Siamo in tre, a pensarlo. Personalmente ho aperto gli occhi quando [MENTION=1906]corvorossonero[/MENTION] o [MENTION=1382]Aron[/MENTION] (non ricordo chi dei due) ha evidenziato, qualche tempo fa, che Elliott è un mero gestore di soldi altrui (prima non avevo la più pallida idea di chi fosse 'sto Elliott). Lì mi si è aperto un mondo:
1) il tentativo fallito con Bee causa GDF,
2) la farsa con Li in accordo con Elliott fin dall'inizio (vedi il contratto-capestro tra il cinese e il fondo; era chiaro che Elliott doveva subentrare).
3) l'acquisto del Monza che, in questa prospettiva, è un mero diversivo che serve a convincere il pubblico dell'avvenuto distacco di B&G dal Milan.
Le prospettive di ricostruzione, pluriennuali causa FPF, sono l'ideale per una proprietà che a ricostruire non ci pensa proprio, ma che, tra un ricorso al TAS e l'altro, farà il solito mercato sui generis pianificando i soliti magheggi con l'amico Preziosi, i procuratori del giro giusto e il sempre presente Ciolsi di Abramovic (strano, eh?).
Quel che più mi irrita è l'atteggiamento verso i mafiosi di Torino e le loro propaggini della federazione/lega/arbitri: un'accondiscendenza che implica la rinuncia a qualsiasi ambizione sportiva in Italia; della competitività in Europa, neanche parliamo. Basti vedere con quale nonchalance è stata accolta l'eliminazione da un girone ridicolo di Europa League: come se, in fondo, non dispiacesse più di tanto. Dal punto di vista sportivo, invece, una tragedia con pochi uguali per chi vuole attirare sponsor e tornare grande.
Ri-valutate, in quest'ottica, il silenzio dei Cantanti: un po' troppo silenziosi per essere dei proprietari appassionati dal Milan, no?
Un quadro veramente sconsolante.