Nuovo San Siro: c'è ottimismo. Si accelera. Sesto non tramonta.

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A parte i posti a sedere, meritiamo uno stadio imponente.
Ma figurati. Faranno una cosa minimal in nome della sostenibilità ambientale(e non).
Se andassimo a Sesto, poi, dovrebbe essere anche coerente con gli altri progetti già approvati.
Sul lato estetico non ho grandissime aspettative(in realtà non ho grandissime aspettative sul fatto che si faccia, ma vabbè…). Mi accontento che lo si faccia e che sia tale da consentire un’esperienza confortevole a noi tifosi.
 

Clarenzio

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Parlavano degli ultimi 27 anni, i problemi col terzo anello sono relativamente recenti.
Quella della B con lo stadio pieno, guardando i dati dell’affluenza, mi sembra una po’ leggenda metropolitana.

A ogni modo, anche io vorrei lo stadio gigante, eh. Ma quello dalla capienza non sarà un parametro che, per quanto mi riguarda, userò per valutare il nuovo (al momento molto eventuale) stadio
Parliamo di 30 anni fa: andavo spesso a vedere il Milan di Capello dal 3° anello, perchè gli altri posti erano tutti occupati.
Quando si vince sicuramente è più facile riempirlo, ma pensare ad uno stadio sotto i 65k è folle. Il Milan anche nei momenti bui ha sempre attirato tifosi per blasone e storia.

Come tradizione calcistica dobbiamo guardare la Spagna dove Madrid e Barcellona hanno rispettivamente 80k e 100k posti
 

admin

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Come riportato dalla GDS in edicola, c'è ottimismo riguardo il nuovo San Siro dopo il vertice con il Sindaco Sala. Ora si può accelerare.

Vertice con il sindaco Sala: gli incontri pubblici con la città al via a settembre e dibattito chiuso entro ottobre. Per le due società conta soltanto essere veloci: nel 2022 s’è perso troppo tempo. L’obiettivo resta
iniziare i lavori nel 2023 completati nel 2027, ma non ci devono essere più intoppi. San Siro, quindi, resta ancora la prima scelta per il futuro delle due milanesi. C’è fiducia. Basta però che si faccia in fretta, molto più in fretta rispetto a quanto si è andati nell’ultimo periodo. Anche se Sesto San Giovanni non può ancora tramontare definitivamente, non solo per quanto riguarda la sponda dei campioni d’Italia. I ricorsi al Tar e la raccolta firme per un eventuale referendum sono infatti spauracchi che non lasciano tranquilli il Milan, che ieri dopo l’incontro con il Comune ha fatto capire che tutto è ancora apertissimo. Ma anche l’Inter sta molto attenta. Negli ultimi mesi i rossoneri hanno spinto sulla possibilità di abbandonare l’idea dello stadio condiviso, presentata al Comune di Milano quasi tre anni fa (il 10 luglio 2019). Semplice pressione sulla politica? No. Piuttosto vera volontà di accelerare in concomitanza con il cambio di proprietà. Ecco perché Gerry Cardinale, futuro numero 1 del club rossonero, è andato subito a vedere la zona di Sesto San Giovanni dove costruire lo stadio sarebbe molto più semplice. L’Inter è rimasta invece più in secondo piano: l’eventualità di un Milan solitario è sempre stata considerata molto difficile ai piani alti del club di viale della Liberazone. Entrambe però vogliono accelerare

TS: Sala ieri ha rassicurato Milan e Inter sui tempi per lo stadio. L'Inter resta ferma sull'idea di non emigrare, il Milan però dubita della promessa di Sala e guarda sempre a Sesto. Cardinale e Zhang si incontreranno a settembre.

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