Mirabelli:"Calhanoglu scaricato dal Milan. Lui non voleva...".

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Aveva fatto bene anche la prima stagione, ma piu o meno come da noi, stesso livello.

E' stato il cambio di ruolo a metà stagione scorsa a cambiargli la vita. Messo in regia nel 352, in una squadra che oltretutto gioca a memoria, bisogna ammettere che ha avuto una crescita dirompente e fenomenale.
Le prestazioni che sta facendo in questa stagione sono clamorose e non va tanto lontano chi dice che sia oggi il miglior regista del mondo.

Dico questo tra i denti perchè lo odio, pero il campo parla chiaro c'è poco da fare.

Riguardo la sua cessione, o perdita visto che è andato via a zero, bisogna riannodare il filo del tempo e tornare a quei mesi. Prima di tutto, da noi aveva sempre giocato piu avanti (fuori ruolo evidentemente) per cui le prestazioni erano state mediocri, tanto che TUTTI i tifosi in pratica erano d'accordissimo a non rinnovarlo ai 6 milioni netti che chiedeva (piu pesanti commissioni, almeno pari alla medesima cifra). Non solo, fino all'infarto di Eriksen non se lo filava nessuno, tantomeno l'Inter, le uniche squadre interessate a Calhanoglu e disposte a dargli quei 6 milioni erano turche e arabe. Questa è la verità. Poi l'infarto di Eriksen costrinse l'Inter ad agire subito ed ebbero l'intuizione di prenderlo in pochi giorni.

Per me, lucidamente, Calhanoglu è il classico caso di giocatore incompreso, impiegato per anni fuori ruolo (non dimentico le stagioni in cui ha giocato ala sinistra, inclusa quella di Mirabelli). Non è l'unico e neanche il primo, ce ne sono tanti.
Per dirne uno, oggi per me il discorso vale per Leao, pari pari. Se lo mettono di punta in uno schema a due diventa il migliore del mondo, altro che Lautaro, se la gioca con Mbappe per il Pallone d'Oro, invece di stare confinato sulla fascia a rincorrere i terzini.
Però da noi la sua identità tattica l'aveva trovata.
Quell'anno e mezzo che giocò da vertice alto del nostro 4231 ,qualche metro sotto la punta, fece molto bene.
Oltretutto si abbassava spesso per prendere palla o far partire lui l'azione.
Era un tuttocampista a tutti gli effetti e l'asse di gioco con ibra era altamente qualitativa.

Lo abbiamo poi sostituito con diaz e all'occorrenza con krunic nella galoppata finale che ci portò allo scudetto ma la mediana composta da kessie ,calha e Benna + tonali non l'abbiamo più vista nell'assortimento.
 

KILPIN_91

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basta con sto Ciapanoglu, sta facendo molto bene, innegabile, ma è normale in una squadra che quest'anno gira alla perfezione come il Napoli dello scorso anno. Anche Acerbi sembra Baresi dai. L'Inter sta overperformando, ma sembra che non se ne renda conto nessuno.
concordo, ma io ho paura di un ciclo di tanti anni.
 

-Lionard-

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Però da noi la sua identità tattica l'aveva trovata.
Quell'anno e mezzo che giocò da vertice alto del nostro 4231 ,qualche metro sotto la punta, fece molto bene.
Oltretutto si abbassava spesso per prendere palla o far partire lui l'azione.
Era un tuttocampista a tutti gli effetti e l'asse di gioco con ibra era altamente qualitativa.

Lo abbiamo poi sostituito con diaz e all'occorrenza con krunic nella galoppata finale che ci portò allo scudetto ma la mediana composta da kessie ,calha e Benna + tonali non l'abbiamo più vista nell'assortimento.
Ma infatti Pioli ha sempre capito come utilizzarlo e lo mise trequartista già alla prima contro il Lecce in casa in cui il turco segnò e giocò molto bene. Giampaolo, pur con i suoi limiti, lo mise in due partite davanti alla difesa e Montella lo utilizzava nei 3 del suo centrocampo a 5. Il problema è stato sempre Gattuso che lo faceva giocare largo a sinistra.

E molti tifosi all'epoca lo dicevano che era fuori ruolo ma su Gattuso si dicevano le stesse cose di Pioli: "E per sostituirlo con chi? Ha fatto i miracoli!!Via solo per un toppppeeeehhhhh!!!!". Risultato? Dibattito azzerato.

Vedo che però dalla storia non si impara mai. Poi se il prossimo allenatore dovesse valorizzare Leao o Theo, allora diranno "Che genialataaahhhh tatticahhhhh" ma mica ammetteranno di essersi sbagliati.
 

Lineker10

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Però da noi la sua identità tattica l'aveva trovata.
Quell'anno e mezzo che giocò da vertice alto del nostro 4231 ,qualche metro sotto la punta, fece molto bene.
Oltretutto si abbassava spesso per prendere palla o far partire lui l'azione.
Era un tuttocampista a tutti gli effetti e l'asse di gioco con ibra era altamente qualitativa.

Lo abbiamo poi sostituito con diaz e all'occorrenza con krunic nella galoppata finale che ci portò allo scudetto ma la mediana composta da kessie ,calha e Benna + tonali non l'abbiamo più vista nell'assortimento.
Fece una buona stagione, ma ora è tutta un'altra cosa va detto. Se ricordi l'ho difeso a lungo perché comunque la qualità si vedeva.
Il Calha di oggi è un lontano parente del nostro.
Oggi, come regista davanti la difesa, ripeto se non è il migliore al mondo neanche siamo tanto lontani.

Lui è un regista puro, non un trequartista neanche una mezzala.

E ribadisco lo dico mordendomi la lingua perché lo odio.
 

mandraghe

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Mirabelli a Tuttosport in edicola:"E' stato il Milan a scaricare Calhanoglu. Non è stato lui a volersene andare. Montella si lamentò di lui. Ora fa volare l'Inter"

Intervista completa:

"La gente mi prese quasi per pazzo. In Germania lo conoscevano tutti. Qui si diceva: “Calhanoglu chi?” E si andava su internet per scoprire chi fosse. Poi, quando le persone leggevano che fosse fermo da otto mesi - a causa di una squalifica per aver firmato un doppio contratto - iniziarono a criticare il suo arrivo. Molti non erano contenti. Provi a immaginare, cosa volesse dire per me, presentarsi al Milan portando questo tipo di profilo. Oggi è troppo facile parlare di Calha. Ai tempi si fidi, non era così».


Sembra trascorsa un’eternità. E in occasione del compleanno del calciatore, che oggi spegne trenta candeline, può svelare più di un aneddoto.
«Ci ho creduto veramente. Fassone mi diede grande forza, dicendomi: “Massimo, se pensi sia forte, prendiamolo, non mi interessa del resto”. Non fu semplice portare in quella situazione, in un club importante come il Milan, quel Calhanoglu. Era davvero fuori dai radar, diciamo così. Pensi che quando Montella venne esonerato dal Milan, si lamentò di averlo trovato nello spogliatoio. O meglio, che non fosse un calciatore scelto da lui, ma da me».



Cosa l’aveva colpita di Hakan al Leverkusen?
«Era già allora un calciatore straordinario, che oggi conferma tutto quello che pensavo di lui. Io anni fa, ai suoi allenatori al Milan, dicevo che sarebbe stato un grande play. In Germania giocava esterno a sinistra, largo a destra, ma pure centrale nel 4-4-2. Oltre ad avere qualità fisiche e tecniche importanti, dove lo mettevi ti sfoderava una grande prestazione. Cioè, quasi ti sfidava a scoprire quale fosse il ruolo, dove potesse esprimersi meglio».



Calhanoglu è sempre stato forte, insomma.
«Tatticamente intelligente, un piede come il suo lo hanno in pochi al mondo. Non gli manca nemmeno la corsa. Oggi è il miglior play al mondo. E avevo ragione quando ne parlavo in questi termini con Montella e Gattuso».



Perché non lo acquistò l’Inter?
«Serviva un po’ di coraggio per prendere Calhanoglu dopo che era rimasto fermo otto mesi. Io ero certo di quello che avevo visto e per questo fui ben contento di portarlo al Milan. Ausilio comunque lo conosceva bene. E poi è stato bravo a prenderlo a zero».



Ma perché però non lo aveva acquistato l’Inter prima che lei andasse al Milan?
«Si poteva prendere, è vero. Di fatto lo monitorammo per un paio d’anni. Però sa, ci sono delle dinamiche di mercato che ti portano a scegliere questo o quel calciatore. Ma non diamo a Piero (Ausilio, ndr) colpe che non ha (ride, ndr). Non è un caso che successivamente abbia puntato su di lui».



Al Milan anni comunque importanti per Calha.
«Il suo procuratoe sottolineò come il ragazzo avrebbe gradito la 10. Gli promisi quella casacca solo se avesse fatto un lavoro importante a casa, dato che lo incontrammo prima del suo trasferimento a Milano. Lui era affascinato di poter indossare quel numero, tanto da avere il 10 anche tatuato sulla pelle».



Calhanoglu fece la differenza al Milan, ma oggi è tra i migliori al mondo.
«In rossonero ha fatto tanto, tanto, tanto bene. Oggi ha ritrovato una collocazione tattica, in un sistema di gioco più congeniale. Al Milan ha ricoperto tanti ruoli e fu protagonista».



In che rapporti siete rimasti?
«Lo sento ancora affettuosamente. Mi chiama "father", papà, visto che sono stato importante per la sua carriera, il suo padre calcistico. Non l’avessi portato al Milan, avrebbe forse rischiato di perdersi».
Oggi i tifosi milanisti non lo vedono di buon occhio, diciamo così.
«Quando un giocatore passa da una sponda all’altra è normale che ci siano certi tipi di reazione. I rossoneri sanno di aver perso un giocatore importantissimo, che oggi fa benissimo all’Inter. E questo ovviamente non può far piacere in casa Milan».

I nerazzurri l’hanno soffiato ai rossoneri offrendo solo 500 mila euro in più di ingaggio rispetto a quanto avrebbe percepito al Diavolo.
«La verità è un’altra. Cioè che qualcuno voleva cancellare il lavoro che era stato fatto. Il Milan doveva lottare per tenerlo, non lasciarlo andare via gratis come successo poi anche con Donnarumma e Kessie. I tifosi al Milan lo ammiravano. Oggi pensano che abbia tradito i rossoneri, ma non è così. È il Milan che non ha voluto trattenere Calhanoglu, non Calhanoglu che se n’è voluto andare via dal Milan».



Se oggi il turco fosse ancora rossonero, la classifica sarebbe diversa?
«Lui è uno che fa la differenza. Quei punti di distacco che ci sono adesso tra Inter e Milan, forse sarebbero stati ribaltati se Calha fosse rimasto. I rossoneri devono mordersi le mani per quanto accaduto».



Cosa vuole dirgli?
«Tanti auguri Hakan. Anzi, tanti auguri “My son”, figlio mio. Continua così».


—) Milan: tutte le news dell'8 febbraio 2024. Riepilogo.

Calhanoglu, ci hanno ridotto a rimpiangere il turco.

Schifosi.
 
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Fece una buona stagione, ma ora è tutta un'altra cosa va detto. Se ricordi l'ho difeso a lungo perché comunque la qualità si vedeva.
Il Calha di oggi è un lontano parente del nostro.
Oggi, come regista davanti la difesa, ripeto se non è il migliore al mondo neanche siamo tanto lontani.

Lui è un regista puro, non un trequartista neanche una mezzala.

E ribadisco lo dico mordendomi la lingua perché lo odio.
A me nel traffico non impressiona per nulla.
Per prendere palla si deve sempre abbassare sulla linea dei difensori e le giocate nel traffico le fa mai.
Ha piede e gran calcio, ma questo lo avevamo capito.

Fa un sacco di scarichi e appoggi.
Le giocate illuminanti le fa solo senza pressione e con le maglie larghe.

Non per sminuirlo ma non ci vedo questa grande regia.
Sarà che ho altra idea di regista..
Lo avrei tenuto , per capirci, perché da noi era titolare e per come vedo il calcio i titolari si tengono.
E fosse rimasto avrei preferito vederlo ancora da tuttocampista, dove gioca oggi Loftus, per capirci, ma con il compito anche di abbassarsi e offrire varietà nella prima impostazione.
Per me il suo ruolo è quello, anche se capisco oggi la propaganda debba spacciarlo come il regista del momento.
Ma nella mia idea di calcio il regista nel traffico si esalta e calha invece si perde.
 

Ruuddil23

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basta con sto Ciapanoglu, sta facendo molto bene, innegabile, ma è normale in una squadra che quest'anno gira alla perfezione come il Napoli dello scorso anno. Anche Acerbi sembra Baresi dai. L'Inter sta overperformando, ma sembra che non se ne renda conto nessuno.
Lobotka l'anno scorso è stato un dominatore del centrocampo :asd:
Fa tenerezza Miraballe che se ne esce dopo dieci anni a parlare di cialanoglu dopo aver taciuto per anni delle sue prestazioni mediocri fra Milan e primo periodo all'Inter. E comunque l'ha detto il turco stesso che ha scelto lui di andare all'inter
 

Jino

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Mirabelli a Tuttosport in edicola:"E' stato il Milan a scaricare Calhanoglu. Non è stato lui a volersene andare. Montella si lamentò di lui. Ora fa volare l'Inter"

Intervista completa:

"La gente mi prese quasi per pazzo. In Germania lo conoscevano tutti. Qui si diceva: “Calhanoglu chi?” E si andava su internet per scoprire chi fosse. Poi, quando le persone leggevano che fosse fermo da otto mesi - a causa di una squalifica per aver firmato un doppio contratto - iniziarono a criticare il suo arrivo. Molti non erano contenti. Provi a immaginare, cosa volesse dire per me, presentarsi al Milan portando questo tipo di profilo. Oggi è troppo facile parlare di Calha. Ai tempi si fidi, non era così».


Sembra trascorsa un’eternità. E in occasione del compleanno del calciatore, che oggi spegne trenta candeline, può svelare più di un aneddoto.
«Ci ho creduto veramente. Fassone mi diede grande forza, dicendomi: “Massimo, se pensi sia forte, prendiamolo, non mi interessa del resto”. Non fu semplice portare in quella situazione, in un club importante come il Milan, quel Calhanoglu. Era davvero fuori dai radar, diciamo così. Pensi che quando Montella venne esonerato dal Milan, si lamentò di averlo trovato nello spogliatoio. O meglio, che non fosse un calciatore scelto da lui, ma da me».



Cosa l’aveva colpita di Hakan al Leverkusen?
«Era già allora un calciatore straordinario, che oggi conferma tutto quello che pensavo di lui. Io anni fa, ai suoi allenatori al Milan, dicevo che sarebbe stato un grande play. In Germania giocava esterno a sinistra, largo a destra, ma pure centrale nel 4-4-2. Oltre ad avere qualità fisiche e tecniche importanti, dove lo mettevi ti sfoderava una grande prestazione. Cioè, quasi ti sfidava a scoprire quale fosse il ruolo, dove potesse esprimersi meglio».



Calhanoglu è sempre stato forte, insomma.
«Tatticamente intelligente, un piede come il suo lo hanno in pochi al mondo. Non gli manca nemmeno la corsa. Oggi è il miglior play al mondo. E avevo ragione quando ne parlavo in questi termini con Montella e Gattuso».



Perché non lo acquistò l’Inter?
«Serviva un po’ di coraggio per prendere Calhanoglu dopo che era rimasto fermo otto mesi. Io ero certo di quello che avevo visto e per questo fui ben contento di portarlo al Milan. Ausilio comunque lo conosceva bene. E poi è stato bravo a prenderlo a zero».



Ma perché però non lo aveva acquistato l’Inter prima che lei andasse al Milan?
«Si poteva prendere, è vero. Di fatto lo monitorammo per un paio d’anni. Però sa, ci sono delle dinamiche di mercato che ti portano a scegliere questo o quel calciatore. Ma non diamo a Piero (Ausilio, ndr) colpe che non ha (ride, ndr). Non è un caso che successivamente abbia puntato su di lui».



Al Milan anni comunque importanti per Calha.
«Il suo procuratoe sottolineò come il ragazzo avrebbe gradito la 10. Gli promisi quella casacca solo se avesse fatto un lavoro importante a casa, dato che lo incontrammo prima del suo trasferimento a Milano. Lui era affascinato di poter indossare quel numero, tanto da avere il 10 anche tatuato sulla pelle».



Calhanoglu fece la differenza al Milan, ma oggi è tra i migliori al mondo.
«In rossonero ha fatto tanto, tanto, tanto bene. Oggi ha ritrovato una collocazione tattica, in un sistema di gioco più congeniale. Al Milan ha ricoperto tanti ruoli e fu protagonista».



In che rapporti siete rimasti?
«Lo sento ancora affettuosamente. Mi chiama "father", papà, visto che sono stato importante per la sua carriera, il suo padre calcistico. Non l’avessi portato al Milan, avrebbe forse rischiato di perdersi».
Oggi i tifosi milanisti non lo vedono di buon occhio, diciamo così.
«Quando un giocatore passa da una sponda all’altra è normale che ci siano certi tipi di reazione. I rossoneri sanno di aver perso un giocatore importantissimo, che oggi fa benissimo all’Inter. E questo ovviamente non può far piacere in casa Milan».

I nerazzurri l’hanno soffiato ai rossoneri offrendo solo 500 mila euro in più di ingaggio rispetto a quanto avrebbe percepito al Diavolo.
«La verità è un’altra. Cioè che qualcuno voleva cancellare il lavoro che era stato fatto. Il Milan doveva lottare per tenerlo, non lasciarlo andare via gratis come successo poi anche con Donnarumma e Kessie. I tifosi al Milan lo ammiravano. Oggi pensano che abbia tradito i rossoneri, ma non è così. È il Milan che non ha voluto trattenere Calhanoglu, non Calhanoglu che se n’è voluto andare via dal Milan».



Se oggi il turco fosse ancora rossonero, la classifica sarebbe diversa?
«Lui è uno che fa la differenza. Quei punti di distacco che ci sono adesso tra Inter e Milan, forse sarebbero stati ribaltati se Calha fosse rimasto. I rossoneri devono mordersi le mani per quanto accaduto».



Cosa vuole dirgli?
«Tanti auguri Hakan. Anzi, tanti auguri “My son”, figlio mio. Continua così».


—) Milan: tutte le news dell'8 febbraio 2024. Riepilogo.

Se n'è andato per soldi, come altri nel recente passato. Altro che solo 500k, sono ben di più. Il Milan non gli offriva nemmeno 4mln, all'Inter è andato oltre i 5. L'unico che voleva rimanesse perchè lo reputava fondamentale nel suo gioco era Pioli, ma tanto si sa che è un tecnico "senza peso".
 
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