Milan: tanti errori. Maldini frena, ma... CDK, non può finire così.

El picinin

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Ci sono mancanze,e ce ne sono anche tante,ma non e che ora 2
Anni di lavoro e di cose buone vadano buttate al cesso,bisogna ragionare e trovare soluzioni.
 

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La GDS in edicola dedica l'apertura alla crisi di Milan e Inter in campionato. Per entrambi i club milanesi, errori ad ogni livello. Riguardo i rossoneri, il mercato estivo è stato un flop. Maldini ha provato a frenato le critiche parlando di secondo posto di ottavi di Champions e di scudetto l'anno scorso. Aziendalista. Qualche domanda però resta nell’aria e quella sul portiere è cara ai tifosi. I problemi di Maignan si conoscono da dicembre, perché non si è preso un portiere titolare a inizio gennaio?

Pioli è in difficoltà. Ieri a Milanello ha parlato senza alzare i toni in modo particolare: infastidito, non furioso. I tifosi, online, però lo criticano duramente, molto più della curva che anche a Roma ha cantato per lui. Lazio-Milan, del resto, ha lasciato cento dubbi. Il Milan, con la stessa formazione della Supercoppa, è stato ancora lungo, sulle gambe, ha lanciato molto e concesso campo, lasciato solo da quattro giocatori offensivi che aiutano poco. Impressionante la mancanza di intensità rispetto al Milan degli ultimi anni. Pioli dopo la partita ha detto di voler tornare a lavorare e sì, c’è molto da fare: domenica, col Sassuolo, sarà inevitabile cambiare. Un po’ perché l’assetto con Messias, Diaz, Leao e Giroud non pare riproponibile, un po’ perché a Olivier serve riposo, un po’ per le assenze. Calabria (botta a Roma) e Theo Hernandez (affaticamento) pensano di recuperare ma Bennacer sarà squalificato e Tomori (lesione di un muscolo dell’anca sinistra) non ci sarà. Pobega e Krunic hanno più di una chance di giocare.

I leader in difficoltà: Il Milan è in rottura prolungata e tutti i calciatori, per un motivo o per l’altro, sono in difficoltà. Problemi di ogni genere. Infortuni: Maignan, Ibra, Theo Hernandez. Stanchezza da Mondiale: Giroud, ancora Theo. Fiducia persa: Tomori, Kalulu, De Ketelaere. Condizione atletica post-infortunio: Calabria, Messias. In una situazione del genere, si chiede una reazione soprattutto ai giocatori più forti. E allora, è inevitabile notare che Leao, comunque sempre il più pericoloso, non trascina e anzi, a Roma ha avuto un bruttissimo linguaggio del corpo. La leadership così è sempre più un tema: le assenze di Ibra e Maignan probabilmente sono state sottovalutate. Ibra in questi mesi è stato lontano dalla squadra e chiaramente ha smesso di incidere nel ruolo di campione-mental coach che si era costruito nel 2021-22. Maignan, poi, manca più di tutti. Per le parate, certo, ma soprattutto per la guida vocale della difesa: nell’anno dello scudetto è stato una grande anima del Milan. Tatarusanu, all’opposto, trasmette grande insicurezza. Corsa e leadership: di questo il Milan ha bisogno... e ne ha bisogno in fretta, prima che sia tardi.


De Ketelaere è il grande flop. Voluto da Maldini e pagato 35 mln è la grande delusione della stagione. Ma va assolutamente recuperato al fine di evitare il tracollo economico oltre a quello tecnico. Forse De Ketelaere sconta il fatto di essere passato al Milan nella stagione sbagliata, di scarico post scudetto. La squadra si è seduta e non lo ha assimilato, ma lui deve ribellarsi al sopore, ritrovare il coraggio della giocata. In questa fase è frequente che, ricevuto il pallone, ritorni indietro e lo appoggi in modo sciapo a qualche compagno. Zero gol, quando nel 2021-22, con il Bru- ges, ne aveva realizzati 18 in 49 partite. Non è possibile che un nazionale belga si sia “imbrocchito” di colpo. Il vero De Ketelaere va scovato, per non rischiare che, svenduto altrove, faccia vedere di che cosa è capace, alla maniera di De Bruyne.

CorSera: Milan in crisi nera. Numeri inquietanti accompagnano i pensieri foschi di Stefano Pioli. Il Milan si è smarrito in questo gennaio da cancellare: non vince da cinque partite e ha rimediato sette gol nelle ultime due senza segnarne neppure uno. La vecchia guardia sembra intristita, i nuovi non si integrano, il mercato non ha funzionato e gli infortuni continuano a non dare pace. Nello stadio in cui l’anno scorso aveva ipotecato lo scudetto, stavolta lo ha (quasi) perso. Il distacco sembra incolmabile per una squadra che non esiste più. Milan e Inter più che allo scudetto devono pensare a difendere l’oro della Champions.

Corriere dello Sport: Diavolo all'inferno. Tutti i problemi: l'aspetto fisico non va. Theo e Giroud col fiato corto. Male anche l'aspetto mentale: il Milan non ha più certezze manca la guida sul campo di elementi più esperti come Ibrahimovic, Kjaer, Maignan e Florenzi, giocatori che sono mancati per lunghissimi tratti della stagione. E il 4231 non sembra più sostenibile. Il centrocampo resta scoperto. La soluzione potrebbe essere l'inserimento di qualche giocatore più fisico.

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La GDS in edicola dedica l'apertura alla crisi di Milan e Inter in campionato. Per entrambi i club milanesi, errori ad ogni livello. Riguardo i rossoneri, il mercato estivo è stato un flop. Maldini ha provato a frenato le critiche parlando di secondo posto di ottavi di Champions e di scudetto l'anno scorso. Aziendalista. Qualche domanda però resta nell’aria e quella sul portiere è cara ai tifosi. I problemi di Maignan si conoscono da dicembre, perché non si è preso un portiere titolare a inizio gennaio?

Pioli è in difficoltà. Ieri a Milanello ha parlato senza alzare i toni in modo particolare: infastidito, non furioso. I tifosi, online, però lo criticano duramente, molto più della curva che anche a Roma ha cantato per lui. Lazio-Milan, del resto, ha lasciato cento dubbi. Il Milan, con la stessa formazione della Supercoppa, è stato ancora lungo, sulle gambe, ha lanciato molto e concesso campo, lasciato solo da quattro giocatori offensivi che aiutano poco. Impressionante la mancanza di intensità rispetto al Milan degli ultimi anni. Pioli dopo la partita ha detto di voler tornare a lavorare e sì, c’è molto da fare: domenica, col Sassuolo, sarà inevitabile cambiare. Un po’ perché l’assetto con Messias, Diaz, Leao e Giroud non pare riproponibile, un po’ perché a Olivier serve riposo, un po’ per le assenze. Calabria (botta a Roma) e Theo Hernandez (affaticamento) pensano di recuperare ma Bennacer sarà squalificato e Tomori (lesione di un muscolo dell’anca sinistra) non ci sarà. Pobega e Krunic hanno più di una chance di giocare.

I leader in difficoltà: Il Milan è in rottura prolungata e tutti i calciatori, per un motivo o per l’altro, sono in difficoltà. Problemi di ogni genere. Infortuni: Maignan, Ibra, Theo Hernandez. Stanchezza da Mondiale: Giroud, ancora Theo. Fiducia persa: Tomori, Kalulu, De Ketelaere. Condizione atletica post-infortunio: Calabria, Messias. In una situazione del genere, si chiede una reazione soprattutto ai giocatori più forti. E allora, è inevitabile notare che Leao, comunque sempre il più pericoloso, non trascina e anzi, a Roma ha avuto un bruttissimo linguaggio del corpo. La leadership così è sempre più un tema: le assenze di Ibra e Maignan probabilmente sono state sottovalutate. Ibra in questi mesi è stato lontano dalla squadra e chiaramente ha smesso di incidere nel ruolo di campione-mental coach che si era costruito nel 2021-22. Maignan, poi, manca più di tutti. Per le parate, certo, ma soprattutto per la guida vocale della difesa: nell’anno dello scudetto è stato una grande anima del Milan. Tatarusanu, all’opposto, trasmette grande insicurezza. Corsa e leadership: di questo il Milan ha bisogno... e ne ha bisogno in fretta, prima che sia tardi.


De Ketelaere è il grande flop. Voluto da Maldini e pagato 35 mln è la grande delusione della stagione. Ma va assolutamente recuperato al fine di evitare il tracollo economico oltre a quello tecnico. Forse De Ketelaere sconta il fatto di essere passato al Milan nella stagione sbagliata, di scarico post scudetto. La squadra si è seduta e non lo ha assimilato, ma lui deve ribellarsi al sopore, ritrovare il coraggio della giocata. In questa fase è frequente che, ricevuto il pallone, ritorni indietro e lo appoggi in modo sciapo a qualche compagno. Zero gol, quando nel 2021-22, con il Bru- ges, ne aveva realizzati 18 in 49 partite. Non è possibile che un nazionale belga si sia “imbrocchito” di colpo. Il vero De Ketelaere va scovato, per non rischiare che, svenduto altrove, faccia vedere di che cosa è capace, alla maniera di De Bruyne.

CorSera: Milan in crisi nera. Numeri inquietanti accompagnano i pensieri foschi di Stefano Pioli. Il Milan si è smarrito in questo gennaio da cancellare: non vince da cinque partite e ha rimediato sette gol nelle ultime due senza segnarne neppure uno. La vecchia guardia sembra intristita, i nuovi non si integrano, il mercato non ha funzionato e gli infortuni continuano a non dare pace. Nello stadio in cui l’anno scorso aveva ipotecato lo scudetto, stavolta lo ha (quasi) perso. Il distacco sembra incolmabile per una squadra che non esiste più. Milan e Inter più che allo scudetto devono pensare a difendere l’oro della Champions.

Corriere dello Sport: Diavolo all'inferno. Tutti i problemi: l'aspetto fisico non va. Theo e Giroud col fiato corto. Male anche l'aspetto mentale: il Milan non ha più certezze manca la guida sul campo di elementi più esperti come Ibrahimovic, Kjaer, Maignan e Florenzi, giocatori che sono mancati per lunghissimi tratti della stagione. E il 4231 non sembra più sostenibile. Il centrocampo resta scoperto. La soluzione potrebbe essere l'inserimento di qualche giocatore più fisico.
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Lineker10

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Pioli è in difficoltà. Ieri a Milanello ha parlato senza alzare i toni in modo particolare: infastidito, non furioso. I tifosi, online, però lo criticano duramente, molto più della curva che anche a Roma ha cantato per lui. Lazio-Milan, del resto, ha lasciato cento dubbi. Il Milan, con la stessa formazione della Supercoppa, è stato ancora lungo, sulle gambe, ha lanciato molto e concesso campo, lasciato solo da quattro giocatori offensivi che aiutano poco. Impressionante la mancanza di intensità rispetto al Milan degli ultimi anni. Pioli dopo la partita ha detto di voler tornare a lavorare e sì, c’è molto da fare: domenica, col Sassuolo, sarà inevitabile cambiare. Un po’ perché l’assetto con Messias, Diaz, Leao e Giroud non pare riproponibile, un po’ perché a Olivier serve riposo, un po’ per le assenze. Calabria (botta a Roma) e Theo Hernandez (affaticamento) pensano di recuperare ma Bennacer sarà squalificato e Tomori (lesione di un muscolo dell’anca sinistra) non ci sarà. Pobega e Krunic hanno più di una chance di giocare.

I leader in difficoltà: Il Milan è in rottura prolungata e tutti i calciatori, per un motivo o per l’altro, sono in difficoltà. Problemi di ogni genere. Infortuni: Maignan, Ibra, Theo Hernandez. Stanchezza da Mondiale: Giroud, ancora Theo. Fiducia persa: Tomori, Kalulu, De Ketelaere. Condizione atletica post-infortunio: Calabria, Messias. In una situazione del genere, si chiede una reazione soprattutto ai giocatori più forti. E allora, è inevitabile notare che Leao, comunque sempre il più pericoloso, non trascina e anzi, a Roma ha avuto un bruttissimo linguaggio del corpo. La leadership così è sempre più un tema: le assenze di Ibra e Maignan probabilmente sono state sottovalutate. Ibra in questi mesi è stato lontano dalla squadra e chiaramente ha smesso di incidere nel ruolo di campione-mental coach che si era costruito nel 2021-22. Maignan, poi, manca più di tutti. Per le parate, certo, ma soprattutto per la guida vocale della difesa: nell’anno dello scudetto è stato una grande anima del Milan. Tatarusanu, all’opposto, trasmette grande insicurezza. Corsa e leadership: di questo il Milan ha bisogno... e ne ha bisogno in fretta, prima che sia tardi.


De Ketelaere è il grande flop. Voluto da Maldini e pagato 35 mln è la grande delusione della stagione. Ma va assolutamente recuperato al fine di evitare il tracollo economico oltre a quello tecnico. Forse De Ketelaere sconta il fatto di essere passato al Milan nella stagione sbagliata, di scarico post scudetto. La squadra si è seduta e non lo ha assimilato, ma lui deve ribellarsi al sopore, ritrovare il coraggio della giocata. In questa fase è frequente che, ricevuto il pallone, ritorni indietro e lo appoggi in modo sciapo a qualche compagno. Zero gol, quando nel 2021-22, con il Bru- ges, ne aveva realizzati 18 in 49 partite. Non è possibile che un nazionale belga si sia “imbrocchito” di colpo. Il vero De Ketelaere va scovato, per non rischiare che, svenduto altrove, faccia vedere di che cosa è capace, alla maniera di De Bruyne.

CorSera: Milan in crisi nera. Numeri inquietanti accompagnano i pensieri foschi di Stefano Pioli. Il Milan si è smarrito in questo gennaio da cancellare: non vince da cinque partite e ha rimediato sette gol nelle ultime due senza segnarne neppure uno. La vecchia guardia sembra intristita, i nuovi non si integrano, il mercato non ha funzionato e gli infortuni continuano a non dare pace. Nello stadio in cui l’anno scorso aveva ipotecato lo scudetto, stavolta lo ha (quasi) perso. Il distacco sembra incolmabile per una squadra che non esiste più. Milan e Inter più che allo scudetto devono pensare a difendere l’oro della Champions.

Corriere dello Sport: Diavolo all'inferno. Tutti i problemi: l'aspetto fisico non va. Theo e Giroud col fiato corto. Male anche l'aspetto mentale: il Milan non ha più certezze manca la guida sul campo di elementi più esperti come Ibrahimovic, Kjaer, Maignan e Florenzi, giocatori che sono mancati per lunghissimi tratti della stagione. E il 4231 non sembra più sostenibile. Il centrocampo resta scoperto. La soluzione potrebbe essere l'inserimento di qualche giocatore più fisico.
Io credo che ci siano momenti e momenti, crisi e crisi.

Quella attuale secondo me va gestita abbassando i toni e la pressione. Bisogna prima di tutto tornare a giocare con leggerezza e fiducia, fare bene le cose semplici che ci sono sempre riuscite.

Che per me il problema principale è che nelle ultime due partite non abbiamo neanche tirato in porta. Questo è molto piu preoccupante pure dei tanti goal presi.
 
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Ci sono mancanze,e ce ne sono anche tante,ma non e che ora 2
Anni di lavoro e di cose buone vadano buttate al cesso,bisogna ragionare e trovare soluzioni.
Hai detto proprio bene, non bisogna buttare nel cesso anni di lavoro e di cose buone ed è la proprietà (che non si capisce bene quale / cosa sia) che dovrebbe capire sta cosa
 

MagicBox

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Beh mi sembra che De bruyne facesse pena al Chelsea e poi è esploso al City...

Senza dubbio, mi faceva ridere associare il nome di De Bruyne a quello di CDK

credo parliamo di due sport diversi, poi per carità… ci sarà sicuramente chi pensa di avere un fenomeno in casa (e me lo auguro)

spiegherebbe tutti i 7 e gli 8 dati al mercato nel sondaggio di inizio anno
 
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