Montella:"Sono dispiaciuto. Stavamo crescendo".

Casnop

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Penso una cosa: se pensiamo di andare dove ci porta Suso nel tridente, non andiamo da nessuna parte come già successo d'altronde in questi mesi e l'anno scorso.

E' un giocatore che a me piace tantissimo, sia chiaro, ma non è assolutamente un trascinatore ed un giocatore attorno a cui costruire il Milan che vuole tornare a vincere.

Interpreta il ruolo in modo monodimensionale, fatica un sacco a variare ritmo, riceve solo in situazione statica, non va mai senza palla o oltre la linea, non ha la rifinitura filtrante creativa venendo dentro al campo, contribuisce troppo poco in fase difendente.

Tu vuoi guarire un mal di pancia da stress con l'aspirina, ma è lo stress che va curato. Ovvero tu vuoi mettere nelle condizioni ideali Suso perché è l'unico che fa accendere qualcosa là davanti (d'accordissimo), ma se vogliamo ambire a qualcosa di diverso ed importante noi dobbiamo proprio uscire da questo equivoco di essere Suso-dipendenti e trovare ben altre alternative a "palla allo spagnolo e cross" che ci porterà solo dove ci ha sempre portato, ovvero al settimo posto.

Ecco perché secondo me le strade sono sia quelle di dare un senso alla squadra ed agli altri giocatori offensivi a prescindere da Suso (ed il 442 di ieri era il percorso giusto a mio parere), sia dare un senso più completo e vario al ragazzo stesso insegnandogli finalmente (non è troppo tardi) a giocare anche in modo diverso e se serve anche ripiegare in difesa o lavorare sui sessanta metri invece che nell'attico sull'esterno destro nei soliti 10 metri.

Perché no? L'ha fatto Rooney per anni, lo fa Suarez, lo fa Cavani, lo fa Mandzukic, lo fa Callejon, lo fa Benzema, lo fa Kane, lo fa Diego Costa, perché non può farlo Suso?
Condivisibile. La possibile evoluzione tattica di questo Milan passa attraverso il collo di bottiglia di una modifica delle mansioni tattiche di Suso, e di un loro rapporto efficiente con il resto della squadra. Diversamente, quel collo rischia di diventare una strozzatura alle possibilità e varietà che devono richiedersi al gioco d'attacco. È dimostrato che, in questo contesto, un calo di prestazioni del giocatore determina un calo complessivo di qualità della manovra, e questo unilateralismo non è utile né conveniente, perché semplifica il problema tattico dei nostri avversari. Sto cercando di chiedermi come possa questo Suso convivere con il sistema di gioco di un Antonio Conte, ove è richiesta coralità e partecipazione dinamica alla manovra di tutti i giocatori con propensioni offensive, dagli esterni, alle mezzali, ai trequarti (basti vedere il tipo di movimento che al Chelsea compiono giocatori pregiati non meno di Suso, come Fabregas ed Hazard), e non trovo francamente risposte convincenti. Suso è ottimo, lo vogliamo diverso, perché da questa diversità può assurgere a livelli di grandezza. :)
 

FiglioDelDioOdino

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[MENTION=2674]Edric[/MENTION]
Dubbio assolutamente lecito, non abbiamo la controprova, però il dato è che qualcosa di diverso si era visto ed un allenatore coscienzioso avrebbe tratto le conseguenze anche nel caso fosse arrivato a quel modulo in modo fortuito.

Per altro bastava mettere Borini al posto di Bonaventura fin da Benevento e più o meno la continuità era assicurata. Però, come giustamente dici, non sapremo mai che evoluzione ci sarebbe stata.



Cosa che è successa ieri contro il Crotone. :) E Dybala è evoluto nel suo gioco proprio muovendosi su tutto il fronte con libertà di scegliere dove posizionarsi, cosa che l'ha fatto diventare un potenziale fuoriclasse da giocatore di alto livello qual'era proprio come Suso.

Io credo che lo spagnolo per crescere debba a sua volta uscire da questa collocazione monodimensionale per cui può rendere solo in 10 metri di campo sull'esterno destro e fare più o meno la stessa giocata senza attaccare l'area. Se resta questo, resterà sempre un mezzo campione e non farà mai lo step decisivo.

In questo senso la partita di ieri poteva essere una palingenesi per un nuovo percorso più totale, di giocatore più vario e completo, con una dimensione anche 20 metri indietro che per altro non gli ha negato di fare a mio parere una buonissima partita con molti spunti validi.

Quello che ha sofferto nel dettaglio del 442 di ieri è stata l'assenza di un terzino destro che sovrapponesse e gli portasse via un uomo, visto che Zapata ha giocato bene ma ovviamente non ha nel DNA l'idea di andare e buttarsi in avanti come un Conti o persino un semplice D'Ambrosio che secondo me è il segreto del rendimento positivo di Candreva all'Inter.

Suso, infatti, contro il Torino non ha fatto un lavoro tanto diverso da quello che faceva l'anno scorso nel 4-3-3: dietro aveva Zapata, e come mezz'ala di aiuto Kessie.
 
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