Non sapevo come descriverlo e il tuo post mi è venuto in aiuto...

E' sicuramente un "filmone", le scene di battaglia sono molto belle e sinceramente sulla ricostruzione di tutta la sua storia non saprei cosa è stato omesso delle parti più importanti ma la sensazione che mancasse qualcosa è stata palese forse proprio per i tagli di cui si parla.
Se dovessi riassumere mi è parso quasi più un film su quella zocc... di Giuseppina che la storia del vero protagonista indicato dal titolo...
Anzitutto grazie. Sono state tagliate tantissime cose, d'altronde probabilmente l'idea di fare un film che abbracci l'intera carriera di un uomo che ha avuto una vita così densa di avvenimenti è già difettosa in partenza. Detto questo però, almeno dal mio punto di vista, è incredibile come abbiano scelto di saltare di netto alcuni avvenimenti determinanti nella costruzione del mito dì Napoleone, per poi dare una marea di spazio ad altre cose decisamente meno importanti ( a mio parere). Inspiegabile, ad esempio, che la campagna d'Italia sia stata liquidata con una mezza frase, quando si tratta del momento in cui nasce la leggenda del "Piccolo Caporale", del generale geniale che si mette alla testa dei suoi uomini e sbaraglia nemici nettamente superiori per numero e armamento. Neppure un cenno al Napoleone instancabile legislatore, la cui eredità è almeno pari a quella del condottiero. Poi, aggiungo. Nelle miriade di avvenimenti che hanno caratterizzato la sua vita, a mio parere uno riesce a ergersi una spanna sugli altri: il rientro dall'Isola D'Elba con un manipolo di uomini e il clamoroso cammino verso Parigi, quando tutte le armate mandate dal Re per fermarlo, anziché aprire il fuoco, alla vista del loro vecchio imperatore si lanciarono ad abbracciarlo in lacrime. Questo episodio, passato alla storia come il "Volo dell'Aquila", ricchissimo di aneddoti fantastici (ne cito solo uno, all'ennesimo incontro con un'armata del Re che anziché combatterlo si unì a lui, Napoleone scrisse una lettera al sovrano Luigi XVIII :"amico mio, non c'è bisogno che mandi altri soldati, ne ho già abbastanza"), è stato tratteggiato in modo desolante, senza pathos, senza epica, senza cuore. Per fare un confronto, ti basti vedere come è stato rappresentato invece in un buon film (e nulla più secondo me) del 1970, Waterloo di Sergej Bondarčuk.