Io penso che l'NBA sia veramente brava e fortunata.
Innazitutto brava, perchè ha avuto la capacità di darsi delle regole che permettono a tutti di guadagnare e a tutti quelli capaci di competere, tutti possono sognare il loro turno e l'equilibrio è sempre sottile. Brava perchè ha saputo darsi un regolamento tecnico che, per quanto non sempre mi faccia impazzire, premia le individualità più della squadra e questo ha permesso il continuo fiorire di campioni su campioni.
C'era la preoccupazione che dopo Bird e Magic sarebbe stato l'oblio, ma dopo è venuto MJ, e dopo MJ, Kobe e Shaq e dopo Kobe e Shaq è arrivato Lebron James e le rivalità con la più grande squadra di tutti i tempi i Warriors di Curry, Durant.Thompson. Iguodala e Green.
E adesso? LBJ va per i 36... come facciamo?
Ed ecco pronta, servita sul piatto nascere la rivalità ideale:
1) un ragazzo nero, apolide con i genitori di Lagos (Nigeria) nato ad Atene e cresciuto nel quartiere di Sepolia, cresciuto venendo orologi ai turisti in strada per mangiare. Un ragazzo modesto, ma con una determinazione senza pari, uno che si butta giù (perchè rialzati) dal parquet durante una ininfluentissima gara di restart sul +20 per recuperare una palla. Un angelo nero dalla feroce determinazione.
2) Un ragazzo bianco nato a Lubiana in una nazione che in USA neanche sanno dove sia, figlio di un serbo e di una ballerina slovena, con un fisico che lo fa credere goffo e lento, ma che domina le partite come nessuno ha mai fatto prima.
Il mondo del basket NBA, molto legato nelle origini di tanti giocatori ai difficili sobborghi abitati per lo più da ispanici e gente povera di colore, abituata a lottare in strada per ogni cosa che hanno ottenuta è attonito di fronte a questo "slavo" pacioccone, questo "bitch ass white boy" per usare le parole di Montrezl Harrel dopo gara 3 che li prende regolarmente a pedate nel sedere.
Un greco di colore, uno slavo, l'intera fucina americana che cerca di contrastarli... Prendete i popcorn perchè qui ci si diverte sul serio.