Questo perché probabilmente sei un giovane (per me gli under 40 sono giovani) e non ricordi il mondiale dell’82. Io lo ricordo molto bene, avevo 15 anni.
Per me la gioia di quel mondiale è stata anche superiore a quella provata nel 2006, e non per l’età, è stato così anche per mio padre che ha 86 anni, la gioia di quel mondiale è stata perfino superiore perché abbiamo avuto un percorso davvero irripetibile per vincere, demolendo degli autentici dream team come il Brasile di Cerezo, Sócrates, Zico e Falcão (gente che oggi varrebbe tra i 150 e i 300 milioni di euro), l’Argentina di Maradona, Fillol, Passarella e Kempes, la Germania di Rummenigge, Schumacher, Breitner e Littbarski.
Nessuna squadra nell’albo d’oro dei mondiali di calcio ha mai vinto un mondiale con un percorso simile, nessuna, e sfido chiunque a smentirmi storia alla mano. Probabilmente il “chi” abbiamo battuto nell’82 e il “come” li abbiamo battuti rimarrà una impresa irripetibile nella storia. Fino ad ora lo è stata.
Il mondiale del 2006 comunque viene subito dopo, come dicevo nemmeno la Champions vinta al Camp Nou nell’89, la prima di Atene del ‘94 contro l’arrogante Barca di Cruijff o quella di Manchester contro la Ndranghetus possono reggere il confronto con quelle vittorie.