A mio avviso per raggiungere un traguardo, nello sport come nella vita, devi essere esigente. Devi pretendere ed ambire al meglio.
L'anno scorso abbiamo vinto perché tutti nella squadra sono stati i primi ad essere esigenti con sé stessi, a darsi come obiettivo quello di vincere, di smentire tutti.
Ma alla lunga questi obiettivi, questa voglia di primeggiare, deve essere la società e la proprietà a darli. So che tutti vorremmo che i giocatori, da professionisti, si motivino e diano il meglio di sé sempre, ma occorre che sia la società a fissa gli obiettivi, a pretendere certi traguardi, in una parola ad essere esigente.
La nostra proprietà fa l'opposto, pone obiettivi minimi (4° posto), non sfidanti, ed i giocatori dopo un po' si siedono, non sono stupidi e le cose le notano.
L'assenza di ieri di Cardinale è drammatica da un punto di vista comunicativo interno: prima finale della sua gestione, non si fa vedere. Che segnale dai? Che la vittoria non era importante. Stessa cosa il mercato estivo di quest'anno: abbiamo preso tanti 2002, un 2001 sul quale abbiamo messo quasi tutte le nostre fiches, che segnale dai? Che vincere subito non è fondamentale, c'è tempo.
Queste cose i giocatori, lo staff, l'ambiente in generale, interno ed esterno, le notano, le sentono, e si adeguano.
Ripeto, l'anno scorso sono stati loro stessi ad essere esigenti, ma serva che lo sia anche società e proprietà, e quest'ultima non lo è.
Non credo che faranno nulla sul mercato proprio perché non sono esigenti, si accontentano.