Milan: rosso di 66,5 mln. Ricavi in aumento e marchio rivalutato.

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.

Mauricio

Junior Member
Registrato
8 Febbraio 2018
Messaggi
2,929
Reaction score
2,430
Tesserati sono tutti quelli che seguono la squadra...chi va in panchina, chi va nei spogliatoi, più i vari dirigenti sportivi ( dell'addetto all'arbitro a maldini)
Ok quindi Gazidis, MMM e pochi altri guadagnano 70 lordi l’anno? Oppure ci rientrano anche quei 150 persone denominati altri tecnici? Se fosse così allora direi che i conti tornano, più o meno.
 

alexxx19

Junior Member
Registrato
13 Gennaio 2014
Messaggi
603
Reaction score
168
bei tempi quando tra noi tifosi si parlava solo di chi acquistare chi vendere, dei giocatori presenti e passati e delle partite vere e proprie

ora ci siamo ridotti a spulciare le spese e fare i conti anche nel calcio :facepalm::facepalm:
 

mil77

Senior Member
Registrato
3 Febbraio 2017
Messaggi
11,400
Reaction score
2,014
Ok quindi Gazidis, MMM e pochi altri guadagnano 70 lordi l’anno? Oppure ci rientrano anche quei 150 persone denominati altri tecnici? Se fosse così allora direi che i conti tornano, più o meno.
Ho guardato. Nei tessati rientrano anche allenatori e altri tecnici che in totale sono 168.
Non pensavo ma il Milan in totale ha 411 dipendenti
 

Raryof

Senior Member
Registrato
24 Gennaio 2017
Messaggi
15,399
Reaction score
4,467
L'anno prossimo verrà raggiunto il pareggio di bilancio senza alcun problema proprio, in primis dovremo assolutamente aumentare gli introiti derivanti dalle coppe, parlo di UCL, di supercoppa italiana e C.Italia, servirà passare il girone e mettere da parte pure quei 3 mln a botta che prendi dopo ogni vittoria e quel mln che prendi dopo un pari (oltre vabbè ai grossi incassi commerciali derivanti dallo stadio sempre pieno), il passaggio del girone sarebbe tanta roba perché avverrebbe con l'aggiunta solamente di un'altra squadra italiana per cui il bottino sarebbe maggiore alla fine della fiera, un ottavo morbido poi aprirebbe la strada a qualcosa di particolare, diciamo così.
Altri incassi ovviamente sono i pienoni in campionato in periodo di covid, 0 restrizioni, 0 discrimazionale sociale, ogni anno ci riassettiamo e il bilancio migliora, vero che perdiamo i giocatori a 0 ma penso che in estate con una cessione dovremmo riuscire nell'obbiettivo di arrivare finalmente al pareggio tanto desiderato, diciamo un +40 a bilancio con introiti maggiori dalle coppe + la cessione di un Isma+il Saele di turno, ma anche se facessimo lo stesso percorso di quest'anno potremmo arrivarci con una cessione non troppo scorbutica e aggiustabile con un altro player o giovane che abbiamo già preso per pochi mln. siamo ben indirizzati, mancano terribilmente le plusvalenze derivanti dalle uscite di Frank, Dolla e in misura minore Calha e Romagna, gli ultimi 2 non così vendibili mentre per gli altri 2, nonostante il mercato (se presi un anno prima) penso che abbiamo fatto un discorso grosso modo pratico, cioè, vero che avremmo potuto cederli ma al tempo non eravamo così sicuri di potercela fare in campionato, con uscite così grosse e sostituti non istruiti o pronti per fare la differenza da subito, li abbiamo usati per arrivare prima quarti e poi per vincere la scudazza, li avessimo ceduti avremmo potuto rischiare di non farcela ancora una volta, il calcio non è così semplice e i valori li devi capire prima, ad esempio l'Inter sta facendo un discorso simile con Skriniar, lo tiene e lo perde a 0 ma sa che con lui arriva tra le 4, almeno basandosi sui valori iniziali, sullo storico di una rosa, quarto posto, top 4, che mai come quest'anno risulterà vitale, bisogna mettere giù tutto adesso e poi chissà, forse una big potrebbe lasciarci le penne (noi come abbiamo visto col Napoli anche se perdiamo sbattiamo già una mole di gioco da paura, nemmeno prendo in considerazione il fatto che potremmo finire nella melma in qualche maniera).
 
Registrato
11 Aprile 2016
Messaggi
68,647
Reaction score
36,652
Calcio e Finanza: oggi il Consiglio di Amministrazione del Milan ha approvato i dati consolidati dell’esercizio chiuso al 30 giugno 2022, che saranno sottoposti al voto dell’Assemblea in programma a fine ottobre. Il CdA ha preso atto di un trend di crescita in ulteriore accelerazione, che porta a registrare un EBITDA positivo, significativo della validità del percorso di risanamento e rilancio sin qui intrapreso dal club rossonero.

Nella stagione 2021/22 i ricavi sono cresciuti del 14%, attestandosi a quota 297,7 milioni di euro (un risultato molto vicino alle stime di dicembre 2021 di Calcio e Finanza), rispetto ai 261,1 milioni dell’esercizio precedente, come risultato di un contributo significativo di maggiori ricavi da gare a seguito della riapertura degli stadi, da broadcasting a seguito della partecipazione della formazione di Pioli alla UEFA Champions League 2021/22, oltre che a nuovi ricavi da sponsorizzazione.

Nello stesso periodo si registrano alcune poste straordinarie attribuibili essenzialmente a premi Scudetto e Champions League, nonché ad investimenti per il rafforzamento della struttura e-commerce e media, che hanno portato ad una crescita dei costi.

I dati consolidati dell’esercizio evidenziano in ogni caso una ulteriore riduzione di 30 milioni di euro del rosso di bilancio. Il risultato netto è infatti negativo per 66,5 milioni di euro, a fronte dei 96,4 milioni di euro dell’esercizio precedente (-194,6 milioni nella stagione 2019/20).


Il Milan ha colto inoltre l’opportunità di beneficiare della rivalutazione contabile del marchio “Milan” ai sensi del Decreto-legge n. 104 del 14 agosto 2020, convertito nella Legge n. 126 del 13 ottobre 2020, che ha previsto, all’art. 110, la possibilità per le società italiane di rivalutare propri beni e partecipazioni iscritti nel bilancio di esercizio al 31 dicembre 2019 nonché, in taluni casi (come quello che qui viene in rilievo), la rivalutazione di beni non iscritti nel bilancio al 31 dicembre 2019 ma comunque di titolarità della Società e tutelabili giuridicamente alla data di riferimento.

L’ultima valutazione aggiornata, risalente al 2005, era pari a 35 milioni di euro. In base alla perizia dello studio Wepartner del Prof. Angelo Provasoli, il valore del marchio del Milan si aggira ora attorno ai 200 milioni di euro. Tale nuova valutazione, pur influendo sullo stato patrimoniale, non ha alcun impatto sul conto economico a breve.
Senza cessioni e plusvalenze è difficile far di meglio ma , sinceramente, mi aspettavo numeri migliori.
Alla fine sarebbe bastato vendere quelli che abbiamo perso a zero per stare addirittura in attivo.
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Alto