Milan: sogno 500 mln di fatturato. Emirates 30 mln.

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Purtroppo non esistono alternative in questo calcio rispetto a questo tragitto.
Vuoi competere ad alto livello? Puoi farlo se
- Sei in PL
- Hai una proprietà padronale ed estremamente danarosa che accetta di bruciare centinaia di milioni di cassa all'anno o che gode del dominio politico sul proprio campionato (Real Madrid, PSG, Barcelona in passato, Juventus, Bayern)

Punto, fine, stop. Non c'è altra strada.
Per gli altri comuni mortali, il tragitto è incrementare i ricavi progressivamente, fare player trading ed essere consapevoli che i migliori finiranno strapagati in PL o al Real/PSG.
Il massimo a cui si può ambire è arrivare ad un percorso stile Atletico Madrid, Borussia Dortmund, Inter (o lo stesso Milan che ormai è un esempio).
Vincere qualche campionato, magari se va di lusso arrivare in semifinale/finale l'anno buono, vincere una CL in 50 anni se va di lusso.

Per rompere questo paradigma servirebbe un ritorno ad alti livelli mondiali del nostro paese, che è ovviamente impossibile per mille motivi (prima di tutto quello demografico).
Il calcio è lo specchio della posizione del nostro paese nel mondo, e noi stiamo diventando sempre più periferia.
E il medesimo destino spetterà a breve anche a Francia, UK, Germania, Spagna, non temete.
Da scolpire nella pietra.

Io punterei su un settore giovanile coi contromaroni.
Un'eccellenza.
Bisogna formare giovani pronti, milanisti e con uno stile di gioco tale che li renda pronti per la prima squadra.
 
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Da scolpire nella pietra.

Io punterei su un settore giovanile coi contromaroni.
Un'eccellenza.
Bisogna formare giovani pronti, milanisti e con uno stile di gioco tale che li renda pronti per la prima squadra.

Esatto.
Piu che in giocatori, dobbiamo investire in strutture di allenamento, mediche e soprattutto giovanili.
 
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Per me, oltre ad un gran lavoro sulla qualità del prodotto, è una questione culturale

Latina ( campionato Spagnolo) e anglosassone ( Premier League, l' inglese è ormai di casa per tutti) , oltre che ovviamente anche storica.

Se il calcio rispettasse il valore di un paese, Francia e Germania non avrebbero campionati "ridicoli"

Iniziamo a fare stadi decenti, e cresceremo anche noi.
So anche io che è un' impresa impossibile competere con certi soggetti, pero' iniziamo almeno a fare quanto possibile.

la globalizzazione degli ultimi 20 anni ha sicuramente favorito la Premier in primis, e la Liga. Ma c'è anche una questione di competenze da tenere in considerazione. Si poteva quantomeno tenere il passo e non sprofondare come ha fatto la serie A, con un pò di lungimiranza. Cerchiamo di rimboccarci le maniche e quantomeno cercare di tenere il passo ora e magari chiudere un pò di divario. I margini sono elevati, come sta dimostrando il Milan, se si opera bene.
 

galianivatene

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Esatto.
Piu che in giocatori, dobbiamo investire in strutture di allenamento, mediche e soprattutto giovanili.
ora che abbiamo una squadra giovane possiamo farlo, spostare gradualmente risorse dal mercato alle infrastrutture.

Farà rizzare i capelli a qualcuno, ma il ritorno sull’investimento -anche in termini sportivi- è prevedibilmente maggiore, almeno rispetto a comprare Pogba, ma anche Ibra 40enne.

Si parlava di questo nei primi anni dopo la dismissione, ma allora non avevi una base da crescere, una rosa valida.

Ora puoi mantenere e puntellare la rosa col mercato a costi tutto sommato contenuti, ed investire pesantemente in infrastrutture e sul lungo termine, per fare la differenza.

Ovviamente, questo implica visione e impegno finanziario, non tirchieria: per intendersi, non puoi pensare di svendere giocatori importanti o perderli a zero per non pagare mezzo milione in più, sennò è una presa per il c…ollo.
 

Toby rosso nero

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Aggiornamenti dalla GDS sull'assemblea di ieri e sui conti del Milan. La rosea conferma le anticipazioni delle settimane scorse con Emirates che firmerà un nuovo contratto col Milan da 30 mln a stagione.

Elliott ha consegnato a RedBird un gioiellino. Il marchio rivitalizzato dallo scudetto e dal ritorno in Champions, le spese sportive inferiori alla concorrenza, la gestione ordinaria che non brucia cassa, il debito quasi azzerato. Adesso toccherà a Gerry Cardinale e al suo team passare alla fase due: dopo il risanamento, la crescita. L’assemblea degli azionisti del Milan ieri è stata l’occasione per segnare un punto di arrivo e, insieme, di ripartenza. L’esercizio 2021-22 si è chiuso in perdita di 66 milioni: erano 195 nel 2019-20 e 96 nel 2020- 21. Rispetto alle big storiche e agli squilibri del settore, i rossoneri si muovono in controtendenza: nella scorsa stagione la Juve ha bruciato 254 milioni, l’Inter 140. Emirates Il miglioramento dei conti è avvenuto attraverso una crescita organica dei ricavi. Sì, nel 2021-22 ha inciso la plusvalenza per la vendita di Casa Milan (18 milioni) ma il player trading è stato marginale: proventi per complessivi 10 milioni (di cui 5 dalla vendita di Hauge) e saldo netto pari a zero. Va sottolineata, invece, la performance del settore commerciale, arrivato a introitare 83 milioni grazie a nuovi contratti e bonus: +12% in un anno (65 nel 2020-21), +59% in due anni (52 nel 2019- 20). E in questi giorni si chiuderà il rinnovo con il main sponsor Emirates, attorno ai 30 milioni (15 nell’ultima stagione). Il fatturato del Milan, se si escludono il calciomercato e le operazioni straordinarie, è salito a 269 milioni nell’ultima stagione. Un bel balzo dai 216 del 2018-19, ultimo esercizio pre-Covid. Crescono le entrate e restano bassi i costi. Gli stipendi totali ammontano a 170 milioni, soglia sostenibile in relazione ai ricavi, tant’è che l’Ebitda è in territorio positivo (+29), facendo esultare il presidente Paolo Scaroni: «Adesso non bruciamo cassa, salvo che per acquisti importanti sul mercato. E quindi non abbiamo bisogno dell’apporto dell’azionista». Serve uno step ulteriore per raggiungere il pareggio di bilancio. «Magari ci avviciniamo nel 2023-24, a patto di andare avanti in Champions», annuncia Scaroni. Il percorso europeo è cruciale per il piano di sviluppo. Sta qui il cuore della sfida di RedBird. «Il Milan ha 500 milioni di fan nel mondo, che purtroppo invecchiano. Se non facciamo bene in Champions, attirando le giovani generazioni, tra qualche anno avremo solo novantenni a seguirci», dice Scaroni. E altre speranze sono riposte in quel mix di conoscenze e competenze di RedBird, che «non avevamo sul fronte internazionale». Continuità Il modus operandi di Elliott proseguirà con RedBird. Lo conferma Scaroni: «Anche RedBird vuol tenere sotto controllo il debito». Tradotto, significa che, dopo aver abbattuto l’indebitamento finanziario netto (28 milioni al 30 giugno 2022), il Milan eviterà di azionare la leva finanziaria per sostenere gli investimenti. E, almeno nei piani, non ricorrerà alle iniezioni di capitale. La scorsa stagione i rossoneri si sono smarcati dal supporto dell’azionista: Elliott ha versato “solo” 5 milioni. Grazie ai 125 milioni della rivalutazione del marchio, è stato pure tolto a RedBird l’obbligo di ripianare le prossime perdite: il patrimonio netto consolidato è positivo per 131 milioni. Il fondo americano, però, dovrà continuare ad adottare la disciplina di bilancio, in modo che la cassa si autofinanzi, e nel mediolungo periodo avrà il compito di incrementare i ricavi. Il sogno è arrivare a 500 milioni, «la soglia che dà la sostenibilità finanziaria a lungo termine», spiega Scaroni. In pegno Elliott osserva da spettatore interessato. È vero che a fine agosto ha ceduto il 99,93% del Milan ad Acm Bidco, il veicolo olandese di RedBird, ma nell’ambito dell’operazione da 1,2 miliardi ha concesso all’acquirente un “vendor loan” da 550 milioni e in cambio, oltre ad avere tre membri in cda, ha ottenuto il pegno sulle azioni “«quale credito garantito, in forza del contratto denominato “Pledge Agreement over Shares», come riporta la relazione di bilancio.


CorSera: L’era RedBird è iniziata, l’obiettivo è creare una media company. Ora la fase è di studio, c’è uno staff di 7-8 persone al lavoro

Se vendono Leao, o in futuro Theo e Maignan, me ne sbatto le palle di tutti i numeri, i bilanci e i progetti.
 
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Aumenta il fatturato e cambia il modo di operare sul mercato?Bene,allora parlatemene,altrimenti andate aff...lo.
Ps: e badate bene,cambiare approccio sul mercato non vuol dire andare a smiliardare ad cazzum.
 

jumpy65

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500 milioni vuol dire poter raddoppiare il costo dell rosa, cioè potersi permettere giocatori da 20 milioni tra ingaggio e ammortamento. Un altro mondo rispetto a oggi. Ma ne riparliamo tra 4 anni almeno.
L'accordo con emirates a 30 milioni in questa ottica non mi sembra granché. Hanno in mente entrate diverse...
 

jumpy65

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500 milioni vuol dire poter raddoppiare il costo dell rosa, cioè potersi permettere giocatori da 20 milioni tra ingaggio e ammortamento. Un altro mondo rispetto a oggi. Ma ne riparliamo tra 4 anni almeno.
L'accordo con emirates a 30 milioni in questa ottica non mi sembra granché. Hanno in mente entrate diverse...
 
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