Riecco Mirabelli, intervistato da TMW, sul problema agenti nel calcio e sul Milan:"Lo scouting mi ha fatto capire che anche dai campionati minori, grazie a un'organizzazione difficile da fare, si riescono a trovare grandi giocatori, che vanno conosciuti sul campo. L'importante è sbagliare il meno possibile, anche se poi tutti sbagliano. Il reparto scouting dovrebbe essere il cuore pulsante delle società. Ci sono procuratori che cercano di sostituirsi ai direttori sportivi, proponendo giocatori che però non sono stati visionati dai dirigenti. Serve un metodo di lavoro dove si va a conoscere ciò che vuoi prendere. Questo ammazza un po' lo scouting e in Italia siamo indietro sotto questo punto di vista. All'estero l'età media infatti è più bassa. Se vogliamo salvare il calcio ci dobbiamo dare una regolata, ci sono numeri importanti sulle perdite e ciò che esce dal sistema calcio. Poi ci dobbiamo chiedere perché le proprietà italiane vanno via. Dobbiamo mettere delle regole e mettere le società al centro del calcio, gli agenti oggi decidono cose che non dovrebbero decidere".
"Il rinnovo di Donnarumma? Io ho vinto una battaglia notevole ma poi questo non è servito a niente perché dopo quel famoso contratto c'è stata un'altra battaglia. Io cercavo di difendere i diritti della società e di non perdere un patrimonio importante senza corrispondere commissioni. Non ricordo di un giocatore così importante con un agente così importante senza aver pagato ciò che di solito si paga. Ho cercato di mettere delle regole ma poi il Milan lo ha perso ed è un peccato, innanzitutto che sia andato via, ma soprattutto a zero. Io fossi il club, dopo un danno del genere, chiuderei le porte. Poi penso a Romagnoli, con lo stesso agente, che rischia di andare via a parametro zero. Servirebbe un po' di rispetto per le società, non solo in questo momento di crisi. Se vogliamo far sì che il pallone non si sgonfi dobbiamo mettere delle regole, le società devono essere al centro del progetto calcio. Quando un agente propone i propri giocatori la società deve conoscerlo bene e qui torniamo a parlare dello scouting".
"I malpensanti pensavano che fosse pronto l'esonero di Montella dopo l'arrivo di Gattuso in Primavera? Hai detto bene, i malpensanti. Non si può credere che un dirigente arrivi e faccia questa cosa. Non si può pensare al disastro: le cose non andavano bene, si è deciso di cambiare e la proprietà aveva in mente di prendere un nome altisonante ma credevo e mi imposi nella scelta di Rino. Alla fine in questo mestiere serve coraggio, ti devi prendere le tue responsabilità".
"Perchè Bonucci non ha reso? Doveva essere una sorta di chioccia ma anche i grandi campioni possono fare fatica. Penso che non andò male la sua avventura, oggi è un pilastro della Juve e della Nazionale: in quella stagione c'erano molti giovani e molti stranieri. Serviva tempo, 18 mesi non potevano bastare".