Oltre la tecnica: la forza mentale

corvorossonero

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Giocatore di esperienza e di personalità non è proprio la stessa cosa...Al Milan, per quello che deve fare, manca la personalità...Ad esempio un giocatore che ho sempre visto giocare con personalità è Sensi, e ieri alla prima a San Siro non ha avuto problemi.

Nel Milan di oggi l'unico che mi sembra abbia personalità è Bennacer...e forse Hernandez...

Ma spesso coincidono. Diciamo che è molto più facile avere personalità se sei un giocatore di esperienza, dove per esperienza comunque intendo giocatore che ha giocato a certi livelli internazionali. Il giocatore giovane di personalità è comunque un giocatore incostante e nei momenti difficili può anche subire il contraccolpo psicologico. Sensi ha avuto personalità è vero, bisogna anche vedere se l'avrà quando l'Inter sarà in difficoltà.
 
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Giocatore di esperienza e di personalità non è proprio la stessa cosa...Al Milan, per quello che deve fare, manca la personalità...Ad esempio un giocatore che ho sempre visto giocare con personalità è Sensi, e ieri alla prima a San Siro non ha avuto problemi.

Nel Milan di oggi l'unico che mi sembra abbia personalità è Bennacer...e forse Hernandez...

Parlavo d' altro, col bene che posso volere a Bennacer ed Hernandez, non è quello che intendo per avere le palle.

Possono pure averle per carità, ma di esperienza ne hanno poco comunque, quella non la compri.

Forse Hernandez provenendo dal Real puo' avere quella sicumera in piu, ma sempre ragazzini sono.
 
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Tutto giusto, Pazzo.

L’errore, il tuo errore, è a monte, non a valle.

Hai fatto un ragionamento incentrato sul punto di vista sportivo, quando per chi gestisce attualmente il Milan siffatto punto di vista non è nemmeno un brusio di fondo.

Lo vediamo dal mercato fatto SOLO di scommesse. Ma non si scommette per vincere, questo mi sembra chiaro, si scommette per generare un guadagno e sistemare i conti. È una scelta logica? Sicuramente si, ma non è una scelta sportiva.

Per la stessa ragione noi i prestiti che tanto aiutarono l’Inter a ritornare in Champions non li vogliamo nemmeno ipotizzare: perché non sono i risultati sul campo l’obiettivo, quelli se arrivano bene, se non arrivano amen.

Quelli si, ma pure Atalanta e Lazio vivono di scommesse, ma non chiamandosi Milan quelle scommesse vivono un atmosfera totalmente diversa dalla nostra, il che LI FA RENDERE.

Senza contare che Lazio e Atalanta hanno giocatori che danno personalità alla squadra: Masiello, Gomez, Freuler, Zapata, Acerbi, Immobile, Savic, Lulic, Parolo, tutta gente che non sarà fenomenale, ma sono uomini fatti e finiti.
 

A.C Milan 1899

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Quelli si, ma pure Atalanta e Lazio vivono di scommesse, ma non chiamandosi Milan quelle scommesse vivono un atmosfera totalmente diversa dalla nostra, il che LI FA RENDERE.

Senza contare che Lazio e Atalanta hanno giocatori che danno personalità alla squadra: Masiello, Gomez, Freuler, Zapata, Acerbi, Immobile, Savic, Lulic, Parolo, tutta gente che non sarà fenomenale, ma sono uomini fatti e finiti.

Ma è normale che siano in una atmosfera diversa, perché come hai detto Lazio e Atalanta sono in una dimensione diversa, la loro dimensione “naturale”.

Il Milan invece non lo è, come diceva [MENTION=3577]Lineker10[/MENTION] in un altro topic abbiamo tutte le caratteristiche del top club (cosa inevitabile visti i successi recenti che tutti i tifosi, quindicenni a parte, hanno ancora negli occhi) ma abbiamo i mezzi di una provinciale (grazie, Mister Singer).

Io parlo di tutti i contesti, che siano il Barcellona o l'Empoli. Funziona sempre allo stesso modo.

L'unica differenza vera è che un grande club si muove su giocatori che hanno già conoscenze radicate, ai quali insegnare calcio è complicato perchè hanno meno flessibilità e più ego. Tuttavia se la società è forte pure nei grandi club le cose si possono cambiare e un bravo allenatore può dare la sua impronta.
In provincia il discorso è diverso, si lavora con giocatori più plasmabili e umili, che sono pronti a rivedere le proprie idee perchè alla fine quello che vogliono è guadagnarsi un contratto per giocare e guadagnare di più.
Ma il principio di fondo è sempre lo stesso, cambiano solo i parametri: il successo dipende da scelte della società e sono a monte, sono scelte di pianificazione e di uomini. L'allenatore viene a valle e incide per il poco che può incidere.
Sono componenti che però devono legare in modo coerente, nel senso che le idee dell'allenatore devono sposarsi con le caratteristiche dei giocatori a disposizione.

Noi siamo un ibrido pericoloso, come dico tante volte siamo il peggior posto per un allenatore. Perchè l'ambiente ha tutte le caratteristiche del top club, tutte, a cominciare dalle pressione e aspettative per finire coi problemi gestionali/contrattuali dei giocatori, mentre i mezzo sono del club medio, tipo Torino o Fiorentina, basta vedere i profili di giocatori che prendiamo. Siamo una situazione ibrida che come conseguenza crocifigge allenatori ad un ritmo vertiginoso, alla fine è la cosa più facile rifarsela con l'allenatore no?



È una situazione “contronatura” che è normale generi una atmosfera insalubre.

Per tornare al tuo paragone con Lazio e Atalanta, il Milan attuale è (proporzionalmente, visti i successi e il blasone) come una ipotetica Lazio finita in B da un lustro che non riesce a risalire.

Se la Lazio fosse in quella situazione (che proporzionalmente per loro sarebbe paragonabile alla nostra attuale) l’atmosfera da loro sarebbe ugualmente insalubre, perché l’essere in B o lo stare in A lottando per la salvezza non rappresenta la dimensione “naturale” della Lazio.

Spero di essermi spiegato. :)
 

Goro

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Ma è normale che siano in una atmosfera diversa, perché come hai detto Lazio e Atalanta sono in una dimensione diversa, la loro dimensione “naturale”.

Il Milan invece non lo è, come diceva [MENTION=3577]Lineker10[/MENTION] in un altro topic abbiamo tutte le caratteristiche del top club (cosa inevitabile visti i successi recenti che tutti i tifosi, quindicenni a parte, hanno ancora negli occhi) ma abbiamo i mezzi di una provinciale (grazie, Mister Singer).





È una situazione “contronatura” che è normale generi una atmosfera insalubre.

Per tornare al tuo paragone con Lazio e Atalanta, il Milan attuale è (proporzionalmente, visti i successi e il blasone) come una ipotetica Lazio finita in B da un lustro che non riesce a risalire.

Se la Lazio fosse in quella situazione (che proporzionalmente per loro sarebbe paragonabile alla nostra attuale) l’atmosfera da loro sarebbe ugualmente insalubre, perché l’essere in B o lo stare in A lottando per la salvezza non rappresenta la dimensione “naturale” della Lazio.

Spero di essermi spiegato. :)

E' questo che fa rabbia, il potenziale che ha il Milan resta incredibile ma viene dilapidato da diversi anni per interessi personali di vari attori. Una Ferrari tenuta su strada a 30 all'ora mentre gli altri ci sorpassano. Non c'è casualità in questo.
 

A.C Milan 1899

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E' questo che fa rabbia, il potenziale che ha il Milan resta incredibile ma viene dilapidato da diversi anni per interessi personali di vari attori. Una Ferrari tenuta su strada a 30 all'ora mentre gli altri ci sorpassano. Non c'è casualità in questo.

Certo che non c’è. :)

Mi autoquoto da un altro topic

Elliott controlla il 9% di Telecom Italia.

Elliott è in guerra con Vivendi per avere il controllo della stessa.

Elliott ha “comprato protezione” da una famosa banca americana su Telecom.

Vivendi tentava la scalata di Fininvest.

Uno sconosciuto testa di legno cinese compra una società da Fininvest, parzialmente grazie al credito di Elliott, sotto advisory della banca americana di cui sopra, cioè la N M Rothschild & Sons Limited, di proprietà della famiglia ebrea tedesca Rothschild (che caso, giudei come lo strozzino che ha escusso il pegno l’estate scorsa ed ora tiene il Milan per i testicoli).

Il vicepresidente di quella banca, è l'attuale “””””””””presidente”””””””””” del Milan, il quale “”””””presidente”””””” è uno dei tanti fidi cani slinguazzanti e scodinzolanti di Belluccone.

È sempre la medesima feccia che ci tiene la testa nella tazza del cesso da sette anni. E lo ringraziate pure.

Sindrome di Stoccolma, perhaps.

In questo vile e vomitevole intreccio la “casualità” non trova posto.
 
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Come forse qualcuno sa, sono sempre contro l' acquisti di "campioni" prossimi al pensionamento, per tante ragioni.

Ma ieri, guardando l' Inter, facevo una valutazione sull' aspetto mentale della nostra squadra vs la loro.

Il nostro 11 ipotetico ad oggi è: Donnarumma, Calabria, Musacchio, Romagnoli, Theo, Bennacer, Paquetà, Kessie, Suso, Piatek, Leao (Correa)

In ogni squadra che combini qualcosa, ci vuole qualcuno con carisma, qualcuno con le palle, qualcuno che dia una sorta di sicurezza agli altri: Beh, noi non ne abbiamo mezzo, non sto esagerando, non ne abbiamo VERAMENTE MEZZO, sono tutti ragazzetti o troppo giovani, o troppo freddi, o troppo smidollati.

Nessuno con nemmeno un briciolo di leadership o personalità a cui anche gli altri si potrebbero affidare nei momenti difficili.

Secondo me, questa caratteristica l' anno scorso, per quanto possibile era stata compensata da Gattuso, che potrà essere incapace, ma su certe cose non ci si poteva certo lamentare (parlo del gruppo)

L' Inter ieri aveva tanti giocatori di pesonalità: Handanovic, De Vrij, Skriniar, Brozovic, Vecino, Candreva, Lukaku.

E senza dubbio anche Conte in panchina.

Secondo me, questo aspetto sottovalutatissimo è invece di fondamentale importanza.

Continuiamo a parlare di schemi, giocatori, ruoli, buchi... ma senza mezzo giocatore con i colioni al posto giusto non si va mai da nessuna parte.

Aggiungici godin e, a quanto pare , sanchez all'inter.
Sempre detto che al nostro mercato mancano due campioni e per campioni intendo giocatori fatti, forti, pronti, carismatici, con esperienza.
Stiamo allestendo l'under 23 e non va bene.
Intanto mi sento dire che non servono i campioni ma i giocatori funzionali e vabbè....
Poi appena la palla scotta, appena la partita si fa difficile tutti si nascondono e se la fanno addosso.
Boban quando era a sky ci faceva le pulci al mercato, ora si è adattato pure lui al sistema del perfetto commercialista.
 
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Infatti mi riferisco al discorso "internazionale". La Liga non mi interessa. Sono andato a controllare, 37 partite, con un minutaggio ridicolo. 1500 minuti. Vedrai che diranno che è il profilo di esperienza quando di esperienza internazionale mi pare veramente poca roba.

Correa é sicuramente, a prescindere da tutto il resto, un giocatore importante.
Che abbia l'esperienza e anche, se mi consenti, la malizia, solo una cosa può farmelo pensare: il fatto che sia stato allenato da Simeone.
Poi, a me personalmente, incuriosisce vederlo giocatore in un ruolo certamente piú consono a quelle che sono le sue caratteristiche.
Col mercato che abbiamo fatto avrei preso Godin a 0, visto che andiamo in giro con Musacchio titolare.
 

Djici

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Come forse qualcuno sa, sono sempre contro l' acquisti di "campioni" prossimi al pensionamento, per tante ragioni.

Ma ieri, guardando l' Inter, facevo una valutazione sull' aspetto mentale della nostra squadra vs la loro.

Il nostro 11 ipotetico ad oggi è: Donnarumma, Calabria, Musacchio, Romagnoli, Theo, Bennacer, Paquetà, Kessie, Suso, Piatek, Leao (Correa)

In ogni squadra che combini qualcosa, ci vuole qualcuno con carisma, qualcuno con le palle, qualcuno che dia una sorta di sicurezza agli altri: Beh, noi non ne abbiamo mezzo, non sto esagerando, non ne abbiamo VERAMENTE MEZZO, sono tutti ragazzetti o troppo giovani, o troppo freddi, o troppo smidollati.

Nessuno con nemmeno un briciolo di leadership o personalità a cui anche gli altri si potrebbero affidare nei momenti difficili.

Secondo me, questa caratteristica l' anno scorso, per quanto possibile era stata compensata da Gattuso, che potrà essere incapace, ma su certe cose non ci si poteva certo lamentare (parlo del gruppo)

L' Inter ieri aveva tanti giocatori di pesonalità: Handanovic, De Vrij, Skriniar, Brozovic, Vecino, Candreva, Lukaku.

E senza dubbio anche Conte in panchina.

Secondo me, questo aspetto sottovalutatissimo è invece di fondamentale importanza.

Continuiamo a parlare di schemi, giocatori, ruoli, buchi... ma senza mezzo giocatore con i colioni al posto giusto non si va mai da nessuna parte.

Hai ragione su l'esperienza e il carisma. Questo e certo.

Ma io direi pure che "oltre la tecnica, bisogna pure fare la differenza fisicamente".
Quindi un giocatore da Milan (non dico da Milan che vinceva tutto, ma solo un giocatore che ci dovrebbe fare arrivare tranquillamente quarto) non solo dovrebbe avere una tecnica sopra la media (e qui gia c'e solo da piangere), ma dovrebbe ANCHE avere caratteristiche FISICHE sopra la media... che sia di forza o di velocita, di centimetri per il gioco aereo.

L'avversario deve essere devastato. Non solo tecnicamente, ma pure fisicamente.

E ovviamente a tutto questo non deve mancare la forza mentale in almeno un paio di elementi...
 

varvez

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Se avete la possibilità di vedere il documentario sul BVB di Amazon ascoltate le parole di Favre, il quale parla proprio di qualità tecnica abbinata alla corsa, corsa per rientrare, fisico per sovrastare. Molto interessante.
 
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