Louis Gara
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Moggi, stoccata a Galliani: "Berlusconi mi voleva al Milan, ma..."
Luciano Moggi, ex dirigente della Juve e protagonista del processo Calciopoli, è intervenuto sulle colonne di Libero in vista del big match che stasera vedrà contro Juventus e Milan allo Stadium. Moggi ha parlato del rapporto Juve-Milan, del retroscena che riguarda un suo passaggio in rossonero, e lascia anche una stoccata a Galliani, considerandolo (tra le righe) come il responsabile dello scoppio di Calciopoli:
"La tredicesima giornata di campionato ci offre Juventus - Milan, due squadre che un tempo di sfidavano per lo scudetto e che ora non navigano in buone acque. Ho grande esperienza nel rapporto Juventus/Milan. Un tempo vi era un rapporto di grande amicizia, soprattutto da parte della dirigenza juventina, mentre al Milan ricambiavano, ma solo di facciata. E questo non certo per colpa di Berlusconi (come confermato dalle intercettazioni).
Proprio dopo una sfida tra Juve e Milan, un Trofeo Berlusconi, si accese la miccia di Calciopoli. Berlusconi, dopo il match, mi chiamò in disparte per invitarmi a Palazzo Grazioli, e mi mise anche al corrente che in Federazione c'erano ferme alcune mie intercettazioni, ma erano intercettazioni prive di alcuna rilevanza penale.
Questo lo sapevano, oltre appunto me e Berlusconi, Adriano Galliani (Presidente Lega), Franco Carraro (Presidente FIGC), e Papa (Capo Ufficio Inchieste).
Poi, Silvio Berlusconi mi chiese ufficialmente di passare al Milan. E disse che avrebbe, entro la settimana, avvertito Galliani. E lo fece. Da lì si è scatenato l'inferno, e le intercettazioni finirono in mano ai media... ma non si sa chi le abbia passate (?)..."
Luciano Moggi, ex dirigente della Juve e protagonista del processo Calciopoli, è intervenuto sulle colonne di Libero in vista del big match che stasera vedrà contro Juventus e Milan allo Stadium. Moggi ha parlato del rapporto Juve-Milan, del retroscena che riguarda un suo passaggio in rossonero, e lascia anche una stoccata a Galliani, considerandolo (tra le righe) come il responsabile dello scoppio di Calciopoli:
"La tredicesima giornata di campionato ci offre Juventus - Milan, due squadre che un tempo di sfidavano per lo scudetto e che ora non navigano in buone acque. Ho grande esperienza nel rapporto Juventus/Milan. Un tempo vi era un rapporto di grande amicizia, soprattutto da parte della dirigenza juventina, mentre al Milan ricambiavano, ma solo di facciata. E questo non certo per colpa di Berlusconi (come confermato dalle intercettazioni).
Proprio dopo una sfida tra Juve e Milan, un Trofeo Berlusconi, si accese la miccia di Calciopoli. Berlusconi, dopo il match, mi chiamò in disparte per invitarmi a Palazzo Grazioli, e mi mise anche al corrente che in Federazione c'erano ferme alcune mie intercettazioni, ma erano intercettazioni prive di alcuna rilevanza penale.
Questo lo sapevano, oltre appunto me e Berlusconi, Adriano Galliani (Presidente Lega), Franco Carraro (Presidente FIGC), e Papa (Capo Ufficio Inchieste).
Poi, Silvio Berlusconi mi chiese ufficialmente di passare al Milan. E disse che avrebbe, entro la settimana, avvertito Galliani. E lo fece. Da lì si è scatenato l'inferno, e le intercettazioni finirono in mano ai media... ma non si sa chi le abbia passate (?)..."
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