Milan-UEFA, si pensa al TAS. Riunioni in corso.

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Casnop

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Allo stato attuale si rischia squalifica dalle coppe (e non solo per un anno) più blocco della registrazione di nuovi giocatori per le coppe (di fatto bloccherebbe quasi completamente il mercato).

Gli argomanti a difesa del Milan fanno purtroppo sorridere.
Ci può salvare solo il passaggio a Elliott o nuovo proprietario.
Con un socio di minoranza poco credibile si rischia solo di irritare ulteriormente la UEFA.
Credere che il TAS ribalti tutto è pura illusione.
La continuità aziendale viene qui declinata come continuità soggettiva dell'azionariato dei clubs rispetto ad impegni assunti con un soggetto esterno al loro patto sociale, la Uefa, in vigenza di tali impegni, nella specie il settlement agreement, di durata triennale o quadriennale che siano. Fosse così, si assumerebbe che la Uefa ponga quale condizione di questo agreement che gli azionisti, che compongono la compagine societaria al momento della sottoscrizione dell'accordo, non cedano quote di controllo della società per tutta la durata dell'accordo, perché diversamente vi sarebbe incertezza sulla volontà dei nuovi azionisti di controllo di rispettare gli impegni assunti da Uefa con i precedenti azionisti. Siffatta limitazione della libertà degli azionisti di compravendita di quote di società di diritto privato, tuttavia, palesemente contrasta con i principi di libertà di impresa e di autonomia negoziale, stabiliti da ordinamenti costituzionali di Stati, codificazioni legislative interne, norme di trattati internazionali, norme di Federazioni sovranazionali, tra cui la Uefa stessa, norme di diritto internazionale generale e privato, prassi unanimemente riconosciute. La continuità aziendale è tecnica di contabilità aziendale e di formazione dei bilanci, riconosciuta nel diritto fallimentare ed in economia aziendale, che è del tutto aliena a questa singolare, ed inedita, qualificazione giuridica. La Uefa vorrà motivare le proprie decisioni con argomenti di ben diverso tenore, il Tribunale di Losanna, giurisdizione indipendente dalla Uefa che decide secondo diritto e non secondo opportunità, non accetterà divagazioni fuori dal seminato dell'ordinamento positivo vigente. :sisi:
 

Aron

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ma se è evidente la disparità di trattamento...
lo mettessero nel regolamento la cosa sui dubbi(giudizio) sulla continuità del club

ma pare che non ci sia

E' da settembre/ottobre che ho scritto più volte su questo forum che il regolamento del FPF pone particolare enfasi sulla continuità aziendale.
Per chi vuole, googli "FAIR PLAY FINANZIARIO PER PRINCIPIANTI" o si scarichi direttamente il regolamento del FPF dal sito dell'UEFA.


Senza garanzia di continuità aziendale è impossibile ottenere il VA ed è teoricamente impossibile ottenere anche il SA (che avrebbero potuto concedere ricevendo in cambio altre garanzie che comunque non sono state date).


Il complotto dell'UEFA contro il Milan non esiste, è proprio il regolamento che è così.
Che poi il FPF sia fatto in modo discutibile o che non debba manco esserci è un altro discorso (per quanto mi riguarda eviterei di applicarlo ai club nei primi 30 posti del ranking).
 

Il Re dell'Est

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La continuità aziendale viene qui declinata come continuità soggettiva dell'azionariato dei clubs rispetto ad impegni assunti con un soggetto esterno al loro patto sociale, la Uefa, in vigenza di tali impegni, nella specie il settlement agreement, di durata triennale o quadriennale che siano. Fosse così, si assumerebbe che la Uefa ponga quale condizione di questo agreement che gli azionisti, che compongono la compagine societaria al momento della sottoscrizione dell'accordo, non cedano quote di controllo della società per tutta la durata dell'accordo, perché diversamente vi sarebbe incertezza sulla volontà dei nuovi azionisti di controllo di rispettare gli impegni assunti da Uefa con i precedenti azionisti. Siffatta limitazione della libertà degli azionisti di compravendita di quote di società di diritto privato, tuttavia, palesemente contrasta con i principi di libertà di impresa e di autonomia negoziale, stabiliti da ordinamenti costituzionali di Stati, codificazioni legislative interne, norme di trattati internazionali, norme di Federazioni sovranazionali, tra cui la Uefa stessa, norme di diritto internazionale generale e privato, prassi unanimemente riconosciute. La continuità aziendale è tecnica di contabilità aziendale e di formazione dei bilanci, riconosciuta nel diritto fallimentare ed in economia aziendale, che è del tutto aliena a questa singolare, ed inedita, qualificazione giuridica. La Uefa vorrà motivare le proprie decisioni con argomenti di ben diverso tenore, il Tribunale di Losanna, giurisdizione indipendente dalla Uefa che decide secondo diritto e non secondo opportunità, non accetterà divagazioni fuori dal seminato dell'ordinamento positivo vigente. :sisi:

Prova ne è che l'Inter ha cambiato azionista poco dopo aver stipulato il SA ed in pendenza di quest'ultimo. E all'epoca nessuno disse niente.
Spero per la UEFA che non ci butti fuori dalle coppe motivando sulla continuità aziendale, altrimenti ci costringerà ad andare davanti al TAS...con un esito che sarebbe scontato :) a meno che non cambino gli ordinamenti costituzionali e sovranazionali in tutta Europa nel giro di pochi giorni.
 

Casnop

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Prova ne è che l'Inter ha cambiato azionista poco dopo aver stipulato il SA ed in pendenza di quest'ultimo. E all'epoca nessuno disse niente.
Spero per la UEFA che non ci butti fuori dalle coppe motivando sulla continuità aziendale, altrimenti ci costringerà ad andare davanti al TAS...con un esito che sarebbe scontato :) a meno che non cambino gli ordinamenti costituzionali e sovranazionali in tutta Europa nel giro di pochi giorni.
Senza considerare che la contendibilita' delle azioni di una società, ovvero la loro facile e frequente negoziabilita', è motivo di incremento del loro valore, sia pure per finalità speculative, e quindi elemento di incremento della quota di patrimonio sociale rappresentata dal suo capitale. :)
 
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Wildbone

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Prova ne è che l'Inter ha cambiato azionista poco dopo aver stipulato il SA ed in pendenza di quest'ultimo. E all'epoca nessuno disse niente.
Spero per la UEFA che non ci butti fuori dalle coppe motivando sulla continuità aziendale, altrimenti ci costringerà ad andare davanti al TAS...con un esito che sarebbe scontato :) a meno che non cambino gli ordinamenti costituzionali e sovranazionali in tutta Europa nel giro di pochi giorni.

Senza considerare che la contendibilita' delle azioni di una società, ovvero la loro facile e frequente negoziabilita', è motivo di incremento del loro valore, sia pure per finalità speculative, e quindi elemento di incremento della quota di patrimonio sociale rappresentato dal suo capitale. :)

Ragazzi, posto che la UEFA stia cercando di appiopparci una sanzione accampando motivazioni che vanno oltre il regolamento vigente (sempre che non ci siano novità non ancora di dominio pubblico), ma perché lo starebbe facendo?

Lo fa forse per creare un deterrente contro le società occulte? Lo fa perché ha bisogno di un capro espiatorio "prestigioso" per far vedere che ha ancora un certo potere, mentre tanti club si fanno beffe di tutto e spendono e spandono?

Io non credo che la UEFA ce l'abbia con il Milan (nel senso: non penso ci sia un complotto in atto), ma allora perché questo eventuale accanimento?
 
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Io sono convinto che il Tas ci possa dare ragione ma preferirei che l'Uefa stessa non ci escludesse dalle coppe ma evidenziasse che con le regole applicabili dal 1 giugno 2018 il Milan debba risolvere la situazione entro un anno.
Mi sembrerebbe la decisione più giusta.
 

Zenos

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Ragazzi, posto che la UEFA stia cercando di appiopparci una sanzione accampando motivazioni che vanno oltre il regolamento vigente (sempre che non ci siano novità non ancora di dominio pubblico), ma perché lo starebbe facendo?

Lo fa forse per creare un deterrente contro le società occulte? Lo fa perché ha bisogno di un capro espiatorio "prestigioso" per far vedere che ha ancora un certo potere, mentre tanti club si fanno beffe di tutto e spendono e spandono?

Io non credo che la UEFA ce l'abbia con il Milan (nel senso: non penso ci sia un complotto in atto), ma allora perché questo eventuale accanimento?

Deterrente ma lo fa con una squadra debole come la nostra.lo facesse contro una squadra ricca come il Psg verrebbero meno tanti interessi a Nyon...
 

Casnop

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Ragazzi, posto che la UEFA stia cercando di appiopparci una sanzione accampando motivazioni che vanno oltre il regolamento vigente (sempre che non ci siano novità non ancora di dominio pubblico), ma perché lo starebbe facendo?

Lo fa forse per creare un deterrente contro le società occulte? Lo fa perché ha bisogno di un capro espiatorio "prestigioso" per far vedere che ha ancora un certo potere, mentre tanti club si fanno beffe di tutto e spendono e spandono?

Io non credo che la UEFA ce l'abbia con il Milan (nel senso: non penso ci sia un complotto in atto), ma allora perché questo eventuale accanimento?
Non c'è complotto, ovviamente, è moral suasion applicata con vigore dalla Uefa. Ovvero, indurre il club a fare opportunamente ciò che è comunque nel suo interesse, ovvero alleggerire la propria situazione finanziaria, il che significa rifinanziare il debito a breve con un altro a medio, lungo termine, per ridurre l'indicatore di indebitamento per esercizio; ciò che, in concreto, significa liquidare l'anomalia di quella quota di 180 milioni, oltre interessi, che è sì di un terzo, ma di cui il club comunque risponde verso il creditore di costui con il proprio patrimonio. Una distrofia del debito, all'epoca concepita per lenire il peso finanziario sui bilanci del club, ma che, all'approssimarsi della scadenza del termine, rischia di scaricarsi interamente su di esso. La Uefa ha evidenziato questa anomalia, che peraltro Fassone stesso ritiene essere il punto critico di questa vicenda, e sta faccendo pressione sul club perché lo risolva. Se questa suasion si spinga fino al limite di adozione di sanzioni sproporzionate alla entità delle violazioni accertate, e discriminatorie rispetto a fattispecie analoghe decise, è circostanza dubbia e non auspicabile, ma rispetto a cui il Milan, legittimamente, può riservarsi il diritto di gravame. L'auspicio è che il tutto avvenga secondo diritto ed equità, decisioni secondo opportunità di politica sportiva difficilmente sarebbero accettate sic et simpliciter. :)
 
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Wildbone

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Non c'è complotto, ovviamente, è moral suasion applicata con vigore dalla Uefa. Ovvero, indurre il club a fare opportunamente ciò che è comunque nel suo interesse, ovvero alleggerire la propria situazione finanziaria, che significa rifinanziare il debito a breve con un altro a medio, lungo termine, per ridurre l'indicatore di indebitamento per esercizio; ciò che, in concreto, significa liquidare l'anomalia di quella quota di 180 milioni, oltre interessi, che è sì di un terzo, ma di cui il club comunque risponde verso il creditore di costui con il proprio patrimonio. Una distrofia del debito, all'epoca concepita per lenire il peso finanziario sui bilanci del club, ma che, all'approssimarsi della scadenza del termine, rischia di scaricarsi interamente su di esso. La Uefa ha evidenziato questa anomalia, che peraltro Fassone stesso ritiene essere il punto critico di questa vicenda, e sta faccendo pressione sul club perché lo risolva. Se questa suasion si spinga fino al limite di adozione di sanzioni sproporzionate alla entità delle violazioni accertate, e discriminatorie rispetto a fattispecie analoghe decise, è circostanza dubbia e non auspicabile, ma rispetto a cui il Milan, legittimamente, può riservarsi il diritto di gravame. L'auspicio è che il tutto avvenga secondo diritto ed equità, decisioni secondo opportunità di politica sportiva difficilmente sarebbero accettate sic et simpliciter. :)
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Quindi, secondo te, Casnop, la UEFA sta spingendo per farci rifinanziare (o comunque per far sparire quella bomba a orologeria) i 180 milioni con Elliot in scadenza a ottobre perché non vuole trovarsi nella duplice, scomoda situazione di avere una squadra impegnata in una sua competizione che potrebbe: 1) Cambiare di proprietario (o comunque subire qualche cambiamento a livello azionario) 2) Trovarsi con un agreement che potrebbe non essere rispettato dai nuovi, eventuali proprietari del club (anche se suppongo che l'accordo si firmi, appunto, con il club, non con le persone fisiche della dirigenza, che siano Li o pincopallino)? Alla luce di queste possibilità, squalificarci dalle coppe sarebbe semplicemente un modo per la UEFA di tutelarsi nel prossimo futuro.
 
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