Esatto, è una questione di spreco più che per la temperatura in sè (di cui ognuno ha un limite soggettivo). Spreco intendo, ad esempio, i negozi che d'estate tengono l'aria ad una temperatura siberiana lasciando le porte aperte, negli uffici sentire d'inverno temperature equatoriali o con persone che non spengono l'aria prima di uscire dall'ufficio (le stesse che poi in casa guardano al minimo consumo per non spendere).
Non è questione di quanto costa o quanta energia abbiamo a disposizione, è questione proprio del vivere comune. Lo spreco (che sia energetico, alimentare, dell'acqua) è, a mio parere, un male di tutta la società.