La GDS conferma le news di ieri sul Milan che fa verso San Donato perla costruzione del nuovo stadio. Firmato un accordo preliminare per il progetto stadio. La conferma è arrivata anche dal Sindaco come già riportato ieri (di seguito NDR). La zona ha il gradimento del club anche per l'ubicazione e la viabilità. Ma tra ambientalisti e opposizione le voci contrarie non mancano. Dal Milan sottolineano come l'accordo non sia comunque vincolante per il futuro né esclusivo. Le aree di Sesto e San Siro restano in corsa.
Le parole già riportate ieri del Sindaco San Donato:"L’area del territorio comunale interessata risulta essere quella denominata San Francesco e che si sviluppa tra l’autostrada A1 e la Tangenziale Est, con adiacente linea ferroviaria. Nelle scorse settimane è giunta all’Amministrazione comunale la richiesta di disponibilità a valutare un progetto che prevede la costruzione dello stadio dell’Ac Milan. L’Amministrazione comune si è resa disponibile ad aprire un tavolo per la valutazione del progetto solo quando la proposta si concretizzerà corredata dalla relativa documentazione”.
Tuttosport: sindaco di San Donato, Francesco Squeri, conferma di aver incontrato il Milan per iniziare a parlare della realizzazione del nuovo stadio rossonero nell’area San Francesco, che si trova nel suo Comune tra gli svincoli autostradali della Tangenziale Est e dell’imbocco dell'A1. La lettera aperta di Squeri segue la rivelazione sulla sottoscrizione di un accordo preliminare tra il Milan e la società Cassinari & Partners, proprietaria dei terreni. Il primo cittadino di San Donato aspetta la presentazione di un piano dettagliato da parte del Milan e chiama in causa altri protagonisti: «L’amministrazione comunale si è resa disponibile ad aprire un tavolo per la valutazione del progetto solo quando la proposta si concretizzerà corredata dalla relativa documentazione. Sono assolutamente consapevole che l’eventuale ipotesi del progetto di un impianto sportivo delle dimensioni illustrate comporta rilevanti ricadute. Ciò richiederà il coinvolgimento di Regione Lombardia, Città Metropolitana, Autostrade, Ferrovie dello Stato e Metropolitane Milanesi, dello stesso Comune di Milano e dei Comuni limitrofi a San Donato». Il Milan, quindi, accelera su un’altra area privata dopo il blitz fallito su La Maura. Sembra quindi tardivo il tentativo del sindaco di Milano, Giuseppe Sala, di strigliare la sua maggioranza per spianare gli ostacoli politici e burocratici frapposti dal 2019 al progetto di stadio condiviso da Inter e Milan nell’area di San Siro. L’impianto rossonero a San Donato si inserirebbe nell’ambito del piano urbanistico Sport Life City sviluppato da Cassinari & Partners. Secondo Squeri, non servirebbero ulteriori autorizzazioni urbanistiche e non dovrebbero essere cambiati i volumi edificabili già previsti. La collocazione del nuovo stadio in quella zona sarebbe estremamente funzionale a ricavi interessanti dalla cessione dei diritti di denominazione dello stadio, come succede per l’Allianz Arena di Monaco di Baviera e l’Allianz Riviera di Nizza, visibilissime dalle autostrade che scorrono a fianco. L’Associazione Piccoli Azionisti del Milan (Apa), però, propone al club rossonero di intitolare il prossimo stadio a Silvio Berlusconi: «Una dedica doverosa, a significare la riconoscenza che tutti i milanisti sentiranno sempre nei suoi confronti», scrive Apa in una lettera nella quale chiede un incontro ai vertici del Milan per parlare del nuovo corso dopo la decisione di allontanare Paolo Maldini.