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A Bee non importa nulla della rosa. E' come Thohir, non saprà neanche niente di calcio. In patria è definito un soggetto inaffidabile che ha fatto fallire tante delle sue aziende. Tra l'altro lo fa solo per avere pubblicità e rilanciarsi a livello di immagine. Inoltre è socio di minoranza, con il 30% non essendo ancora proprietario non ti viene a fare acquisti. L'unica cosa che farà sarà dividere i capitali tra buchi di bilancio e progetto stadio. Scordatevi soldi sul mercato, anche quest'estate sarà un falsomercato.
Guarda quello delle share selling è un campo che per motivi professionali ho cominciato a conoscere molto bene l'anno passato e con cui, avendo un'azienda che ha venduto quote a investitori esterni, lavoro tutti i giorni: non esiste nessuno nel mondo che spenda x per non vedere quella x valere x+1 a scadenza prestabilita.
Si addita Bee come uno speculatore, come se la cosa fosse negativa, ma assolutamente è il meglio che ci possa essere per quanto detto qui sopra: se il suo obiettivo è comprarci ora che il nostro valore è al minimo storico per rivenderci ad un prezzo maggiorato non può far altro che investire nel brand Milan, un brand sportivo che vive quindi di risultati e marketing.
Per fare un buon marketing e aumentare i ricavi da qui devi comprare giocatori di fama continentale e raggiungere dei risultati sportivi almeno decenti, un brand da 850M per essere portato almeno ad un miliardo deve avere uno stadio, una rosa competitiva con almeno un paio di grossi nomi, giocare la massima competizione mondiale e arrivare ad un buon traguardo, vincere il campionato. Da questo non se ne scampa perché dopo solo due anni senza Champions e con una rosa che il quale valore si è distrutto nel giro di 4 anni il brand Milan ha perso 150 Milioni di Euro e Silvio Berlusconi lo sa bene.
Fra l'altro vorrei aggiungere solo un piccolo passaggio: quando vendi delle quote l'acquirente mette sempre delle clausole di salvaguardia del suo investimento, a maggior ragione se l'obiettivo è rivendere dopo pochi anni e non diventare un magnate sportivo.