Prossimamente, nominerei Draghi Ministro Plenipotenziario per i negoziati con la UE.
Unico capace di fare valere gli interessi nazionali.
A Calderoli i teteski gli mettono 2 fette di salame sugli occhi ed uno stinco di maiale in bocca e se lo inkulano.
Ah, no. Correzione. Non c'è Calderoli ma Fitto.
Stessa inutilità.
Serve Draghi.
Prima del presidenzialismo riformerei le autonomie locali.
Regioni autonome solo se lo sono di fatto finanziariamente. Altrimenti commissariare tutto.
Oppure facciamo l'esperimento che una regione del nord viene gemellata con una del sud di cui deve curare l'amministrazione.
Ultima chiamata per la soluzione della questione meridionale.
Scritto da un separatista della feccia nordista.
L’autonomia regionale va abolita, e con essa le regioni stesse, che non hanno senso di esistere e sono mera ruberia.
Come ente locale vanno bene le province, gestite dal Comune Capoluogo, e senza alcuna valenza politica, ma puramente amministrativa.
Il resto va di nuovo rimesso nelle mani dello Stato, UNICO rappresentante della Nazione e dei servizi essenziali che essa necessita, dall’istruzione (scandaloso che una stessa facoltà universitaria abbia programmi diversi a seconda dell’ateneo) alla sanità.
A mio parere non siamo un Paese realmente riformabile. Puoi mettere nero su bianco le migliori riforme della storia dell’umanità, ma poi il concreto funzionamento è necessariamente affidato alle stesse persone che ci sono sempre state(stesse persone nel senso di “con la stessa mentalità”).
E buonanotte ai suonatori.
Nessuna democrazia partitica è riformabile.
È il paradosso stesso insito nel sistema partitocratico.
Nel momento in cui le decisioni vengono prese sulla base di compromessi legati al pluralismo di pensiero politico, è del tutto normale che non otterrai mai nulla di incisivo, perché mancherebbero i punti di contatto tra le diverse visioni.
Un liberista non potrebbe mai fare una riforma economica con l’appoggio di un socialista, e viceversa.