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l rapporto tra Donald Trump ed Elon Musk sembra essere giunto a un punto di rottura definitiva. Da alleati strategici e spesso allineati, i due oggi si scambiano accuse e delusioni. La scintilla si è accesa dopo le critiche di Musk al disegno di legge su tagli e spesa proposto dal presidente, spingendo Trump a rompere il silenzio con parole che suonano come un addio. Su X, Musk ha rincarato la dose definendo Trump un "ingrato" e sostenendo di avergli fatto vincere le elezioni.
"Non so se avremo più una grande relazione". Con questa frase, pronunciata alla Casa Bianca accanto al cancelliere tedesco Merz, Trump ha di fatto messo fine al rapporto con Musk. Ha accusato l'imprenditore di essersi "offeso" per la cancellazione degli incentivi alle auto elettriche, ricordando anche il suo rifiuto a un candidato di Musk per la NASA. L'ex presidente si è detto "molto deluso" dall'uscita di Musk dal DOGE – il dipartimento per l’efficienza governativa – aggiungendo che "stava facendo un buon lavoro, sono sicuro che questo posto gli manchi".
Musk, dal canto suo, non ha tardato a replicare. Sui social ha liquidato la vicenda con un laconico "chi se ne importa" e ha smentito le parole di Trump, affermando: "Questa legge non mi era mai stata mostrata prima". In precedenza, l'imprenditore aveva definito la riforma fiscale "un disgustoso abominio", riprendendo ironicamente un vecchio tweet del 2012 di Trump sui deficit pubblici. Una rottura netta, ben lontana dal tono istituzionale di pochi giorni fa, quando il presidente aveva consegnato a Musk una chiave simbolica della Casa Bianca e ne aveva lodato pubblicamente il lavoro.
"Non so se avremo più una grande relazione". Con questa frase, pronunciata alla Casa Bianca accanto al cancelliere tedesco Merz, Trump ha di fatto messo fine al rapporto con Musk. Ha accusato l'imprenditore di essersi "offeso" per la cancellazione degli incentivi alle auto elettriche, ricordando anche il suo rifiuto a un candidato di Musk per la NASA. L'ex presidente si è detto "molto deluso" dall'uscita di Musk dal DOGE – il dipartimento per l’efficienza governativa – aggiungendo che "stava facendo un buon lavoro, sono sicuro che questo posto gli manchi".
Musk, dal canto suo, non ha tardato a replicare. Sui social ha liquidato la vicenda con un laconico "chi se ne importa" e ha smentito le parole di Trump, affermando: "Questa legge non mi era mai stata mostrata prima". In precedenza, l'imprenditore aveva definito la riforma fiscale "un disgustoso abominio", riprendendo ironicamente un vecchio tweet del 2012 di Trump sui deficit pubblici. Una rottura netta, ben lontana dal tono istituzionale di pochi giorni fa, quando il presidente aveva consegnato a Musk una chiave simbolica della Casa Bianca e ne aveva lodato pubblicamente il lavoro.