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Alessandro Nesta, intervistato da Umbria24, ha parlato, tra le altre, anche del Milan, di Gattuso e di Maldini. Ecco le dichiarazioni dell'attuale allenatore del Perugia:"Io non vengo considerato una bandiera (addio alla Lazio nel 2002) a differenza di Totti e Maldini? Non credo nelle bandiere. Piuttosto si dovrebbe vedere quale trattamento viene riservato ai giocatori dalle società, se vengono garantiti stipendi alti e, allo stesso tempo, palcoscenici importanti. E’ facile fare la bandiera al Real Madrid, in squadre minori è più difficile. Poi ci sono quelli che hanno avuto offerte convincenti e sono rimasti per attaccamento come Francesco e Paolo. Che, comunque, stava al Milan. Il significato della maglia numero 13? Nessuno. L'ho presa per caso. Ero giovane e nessuno la voleva. L'ho presa io che ero l'ultimo. Caldara non ha preso la "mia" 13 perchè ce l'aveva già Romagnoli? Facciamo moda. Gattuso? Quando smetti di giocare si azzera tutto. Rino ha dimostrato di meritarsi quel posto dopo aver fatto la gavetta al Palermo e al Pisa. L’opportunità arriva ma bisogna farsi trovare pronti sennò ti mandano via. Se un calciatore rimane dell’idea che essere stato un buon giocatore sia sufficiente per allenare ha perso in partenza. Non bastano le partite disputate in Serie A perché allenare è proprio un altro lavoro. Il tecnico moderno deve studiare, deve osservare, si deve aggiornare. Seconda e terza in Serie A? Inter e Milan. Il Napoli è a un bivio, continuare a rimanere lassù oppure…".