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Modric a Dazn
Dopo tutti i trofei vinti, a 39 anni, parli ancora del tuo amore per il gioco. È questo il tuo segreto?
“Sì, è sicuramente così. Questo è il motivo per cui cerco nuove sfide. Ecco perché voglio continuare a giocare e a competere ad alto livello. È per l’amore verso il calcio, ho ancora passione e motivazione per quello che faccio. Magari avrei potuto fare una scelta più facile, sarei potuto andare in altri campionati non così competitivi, ma non sarebbe stato da me. Non è il mio modo di fare. Quando gioco a calcio voglio farlo al più alto livello possibile. Quando non sarò più in grado smetterò, ma, come ti ho detto, mi sento molto bene, amo questo gioco, ho passione e motivazione e queste sono le ragioni per cui sono qui”.
Cosa vuoi dare a questo gruppo?
“Voglio portare… Voglio fare quello che ho sempre fatto in carriera. Giocare il mio calcio, dare una mano quando è necessario e portare esperienza, mentalità vincente ed essere d’aiuto ai miei compagni e a tutto, in ogni aspetto e quando ce ne sarà bisogno”.
Perché hai scelto proprio il Milan?
“La ragione principale per cui ho scelto il Milan è la grandezza del Club: è una delle squadre migliori al mondo. Questa foto (di lui con indosso una tuta del Milan da piccolo insieme ai suoi genitori, ndr) è un bel ricordo, dimostra quanto il Milan fosse popolare al tempo, soprattutto in Croazia. Io sono cresciuto guardando il vostro campionato e il Milan era la mia squadra preferita da bambino, soprattutto per Zvonimir Boban che giocava qui: era il mio idolo da bambino. Questi sono i motivi per cui ho scelto il Milan. E quella foto è un gran bel ricordo. La prima volta che sono venuto qui per firmare il contratto ho percepito subito che questo club è speciale. Si percepisce l’aura di grandezza che ha il club: ha vinto 7 Champions League, è secondo solo al Real Madrid. Questo la dice lunga. Qui tutto è a un livello altissimo: le persone che lavorano per la società, i tifosi, lo stadio…”.
Su Carlo Ancelotti, che ha consultato prima di trasferirsi al Milan:
“Ho parlato con Ancelotti prima della mia firma con i rossoneri e lui ha detto solo cose molto belle del Milan. Ovviamente le sapevo già prima: quando però uno come Carlo, che è stato un giocatore e un allenatore qui, te le dice, hai una percezione ancora più chiara del club e dell’ambiente. Ne abbiamo parlato. Anche nelle nostre conversazioni precedenti alla mia firma è capitato di parlare del Milan e lui mi raccontava cose bellissime”.
Sei il tredicesimo Pallone d’Oro a vestire la maglia del Milan… Sei in lista con van Basten, Gullit, Ronaldo, Baggio, Shevchenko, Kaká. In mezzo a tutti questi nomi ti consideri una leggenda di questo sport?
“È una bella lista ad essere sincero (ride, ndr). Preferiscono che siano gli altri a parlare e dire se sono una leggenda o meno. Quello che posso dire è che sono davvero orgoglioso di ciò che ho ottenuto nel calcio. Forse ho raggiunto anche di più di quanto mi aspettassi. Ed è per questo che sono felice. Non sta a me dire se sono o meno una leggenda, preferisco che siano gli altri a parlare di me. Ma ripeto, sono molto orgoglioso e felice di tutto ciò che ho raggiunto nella mia carriera”.
di farlo con la maglia rossonera. Sfiderò il mio connazionale Sučić? Sì, ci vedremo in campo. Ha un grande futuro davanti a sé. Ha già dimostrato di essere un ottimo giocatore, molto talentuoso, ha fatto molto bene sia con la nazionale che con la Dinamo Zagabria. Ora gli auguro il meglio. Ma non contro di noi!”.
Qual è il segreto della sua longevità calcistica?
“Tutti fanno la stessa domanda, ma la realtà è che non ci sono segreti. Per me, è semplicemente l’amore per il gioco, la passione che ho ancora. E poi, certo, ci sono delle cose importanti come l’alimentazione, l’allenamento… io vivo per il calcio, 24 ore su 24. E forse proprio questo è il motivo per cui riesco ad essere competitivo a questi livelli. Ho ancora dei sogni calcistici, ed è anche per questo che sono venuto qui, al Milan. È un sogno d’infanzia, ma come ho sempre detto, io sono qui per vincere trofei con il Milan. Questo è il mio sogno. Ma la famiglia fa parte di tutto questo, ed è la cosa più importante. Il mio focus è sempre su di loro. Anche se vivo pe ril calcio e mi diverto, ma la famiglia è al centro del mio focus quotidiano”.
Dopo tutti i trofei vinti, a 39 anni, parli ancora del tuo amore per il gioco. È questo il tuo segreto?
“Sì, è sicuramente così. Questo è il motivo per cui cerco nuove sfide. Ecco perché voglio continuare a giocare e a competere ad alto livello. È per l’amore verso il calcio, ho ancora passione e motivazione per quello che faccio. Magari avrei potuto fare una scelta più facile, sarei potuto andare in altri campionati non così competitivi, ma non sarebbe stato da me. Non è il mio modo di fare. Quando gioco a calcio voglio farlo al più alto livello possibile. Quando non sarò più in grado smetterò, ma, come ti ho detto, mi sento molto bene, amo questo gioco, ho passione e motivazione e queste sono le ragioni per cui sono qui”.
Cosa vuoi dare a questo gruppo?
“Voglio portare… Voglio fare quello che ho sempre fatto in carriera. Giocare il mio calcio, dare una mano quando è necessario e portare esperienza, mentalità vincente ed essere d’aiuto ai miei compagni e a tutto, in ogni aspetto e quando ce ne sarà bisogno”.
Perché hai scelto proprio il Milan?
“La ragione principale per cui ho scelto il Milan è la grandezza del Club: è una delle squadre migliori al mondo. Questa foto (di lui con indosso una tuta del Milan da piccolo insieme ai suoi genitori, ndr) è un bel ricordo, dimostra quanto il Milan fosse popolare al tempo, soprattutto in Croazia. Io sono cresciuto guardando il vostro campionato e il Milan era la mia squadra preferita da bambino, soprattutto per Zvonimir Boban che giocava qui: era il mio idolo da bambino. Questi sono i motivi per cui ho scelto il Milan. E quella foto è un gran bel ricordo. La prima volta che sono venuto qui per firmare il contratto ho percepito subito che questo club è speciale. Si percepisce l’aura di grandezza che ha il club: ha vinto 7 Champions League, è secondo solo al Real Madrid. Questo la dice lunga. Qui tutto è a un livello altissimo: le persone che lavorano per la società, i tifosi, lo stadio…”.
Su Carlo Ancelotti, che ha consultato prima di trasferirsi al Milan:
“Ho parlato con Ancelotti prima della mia firma con i rossoneri e lui ha detto solo cose molto belle del Milan. Ovviamente le sapevo già prima: quando però uno come Carlo, che è stato un giocatore e un allenatore qui, te le dice, hai una percezione ancora più chiara del club e dell’ambiente. Ne abbiamo parlato. Anche nelle nostre conversazioni precedenti alla mia firma è capitato di parlare del Milan e lui mi raccontava cose bellissime”.
Sei il tredicesimo Pallone d’Oro a vestire la maglia del Milan… Sei in lista con van Basten, Gullit, Ronaldo, Baggio, Shevchenko, Kaká. In mezzo a tutti questi nomi ti consideri una leggenda di questo sport?
“È una bella lista ad essere sincero (ride, ndr). Preferiscono che siano gli altri a parlare e dire se sono una leggenda o meno. Quello che posso dire è che sono davvero orgoglioso di ciò che ho ottenuto nel calcio. Forse ho raggiunto anche di più di quanto mi aspettassi. Ed è per questo che sono felice. Non sta a me dire se sono o meno una leggenda, preferisco che siano gli altri a parlare di me. Ma ripeto, sono molto orgoglioso e felice di tutto ciò che ho raggiunto nella mia carriera”.
di farlo con la maglia rossonera. Sfiderò il mio connazionale Sučić? Sì, ci vedremo in campo. Ha un grande futuro davanti a sé. Ha già dimostrato di essere un ottimo giocatore, molto talentuoso, ha fatto molto bene sia con la nazionale che con la Dinamo Zagabria. Ora gli auguro il meglio. Ma non contro di noi!”.
Qual è il segreto della sua longevità calcistica?
“Tutti fanno la stessa domanda, ma la realtà è che non ci sono segreti. Per me, è semplicemente l’amore per il gioco, la passione che ho ancora. E poi, certo, ci sono delle cose importanti come l’alimentazione, l’allenamento… io vivo per il calcio, 24 ore su 24. E forse proprio questo è il motivo per cui riesco ad essere competitivo a questi livelli. Ho ancora dei sogni calcistici, ed è anche per questo che sono venuto qui, al Milan. È un sogno d’infanzia, ma come ho sempre detto, io sono qui per vincere trofei con il Milan. Questo è il mio sogno. Ma la famiglia fa parte di tutto questo, ed è la cosa più importante. Il mio focus è sempre su di loro. Anche se vivo pe ril calcio e mi diverto, ma la famiglia è al centro del mio focus quotidiano”.