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Intervista esclusiva della Gazzetta dello Sport in edicola oggi, 9 marzo 2017, a Vincenzo Montella. Ecco le parole del tecnico rossonero:"Non ci sottovalutano più, ma che siano quasi imbattibili lo dice il campionato. Sarà una partita chiave: decideranno approccio, interpretazione e agonismo che, da parte nostra, dovranno essere sopra la media. Contro la Juve abbiamo vissuto i due momenti più belli della stagione: la vittoria di Doha e quella dell’andata.Stavolta il risultato servirà ancora di più per la classifica. Se allenerei in futuro la Juve? Perchè no? Un professionista non deve precludersi niente. Magari allenare la Lazio sarebbe più complicato... Un lungo ciclo al Milan? Mi piacerebbe. L'importante è avere la possibilità di crescere insieme. Vorrei aiutare la squadra a migliorare e vincere ancora, tutto dipende dalla condivisione degli obiettivi e dal sapersi rinnovare. Non è questione di restare un anno, tre, cinque, dieci e nemmeno di cicli da aprire o chiudere. Tutta teoria: se c’è comunione d’intenti puoi ripartire dallo stesso posto. Alla Fiorentina avevo un contratto, io e la mia famiglia stavamo benissimo eppure sentii che era il momento di fermarsi. Stagione positiva solo se entreremo in Europa? No, è troppo riduttivo. Per il mio giudizio, la stagione è già positiva. Sono contento della crescita e dell'atteggiamento della squadra. Champions obiettivo da cancellare? Recuperare posizioni è difficile ma bisogna sempre avere ambizione. Se rinnoverò col Milan cinese? Dipende dalla società. La domanda non mi è stata ancora fatta. Se me la facessero, risponderei cercando di capire gli obiettivi, quello che vogliono da me e la valutazione che danno alla rosa. E se restasse Berlusconi? Credo che mi stimi. E lo ringrazierò sempre per avermi fatto allenare la squadra di cui sono tifoso. Ascolto i suoi suggerimenti anche se a volte non siamo d'accordo. Lui vorrebbe Suso seconda punta e De Sciglio centrale. Ma quasi sempre abbiamo pensieri simili. Io mi rapporto tutti i giorni con Galliani. Un grande dirigente del quale nessun allenatore si è mai lamentato. L'ultima telefonata di Berlusconi? Prima mi chiamava più spesso, ora di meno. Ma il mio rispetto è lo stesso. Sogno Fabregas con i cinesi? Tecnicamente è fortissimo. Ma se io avessi 150 milioni ricomprerei i miei, a cui devo tutto. Ognuno è stato utile a modo suo. Per me sono loro i migliori del mondo. Con Berlusconi avanti con il progetto del Milan italiano? Penso che si possano fare buone cose anche senza un grande budget, prendendo giocatori adeguati e funzionali. Che titolo scelto per la vicenda del closing? Opening. Ma qui funziona tutto, quindi non ci sono alibi. C'è la grande organizzazione che ho sempre immaginato. La cosa più critica è stata ricostruire la convinzione dei giocatori, anche se Mihajlovic ha fatto un buonissimo lavoro. Se fosse rimasto avrei allenato il Milan in Europa. Il confronto con l'Inter? Loro hanno fatto grandi investimenti. Arrivare anche un punto sopra loro mi farebbe piacere. Mi auguro che il derby riguardi zone più alte della classifica. Con i giocatori sono sempre trasparente. Mai ipocrita o falso. Qualche bugia bianca, senza inganno, ogni tanto ci può stare. Bacca? Quando è uscito arrabbiato ce l'aveva quasi sempre con se stesso. Le cene di gruppo? Se non rappresentano una forzatura, sono piacevoli. Locatelli e Donnarumma? Gigio è più maturo. Locatelli ha avuto un grande rendimento ed una lieve flessione è normale. Ha grande equilibrio. Tra gli altri giovani vedo Calabria e Romagnoli. Pasalic è il prototipo del centrocampista moderno. Deulofeu si è inserito in fretta. E poi c'è Suso. Niang? Forse è più adatto al calcio inglese. Magari tornerà più forte. I miei metodi, dallo yoga alla dieta? Non credo più ai vecchi metodi con i quali sono stato allenato io. Niente gradoni. E su tecnica e tattica non si inventa nulla. Yoga, alimentazione e sonno sono fondamentali. Il Mental Coach? Io mi rivolto a più di uno. A Milanello passo 7-8 ore ed ho scoperto l'importanza di staccare. L'estero? Certe città mi piacciono più di altre. Londra ad esempio. L'allenatore più bravo che ho avuto è Spalletti. Mi ha aperto la mente".