessario per mandare a memoria i meccanismi di gioco, capire meglio il calcio italiano e le esigenze del Milan rispetto a quelle del torneo belga e del Bruges, completare la transizione da un altro Paese, un’altra lingua, un altro calcio. La spiegazione più pertinente è forse quella degli addetti ai lavori. E riguarda l’aspetto psicologico, che è dettaglio fondamentale. CDK sa bene quali siano le aspettative sul suo conto. Ed è questa l’altra faccia della medaglia: il continuo riferimento alla cifra spesa (35 milioni) più la lunga e tormentata trattativa, sono i macigni nella testa del giovanotto. Probabilmente anche qualche paragone impegnativo (Kakà, un Pallone d’oro) contribuisce a scavare il fossato tra la resa attuale, modesta, del belga e le prodezze messe nel preventivo superficiale. Già perché anche Kakà, pur promosso a pieni voti da Ancelotti e dai sodali (Costacurta, alla fine del primo allenamento, si avvicinò a Carlo e gli disse: “Ma chi è questo?”), impiegò i suoi due-tre mesi per prendersi un posto da titolare fisso nei confronti di Rui Costa, decisivo fino alla sfida svolta a Roma contro la Roma di Capello nel gennaio del 2004. Le fiammate e i gol di Diaz, le prodezze di Leao, la dedizione operaia di Krunic possono da qui a metà novembre colmare le lacune ma da gennaio il tempo per CDK comincia a scadere".
 
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Franco Ordine dal CorSport in edicola:"Charles De Ketelaere è come una bevanda con le bollicine. Al primo sorso ti inebria, al secondo e terzo cominci a valutarne la qualità. Appena sgabbia dai blocchi di Zaga- bria, il giovane belga sembra promettere una serata da ricordare perché firma un paio di tocchi leggeri entrando nel vivo della manovra rossonera. E invece, col tempo, invece di salire sulla scalinata della sfida, eccolo discendere lenta-mente fino a farsi ammonire a inizio della seconda frazione e a imboccare lo spogliatoio appena Leao mette a segno quella prodigiosa cavalcata con gol finale del 2 a 0. Cosa succede a questo ragazzo? Ecco l’interrogativo col quale Pioli e Maldini tornano dal viaggio in Croazia che consente di avvicinarsi alla possibile qualificazione. Sarà indispensabile arpionare un punto nel prossimo spareggio di inizio novembre con il Salisburgo per rivedere le stelle degli ottavi di finale,otto anni dopo la qualificazione precedente. La spiegazione ufficiale è la seguente: bisogna lasciargli tutto il tempo necessario per mandare a memoria i meccanismi di gioco, capire meglio il calcio italiano e le esigenze del Milan rispetto a quelle del torneo belga e del Bruges, completare la transizione da un altro Paese, un’altra lingua, un altro calcio. La spiegazione più pertinente è forse quella degli addetti ai lavori. E riguarda l’aspetto psicologico, che è dettaglio fondamentale. CDK sa bene quali siano le aspettative sul suo conto. Ed è questa l’altra faccia della medaglia: il continuo riferimento alla cifra spesa (35 milioni) più la lunga e tormentata trattativa, sono i macigni nella testa del giovanotto. Probabilmente anche qualche paragone impegnativo (Kakà, un Pallone d’oro) contribuisce a scavare il fossato tra la resa attuale, modesta, del belga e le prodezze messe nel preventivo superficiale. Già perché anche Kakà, pur promosso a pieni voti da Ancelotti e dai sodali (Costacurta, alla fine del primo allenamento, si avvicinò a Carlo e gli disse: “Ma chi è questo?”), impiegò i suoi due-tre mesi per prendersi un posto da titolare fisso nei confronti di Rui Costa, decisivo fino alla sfida svolta a Roma contro la Roma di Capello nel gennaio del 2004. Le fiammate e i gol di Diaz, le prodezze di Leao, la dedizione operaia di Krunic possono da qui a metà novembre colmare le lacune ma da gennaio il tempo per CDK comincia a scadere".
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Franco Ordine dal CorSport in edicola:"Charles De Ketelaere è come una bevanda con le bollicine. Al primo sorso ti inebria, al secondo e terzo cominci a valutarne la qualità. Appena sgabbia dai blocchi di Zaga- bria, il giovane belga sembra promettere una serata da ricordare perché firma un paio di tocchi leggeri entrando nel vivo della manovra rossonera. E invece, col tempo, invece di salire sulla scalinata della sfida, eccolo discendere lenta-mente fino a farsi ammonire a inizio della seconda frazione e a imboccare lo spogliatoio appena Leao mette a segno quella prodigiosa cavalcata con gol finale del 2 a 0. Cosa succede a questo ragazzo? Ecco l’interrogativo col quale Pioli e Maldini tornano dal viaggio in Croazia che consente di avvicinarsi alla possibile qualificazione. Sarà indispensabile arpionare un punto nel prossimo spareggio di inizio novembre con il Salisburgo per rivedere le stelle degli ottavi di finale,otto anni dopo la qualificazione precedente. La spiegazione ufficiale è la seguente: bisogna lasciargli tutto il tempo necessario per mandare a memoria i meccanismi di gioco, capire meglio il calcio italiano e le esigenze del Milan rispetto a quelle del torneo belga e del Bruges, completare la transizione da un altro Paese, un’altra lingua, un altro calcio. La spiegazione più pertinente è forse quella degli addetti ai lavori. E riguarda l’aspetto psicologico, che è dettaglio fondamentale. CDK sa bene quali siano le aspettative sul suo conto. Ed è questa l’altra faccia della medaglia: il continuo riferimento alla cifra spesa (35 milioni) più la lunga e tormentata trattativa, sono i macigni nella testa del giovanotto. Probabilmente anche qualche paragone impegnativo (Kakà, un Pallone d’oro) contribuisce a scavare il fossato tra la resa attuale, modesta, del belga e le prodezze messe nel preventivo superficiale. Già perché anche Kakà, pur promosso a pieni voti da Ancelotti e dai sodali (Costacurta, alla fine del primo allenamento, si avvicinò a Carlo e gli disse: “Ma chi è questo?”), impiegò i suoi due-tre mesi per prendersi un posto da titolare fisso nei confronti di Rui Costa, decisivo fino alla sfida svolta a Roma contro la Roma di Capello nel gennaio del 2004. Le fiammate e i gol di Diaz, le prodezze di Leao, la dedizione operaia di Krunic possono da qui a metà novembre colmare le lacune ma da gennaio il tempo per CDK comincia a scadere".
E' troppo presto per parlare di fallimento.
 

Lineker10

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Franco Ordine dal CorSport in edicola:"Charles De Ketelaere è come una bevanda con le bollicine. Al primo sorso ti inebria, al secondo e terzo cominci a valutarne la qualità. Appena sgabbia dai blocchi di Zaga- bria, il giovane belga sembra promettere una serata da ricordare perché firma un paio di tocchi leggeri entrando nel vivo della manovra rossonera. E invece, col tempo, invece di salire sulla scalinata della sfida, eccolo discendere lenta-mente fino a farsi ammonire a inizio della seconda frazione e a imboccare lo spogliatoio appena Leao mette a segno quella prodigiosa cavalcata con gol finale del 2 a 0. Cosa succede a questo ragazzo? Ecco l’interrogativo col quale Pioli e Maldini tornano dal viaggio in Croazia che consente di avvicinarsi alla possibile qualificazione. Sarà indispensabile arpionare un punto nel prossimo spareggio di inizio novembre con il Salisburgo per rivedere le stelle degli ottavi di finale,otto anni dopo la qualificazione precedente. La spiegazione ufficiale è la seguente: bisogna lasciargli tutto il tempo necessario per mandare a memoria i meccanismi di gioco, capire meglio il calcio italiano e le esigenze del Milan rispetto a quelle del torneo belga e del Bruges, completare la transizione da un altro Paese, un’altra lingua, un altro calcio. La spiegazione più pertinente è forse quella degli addetti ai lavori. E riguarda l’aspetto psicologico, che è dettaglio fondamentale. CDK sa bene quali siano le aspettative sul suo conto. Ed è questa l’altra faccia della medaglia: il continuo riferimento alla cifra spesa (35 milioni) più la lunga e tormentata trattativa, sono i macigni nella testa del giovanotto. Probabilmente anche qualche paragone impegnativo (Kakà, un Pallone d’oro) contribuisce a scavare il fossato tra la resa attuale, modesta, del belga e le prodezze messe nel preventivo superficiale. Già perché anche Kakà, pur promosso a pieni voti da Ancelotti e dai sodali (Costacurta, alla fine del primo allenamento, si avvicinò a Carlo e gli disse: “Ma chi è questo?”), impiegò i suoi due-tre mesi per prendersi un posto da titolare fisso nei confronti di Rui Costa, decisivo fino alla sfida svolta a Roma contro la Roma di Capello nel gennaio del 2004. Le fiammate e i gol di Diaz, le prodezze di Leao, la dedizione operaia di Krunic possono da qui a metà novembre colmare le lacune ma da gennaio il tempo per CDK comincia a scadere".
La madre di tutte le banalità quando le cose non vanno: "si deve svegliare".

Una delle piu grandi e classiche min...ate che ho sentito dire chissa quante volte dalle persone incompetenti.
 

-Lionard-

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La madre di tutte le banalità quando le cose non vanno: "si deve svegliare".

Una delle piu grandi e classiche min...ate che ho sentito dire chissa quante volte dalle persone incompetenti.
Concordo ed aggiungo che il buon Ordine fa pure revisionismo storico. Kakà si prese il posto da titolare praticamente da subito, tanto è vero che in un Milan-Lecce di fine settembre fu preparata la festa d'addio a Rivallo che avendo capito l'antifona aveva chiesto di potersene andare subito (poi lo convinsero a fermarsi fino a gennaio). Non è assolutamente vero che iniziò ad essere il punto di riferimento da Roma-Milan, visto che giocò nella top 11 tutti i big match e le partite di Champions decisive della prima parte.
 

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Classico articolo da giornalista italiano, da campionato italiano , da sistema italiano.

Insomma, grazie macedonia.
 
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Ma cosa diavolo dice e chi è lui per dirlo?
Pioli è un signore, ma fossi in lui, nelle varie conferenze, lo riprenderei.
Queste persone fanno male al calcio.
 
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Nel primo anno molti avrebbero rimandato Tonali al Brescia. Ci vuole calma.
Speriamo segua lo stesso percorso e non invece quello di Paquetà.
 

bmb

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Concordo ed aggiungo che il buon Ordine fa pure revisionismo storico. Kakà si prese il posto da titolare praticamente da subito, tanto è vero che in un Milan-Lecce di fine settembre fu preparata la festa d'addio a Rivallo che avendo capito l'antifona aveva chiesto di potersene andare subito (poi lo convinsero a fermarsi fino a gennaio). Non è assolutamente vero che iniziò ad essere il punto di riferimento da Roma-Milan, visto che giocò nella top 11 tutti i big match e le partite di Champions decisive della prima parte.
Discutibile. Kakà esplode alla seconda di gennaio. Milan Empoli. Tant'è vero che nel big match di Roma Milan, quando dovevano sotterrarci e invece si capì chi ce l'aveva più grosso, il titolare era Rui Costa. E anche prima, si era accomodato più volte in panchina.
 
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