Ne abbiamo giá discusso.
Il criterio alla base della metodologia é che non é che appena uno diventa positivo é automaticamente contagioso. Serve un certo numero di giorni affinché sviluppi una certa carica virale che lo rende facilmente contagioso.
Non é matematico, perché forense se ti salivo in bocca ti contagio lo stesso, ma nei contatti dinamici di una partita un caso sviluppatosi nelle ultime 24h é ritenuto improbabilmente contagioso.
Questo forse ora, tra primavera ed estate, ma aspetta che arrivi il primo fresco autunnale , che arrivino i raffreddori e i colpi di tosse.
E comunque ti vorrei far notare che forse solo in serie A puoi attuare un piano cosi rigido.
Quando la carica virale è alta la palla stessa può essere veicolo di infezione, a meno che non si giochi coi guanti.
Non ce l'ho contro il calcio, non fraintendere , ma contro due pesi e due misure e contro l'ipocrisia dei parrucconi.
Osservo sempre con curiosità il mondo del calcio perchè offre spunti interessanti per capire la verità.
5 miei conoscenti a ridosso di ferragosto sono stati trovati positivi al covid , del tutto asintomatici per fortuna, ma sono stati tenuti in isolamento tra protocolli, tamponi , ecc ecc 45 giorni fino a quando sono diventati negativi, coi familiari e persone a stretto contatto con loro tenuti a loro volta in isolamento precauzionale per altri 14 giorni.
Vite sospese, attività lavorative paralizzate, ecc ecc.
C'è un mondo fuori il calcio che paga forse un prezzo troppo alto, laddove il calcio è un'oasi felice ma grottesca.