Montella:"Esonero ingiusto dal Milan".

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Vincenzo Montella, intervistato dalla Gazzetta dello Sport in edicola oggi, 2 luglio 2018, è tornato a parlare di Milan. Ecco le dichiarazioni dell'ex tecnico rossonero:"Ovvio che ci sia rimasto male. Era iniziato un progetto ed è stato interrotto in maniera poco giusta. Dove c’è un cambio di società e una rivoluzione di calciatori, noi avevamo più di 10 nuovi e di tante nazionalità di cui solo uno con una storia da Champions (Bonucci, ndr). La società non ha avuto pazienza. Credo invece che avrei meritato un po’ di tempo in più. A volte si cercano alibi per motivare le proprie scarse prestazioni. Ai miei tempi, invece, la vivevo sempre come una sconfitta e quindi pensavo di dover fare qualcosa in più. Gattuso? Avrei preso anche io quella opportunità. Prima del mio esonero mi diceva sempre: ‘Non dire che è una squadra forte perché non è così’. In effetti si erano create delle aspettative troppo alte, anche se la rosa non è sopravvalutata. È giovane, può crescere. L’obiettivo era la Champions e io ho cavalcato le aspettative. Certo, vederla fuori dalle Coppe è clamoroso. Non ne avevo mai avuto la sensazione, Penso che anche per l’Uefa sia stata una scelta dolorosa, perciò avranno avuto le loro motivazioni. Io ho una placida follia, perciò non mi reputo particolarmente fortunato. Forse dovevo essere più folle nella comunicazione col Milan. Avrei dovuto farla diversamente, invece ho seguito la società. La Nazionale? Ero nella rosa dei prescelti nel 2016 e in quel momento mi dispiacque perché ci credevo, era un’aspirazione".
 

Teddy

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Vincenzo Montella, intervistato dalla Gazzetta dello Sport in edicola oggi, 2 luglio 2018, è tornato a parlare di Milan. Ecco le dichiarazioni dell'ex tecnico rossonero:"Ovvio che ci sia rimasto male. Era iniziato un progetto ed è stato interrotto in maniera poco giusta. Dove c’è un cambio di società e una rivoluzione di calciatori, noi avevamo più di 10 nuovi e di tante nazionalità di cui solo uno con una storia da Champions (Bonucci, ndr). La società non ha avuto pazienza. Credo invece che avrei meritato un po’ di tempo in più. A volte si cercano alibi per motivare le proprie scarse prestazioni. Ai miei tempi, invece, la vivevo sempre come una sconfitta e quindi pensavo di dover fare qualcosa in più. Gattuso? Avrei preso anche io quella opportunità. Prima del mio esonero mi diceva sempre: ‘Non dire che è una squadra forte perché non è così’. In effetti si erano create delle aspettative troppo alte, anche se la rosa non è sopravvalutata. È giovane, può crescere. L’obiettivo era la Champions e io ho cavalcato le aspettative. Certo, vederla fuori dalle Coppe è clamoroso. Non ne avevo mai avuto la sensazione, Penso che anche per l’Uefa sia stata una scelta dolorosa, perciò avranno avuto le loro motivazioni. Io ho una placida follia, perciò non mi reputo particolarmente fortunato. Forse dovevo essere più folle nella comunicazione col Milan. Avrei dovuto farla diversamente, invece ho seguito la società. La Nazionale? Ero nella rosa dei prescelti nel 2016 e in quel momento mi dispiacque perché ci credevo, era un’aspirazione".

A sentire lui è sempre colpa degli altri.
 

AntaniPioco

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20 formazioni diverse in 20 partite e due esoneri in stagione direi che bastano
 

diavolo

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Per l'esonero col Siviglia invece che scusa ha?
 
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Vincenzo Montella, intervistato dalla Gazzetta dello Sport in edicola oggi, 2 luglio 2018, è tornato a parlare di Milan. Ecco le dichiarazioni dell'ex tecnico rossonero:"Ovvio che ci sia rimasto male. Era iniziato un progetto ed è stato interrotto in maniera poco giusta. Dove c’è un cambio di società e una rivoluzione di calciatori, noi avevamo più di 10 nuovi e di tante nazionalità di cui solo uno con una storia da Champions (Bonucci, ndr). La società non ha avuto pazienza. Credo invece che avrei meritato un po’ di tempo in più. A volte si cercano alibi per motivare le proprie scarse prestazioni. Ai miei tempi, invece, la vivevo sempre come una sconfitta e quindi pensavo di dover fare qualcosa in più. Gattuso? Avrei preso anche io quella opportunità. Prima del mio esonero mi diceva sempre: ‘Non dire che è una squadra forte perché non è così’. In effetti si erano create delle aspettative troppo alte, anche se la rosa non è sopravvalutata. È giovane, può crescere. L’obiettivo era la Champions e io ho cavalcato le aspettative. Certo, vederla fuori dalle Coppe è clamoroso. Non ne avevo mai avuto la sensazione, Penso che anche per l’Uefa sia stata una scelta dolorosa, perciò avranno avuto le loro motivazioni. Io ho una placida follia, perciò non mi reputo particolarmente fortunato. Forse dovevo essere più folle nella comunicazione col Milan. Avrei dovuto farla diversamente, invece ho seguito la società. La Nazionale? Ero nella rosa dei prescelti nel 2016 e in quel momento mi dispiacque perché ci credevo, era un’aspirazione".

Psicopatico dissociato dalla realtà.
 

tifoso evorutto

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Giustifico l'esonero perchè ho avuto l'impressione che avesse perso lo spogliatoio, credo che molti non avessero digerito l'imposizione di Bonucci capitano.,
l'unico giocatore preteso veramente da Montella, che forse ci hà precluso l'acquisto di un forte attaccante.
Tatticamente è ancora fra i migliori in Italia, tanto che l'unica parte che funziona nell'attuale manovra del Milan è il palleggio in uscita, chiaramente insegnato da lui e saggiamente mantenuto da Gattuso.
 

sballotello

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Vincenzo Montella, intervistato dalla Gazzetta dello Sport in edicola oggi, 2 luglio 2018, è tornato a parlare di Milan. Ecco le dichiarazioni dell'ex tecnico rossonero:"Ovvio che ci sia rimasto male. Era iniziato un progetto ed è stato interrotto in maniera poco giusta. Dove c’è un cambio di società e una rivoluzione di calciatori, noi avevamo più di 10 nuovi e di tante nazionalità di cui solo uno con una storia da Champions (Bonucci, ndr). La società non ha avuto pazienza. Credo invece che avrei meritato un po’ di tempo in più. A volte si cercano alibi per motivare le proprie scarse prestazioni. Ai miei tempi, invece, la vivevo sempre come una sconfitta e quindi pensavo di dover fare qualcosa in più. Gattuso? Avrei preso anche io quella opportunità. Prima del mio esonero mi diceva sempre: ‘Non dire che è una squadra forte perché non è così’. In effetti si erano create delle aspettative troppo alte, anche se la rosa non è sopravvalutata. È giovane, può crescere. L’obiettivo era la Champions e io ho cavalcato le aspettative. Certo, vederla fuori dalle Coppe è clamoroso. Non ne avevo mai avuto la sensazione, Penso che anche per l’Uefa sia stata una scelta dolorosa, perciò avranno avuto le loro motivazioni. Io ho una placida follia, perciò non mi reputo particolarmente fortunato. Forse dovevo essere più folle nella comunicazione col Milan. Avrei dovuto farla diversamente, invece ho seguito la società. La Nazionale? Ero nella rosa dei prescelti nel 2016 e in quel momento mi dispiacque perché ci credevo, era un’aspirazione".
Lui per primo non vive un dramma quando non vince
 

papadb

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Vincenzo Montella, intervistato dalla Gazzetta dello Sport in edicola oggi, 2 luglio 2018, è tornato a parlare di Milan. Ecco le dichiarazioni dell'ex tecnico rossonero:"Ovvio che ci sia rimasto male. Era iniziato un progetto ed è stato interrotto in maniera poco giusta. Dove c’è un cambio di società e una rivoluzione di calciatori, noi avevamo più di 10 nuovi e di tante nazionalità di cui solo uno con una storia da Champions (Bonucci, ndr). La società non ha avuto pazienza. Credo invece che avrei meritato un po’ di tempo in più. A volte si cercano alibi per motivare le proprie scarse prestazioni. Ai miei tempi, invece, la vivevo sempre come una sconfitta e quindi pensavo di dover fare qualcosa in più. Gattuso? Avrei preso anche io quella opportunità. Prima del mio esonero mi diceva sempre: ‘Non dire che è una squadra forte perché non è così’. In effetti si erano create delle aspettative troppo alte, anche se la rosa non è sopravvalutata. È giovane, può crescere. L’obiettivo era la Champions e io ho cavalcato le aspettative. Certo, vederla fuori dalle Coppe è clamoroso. Non ne avevo mai avuto la sensazione, Penso che anche per l’Uefa sia stata una scelta dolorosa, perciò avranno avuto le loro motivazioni. Io ho una placida follia, perciò non mi reputo particolarmente fortunato. Forse dovevo essere più folle nella comunicazione col Milan. Avrei dovuto farla diversamente, invece ho seguito la società. La Nazionale? Ero nella rosa dei prescelti nel 2016 e in quel momento mi dispiacque perché ci credevo, era un’aspirazione".

ma per piacere,,
 
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